10. Guardati le spalle

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CAPITOLO DIECI

GUARDATI LE SPALLE


Meno di settantadue ore dopo Nevaeh era tornata alla sua vecchia vita – o per lo meno alla vecchia vita di Layla. Seduta sul sedile posteriore dell'Impala di Dean, aveva lasciato che i due fratelli Winchester la portassero via da Kansas City, destinazione: est. Non sapeva con precisione in quale città stessero andando: aveva come l'impressione che Dean fosse pieno di dubbi nei suoi confronti – e cavolo, l'aveva perfino uccisa per un qualche dubbio che doveva avergli roso quel poco di cervello che gli era rimasto! – e nessuno le aveva rivelato la loro meta esatta, ma stupida, Nevaeh, non lo era ancora diventata. Si sentiva in qualche modo elettrizzata. Era quasi come se ci fosse qualcosa, ad est, che la stesse aspettando, proprio là, dove sorgeva il sole. E lei sarebbe stata lì, un giorno, e avrebbe visto qualsiasi cosa dovesse vedere.

Oppure era semplicemente l'eccitazione dell'Ombra che, un po' dentro la sua testa e un po' fuori, continuava a lavarla come una serie infinita di onde.

L'incontro con Castiel non era andato esattamente come se lo era immaginato. Aveva sempre pensato – in quei rari momenti in cui aveva effettivamente riflettuto sul tema – che se lo sarebbe ritrovato con le mani attorno al collo, pronto ad esorcizzarla o a farle qualsiasi altra cosa che la potesse condurre dritta alla sua seconda morta. E invece era rimasto paralizzato per qualche minuto: un po' perché non si sarebbe mai immaginato di ritrovarsela davanti, viva, vegeta e con tutti gli altri al posto giusto; un po' perché ne era stato completamente folgorato e il terrore che lo aveva invaso gli era sembrato quasi una colata di piombo fuso che lo aveva incementato sui suoi piedi.

E a Nevaeh non era sfuggita la sua paura, affatto. Aveva vissuto per vedergliela balenare negli occhi. Certo, era durata poco e, una volta riscossosi, Castiel aveva fatto finta di nulla, ma era stata lì. Per una frazione di secondo era stata lì e Nev iniziò a temere che non fosse stato esattamente Dio a riportarla indietro, a darle una seconda possibilità. C'era qualcos'altro in ballo, qualcosa di grosso, forse qualcosa perfino di mortale, e ora che stavano andando ad est – quando la morte aspettava sempre ad ovest – non poteva non fremere per l'eccitazione, per l'ignoto che la aspettava in quella direzione, illuminato dal sole, forse perfino incendiato dal sole.

Castiel poteva cercare di fermarla quanto voleva, poteva uscirsene con un altro piano d'azione con Dean per cercare di ucciderla un'altra volta, ma lei non si sarebbe fermata e questa volta non sarebbe stata colta di sorpresa: questa volta avrebbe lottato – e avrebbe lottato con le unghie e con i denti e con qualsiasi altra parte del corpo che l'avrebbe potuta portare in salvo. Questa volta avrebbe combattuto, avrebbe vinto o sarebbe per lo meno riuscita a scamparla e nessuno l'avrebbe fermata, nemmeno Dio, che dall'alto del Suo trono si rifiutava di aprire gli occhi e le orecchie. E se avesse dovuto scatenare un'altra Apocalisse per entrare in possesso di ciò che era suo di diritto, sarebbe stata contenta di dare l'avvio alla distruzione del mondo e questa volta si sarebbe assicurata di distruggerlo veramente, di non lasciare nessuno in vita: né gli uomini, che tanto aveva odiato, né gli angeli, che tanto l'avevano tradita, né i demoni, che avevano cercato di fregarla troppe volte, e nemmeno Dio, che aveva commesso il Suo più grande errore cacciando lei e Lucifero dal Paradiso, cancellando qualsiasi ricordo della sua identità dalla sua memoria, privandola della sua Grazia.

Lei sarebbe stata l'unica a rimanere in piedi sulle rovine di un mondo che aveva avviato la propria distruzione fin dall'inizio della Storia. Avrebbe marciato su quelle rovine con Lucifero e nemmeno l'universo sarebbe stato in grado di fermare qualsiasi cosa avessero deciso di fare, di interporsi a qualsiasi obiettivo avessero deciso di fissare. Avrebbero riavuto indietro ciò che era loro di diritto, ciò che era stato strappato loro per aver disobbedito, e non avrebbero più mollato la presa su ciò che una volta avevano perso.

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