Neve

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È arrivata la prima neve. E finalmente realizzi che l'estate è sul serio finita. E guardando fuori ti senti esattamente vuoto come gli alberi del frutteto. Senza frutti, senza quella parte di loro che li rendevano completi. E ti manca. Ti manca come mancano le pesche ai rami dell'albero.
Cavolo, perché sei finito a pensare alle pesche? Non erano meglio le albicocche? No decisamente non erano meglio. Ti riportano a lui e tu vuoi solo dimenticarlo.
Dimenticare tutto ciò che lo riguarda. Ma continui a tenere la sua camicia sotto i maglioni invernali. Una camicia decisamente troppo leggera per quella neve che stava impolverando di bianco lo sfondo delle tue giornate vuote. Avevi smesso di leggere, di trascrivere. Guardavi fuori il passare delle stagioni.
E come la neve ha cominciato ad attecchire al terreno il telefono di ha fatto spostare lo sguardo.
Tua madre ti chiama dalla stanza.
"È Oliver!!" Praticamente corri alla cornetta.

Non hai mai detto a nessuno cosa vi siete ditti. Ma una cosa era chiara. Non ti erano piaciute per niente quelle parole. Ti eri spogliato. Avevi preso la camicia e in un urlo di pura rabbia l'avevi buttata nel fuoco.
Fanculo Oliver. Fanculo tutti.
E con addosso solo i pantaloni della tuta sei uscito fuori. Ti sei buttato sulla neve e con quel freddo improvviso ti sei sentito vivo. Vivo dopo mesi.
E essere di nuovo vivo era una cosa fantastica.
"Oliver non potrai ridurmi di nuovo così" urli ai fiocchi di neve che si adagiano sul tuo corpo.

Chiamami col tuo nomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora