10.

2.3K 189 30
                                    


Dopo un paio d'ore Harry portò Clarisse da Louis e la bambina entrò con un certo imbarazzo in casa di quello che era comunque suo padre.

Louis cercò di accoglierla nel migliore dei modi, ma faceva fatica a comportarsi normalmente con lei perché non riusciva a dimenticare le parole di disprezzo e di rabbia che in parecchie circostanze gli erano state rivolte.

Harry si fermò solo pochi istanti, poi salutò la figlia e venne accompagnato da Louis alla porta.

I due si guardarono negli occhi, poi il riccio abbassò lo sguardo e si allontanò, dirigendosi verso la macchina parcheggiata dal lato opposto della strada.

Louis rientrò in casa, si mise di fronte alla figlia seduta sul divano e disse:

" Qui non si vive come facevi prima, Clarisse. Qui ci sono delle regole da rispettare e dei limiti da considerare. Non posso offrirti tutto il lusso che papà ti dava e, se devo essere sincero, anche se potessi, non te lo darei.
D'ora in avanti mi aiuterai ad apparecchiare e a sparecchiare, terrai in ordine la cameretta in cui dormirai e mi aiuterai quando te lo chiederò.
So che mi disprezzi, me l'hai detto più volte in passato, ma non tollererò più parolacce o cose simili nei miei confronti, sono stato chiaro? "

Clarisse spalancò gli occhioni scuri e annuì allibita all'indirizzo di suo padre.

Non l'aveva mai sentito parlare così e, pur essendo piccola, condizionata anche dal fratello, l'aveva sempre giudicato un uomo da nulla, o peggio, uno sfigato, come lo definiva John.

Louis, confortato dal silenzio della figlia, le sorrise, la portò in quella che sarebbe stata la sua camera e le lasciò il tempo di disfare le valigie.

Tornò in negozio a sistemare alcune cose e, inevitabilmente, guardò fuori dalla vetrina.

Individuò subito la macchina di Harry e si chiese come mai non se ne fosse andato, poi lo vide, poco distante, seduto su una panchina del piccolo parco che si trovava lì accanto.

Lo osservò per alcuni istanti, poi se ne andò, tornando ai suoi affari.

Cucinò per sè e per Clarisse la cena e la bambina, seppur impacciata e non abituata, lo aiutò ad apparecchiare e a sparecchiare.

Non disse quasi nulla, ma Louis riuscì comunque a farle raccontare qualcosa sulla scuola e di come stava andando.

Alle nove la mandò a dormire, dato che il giorno successivo doveva, appunto, andare a scuola e fece la stessa cosa anche lui.

Prima, però, passò in negozio a controllare di aver chiuso tutto e, anche se non voleva farlo, spiò da una fessura della serranda verso il parco.

Harry era ancora seduto sulla stessa panchina, illuminato da un lampione...

Un groppo gli si formò in gola, ma non cedette, si voltò ed andò a dormire.

Scusate il ritardo ma avevo aggiornato anche prima.
Evidentemente Wattpad non era d'accordo 🤣🤣🤣🤣

Nonostante tutto...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora