3. Ritrovarsi

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*** Jude (e Connor) Rockefeller sono proprietà intellettuale di @dearjudith (non so far funzionare i tag .-.), con cui scriverò (chissà quando, haha) un crossover tra la sua Les fleurs du mal  e la mia Being human.

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CAPITOLO TRE

RITROVARSI


Luglio 2012

Nevaeh si era finalmente sbarazzata di quella dannata Jude Rockefeller e di tutto ciò che le stava attorno. Tuttavia non poteva negarlo: era stato bello tornare alla vecchia vita da quasi Cacciatrice (anche se questa non era una parte molto felice della sua vita) e combattere il male (che poi, ma quale male? Nev ora si sentiva quasi più vicina ai mostri che combattevano e meno agli uomini!) con una ragazza. Era però molto più che felice di dire che anche quel capitolo della sua vita era finalmente concluso – possibilmente per sempre, ma sapeva che sperarci era da stupidi – e Nevaeh ora era pronta a fare ciò che l'Ombra le diceva.

Certo, non si era ancora abituata a quell'essere che non solo era accanto a lei, ma che sembrava anche essere nella sua testa, ma ben presto ci avrebbe fatto il callo. E comunque, ne avrebbe sopportate mille, di Ombre, se questo l'avrebbe aiutata a liberare non solo Lucifero, ma anche la vera se stessa.

Seduta in un grande parcheggio coperto alla periferia di Bethelhem, in Georgia, Nevaeh aspettava.

Aveva già adocchiato una macchina, un bel SUV nero che sembrava essere appena uscito dalla fabbrica. Sapeva che incontrare il proprietario proprio di quel gioiellino sarebbe stata una botta di culo troppo grande per lei, ma la speranza era l'ul­tima a morire.

Ad un tratto la vibrazione del suo nuovo cellulare – gentile concessione del nuovo Re dell'Inferno, come Crowley ormai amava essere chiamato – la fece balzare in piedi. Sospirò per il sollievo quando vide che nessuno era in vista e tornò a sedersi.

«Rilassati. Presto saremo fuori da questa città,» la rassicurò l'Ombra e Nevaeh annuì, prendendo il cellulare dalla borsa – gentile concessione della dottoressa Nathalie Reeds.

Si ritrovò a constatare, il cellulare tra le mani ma lo sguar-do fisso davanti a sé, che molte delle cose che aveva in questa nuova vita erano "gentili concessioni" di altre persone, più o meno morte a seconda dei casi.

Ridacchiò.

Sì, essere una cattiva ragazza aveva proprio i suoi pregi. 


 Fergus (cellulare) adesso

Sto ancora cercando. Resta a disposizione.


Nevaeh sorrise, ma non riuscì ad impedirsi di tirare un lungo respiro profondo. Per lei non c'era alcun problema nel "restare a disposizione", ma aveva una missione da svolgere e le sarebbe piaciuto portarla a termine nel minor tempo possibile. Non aveva proprio bisogno degli stupidi e inutili tentennamenti di Crowley.

«Non sono sicura che possiamo fidarci di lui,» rivelò l'Ombra.

Nevaeh fece spallucce. «Nemmeno io,» e si girò a guardarla, «ma quali altre opzioni abbiamo? E comunque Crowley è troppo intelligente, anche se a guardarlo sembrerebbe più scemo di un pesce. Sa quando una cosa può andare a suo vantaggio. Non ci tradirà. Almeno, non ancora

L'Ombra era stata nuovamente sul punto di parlare, ma si zittì. Entrambe riuscivano a sentirlo: lo scalpiccio irregolare di tacchi sul pavimento in cemento.

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