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Il silenzio fra Harry e Louis si prolungò per parecchi minuti, finché il ragazzo dagli occhi blu non si voltò verso l'ex marito e sorrise.

Allungò una mano, gli scostò un riccio dalla fronte e gli sfiorò una guancia delicatamente.

" È strano, ma trovo ciò che hai detto quasi romantico " sussurrò a bassa voce.

Harry ridacchiò e borbottò a denti stretti:

" Mi hai sempre rimproverato il fatto di non essere romantico..."

" Già, non lo sei mai stato, tranne la volta in cui, per il mio diciottesimo compleanno, non hai riempito il giardino di casa mia di palloncini rossi a forma di cuore "

Harry si aprì in un meraviglioso sorriso e annuì, rammentando quell'episodio.

" Era stato un lavoraccio, mi avevano aiutato Niall e Zayn, ricordi? "

" Già, chissà che fine hanno fatto, sono secoli che non li vedo "

" Credo che abbiano cambiato città. Sono andati all'università fuori da Londra e, da quel che so, non sono più tornati "

" Erano bei tempi quelli, allora non c'erano problemi, tutto andava bene e tu...."

" E io ero fedele...." completò la frase Harry.

Louis annuì, si alzò e prese il borsone che il riccio aveva lasciato sul pavimento.

" Andiamo, è ora di lasciare l'ospedale "

Harry lo seguì senza dire nulla, ma una barriera era scesa di nuovo fra loro.

Sembrava che stessero conversando normalmente e poi lo spettro dei suoi tradimenti era ricomparso più forte di prima.

Resistette fino a quando non fu seduto nella macchina di Louis, poi la diga crollò e scoppiò a piangere come un bambino.

" Perdonami, ti prego " singhiozzò " ....io....non ce la faccio ad andare avanti se non ho anche una piccola speranza che tu possa perdonarmi. Mi dispiace, credimi....se....se potessi tornare indietro non ti farei più soffrire, ma non posso....non posso, Lou....posso solo chiederti scusa e...e basta...."

Harry continuò a piangere disperato e Louis si accorse che cominciava a respirare in modo affannato, così si sporse nell'abitacolo e lo strinse a sè.

" Tranquillo " gli sussurrò accarezzandogli i capelli " se non ti avessi perdonato, ora sarei con George, non qui con te. Sei ancora il mio piccolo, sei ancora il mio bambino....non piangere, tranquillo, va tutto bene....."

Louis cominciò a cullarlo e a cantare sottovoce una canzone dolce e lenta e Harry, gradatamente, smise di piangere.

Dal pianto passò al sonno e, spossato, si addormentò, reclinando la testa sul sedile.

Louis gli allacciò la cintura, lo accomodò meglio e mise in moto la macchina.

Nonostante tutto...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora