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                                                                     Due mesi dopo

Harry uscì dalla sua banca come in trance, salì sulla macchina parcheggiata poco lontano e partì a tutta velocità.

Raggiunse il palazzo in cui avevano sede gli uffici dei suoi avvocati e si precipitò all'interno.

Ne uscì più di due ore dopo, con i vestiti sgualciti, il viso terreo e gli occhi spiritati.

Risalì in macchina, strinse il volante con forza e vi lasciò cadere la testa con altrettanta forza.

Rimase in quella posizione per parecchi minuti, respirando affannosamente e, quasi, con difficoltà.

Si riscosse all'improvviso, sollevò gli occhi e guardò fisso davanti a sè, come se non sapesse cosa fare e dove andare.

Sospirò profondamente, infilò una mano fra i capelli ormai troppo lunghi e li tirò con forza, scoppiando finalmente a piangere disperato.

Quando ebbe esaurito tutte le sue lacrime, si asciugò gli occhi con la manica della giacca e mise in moto la macchina.

Nonostante fosse ancora presto, non tornò nel suo ufficio, ma si diresse a casa, perché aveva bisogno di parlare con qualcuno e quel qualcuno era John.

John l'avrebbe ascoltato con pazienza come al solito e, soprattutto, sarebbe stato in grado di aiutarlo, perché lui, davvero, non sapeva come trovare una soluzione a ciò che gli era capitato.

Arrivò a casa in pochi minuti, parcheggiò nel viale e tirò un sospiro di sollievo notando la macchina del compagno posteggiata poco lontano.

Entrò nell'abitazione e, con un'andatura titubante e, quasi, timorosa, si avviò verso le voci che sentiva provenire dalla sala.

Aprì la porta e osservò John e i suoi figli seduti sul divano vicini.

Il suo compagno aveva il portatile sulle ginocchia e la schermata aperta era quella del negozio online di Gucci.

Harry si passò una mano sul volto, prese un respiro profondo e si avvicinò ai familiari.

Clarisse fu la prima ad accorgersi di lui e, con un enorme sorriso, chiese:

" Ciao, papà, come mai già a casa?"

Harry cercò di rispondere, ma le parole gli morirono sulle labbra prima ancora di riuscire ad uscire.

John si accorse subito che qualcosa non andava, così appoggiò il computer sul tavolino che aveva davanti, si alzò e gli si avvicinò, posandogli le mani sulle spalle.

" Che cosa c'è? " chiese preoccupato. " Amore, sembra che tu abbia visto un fantasma, che cosa ti è successivo?"

Harry chiuse gli occhi, raccolse tutta la forza che era rimasta dentro di sè e sussurrò:

" Il lavoro...io....ho fatto degli investimenti sbagliati e...e ho perso tutto...."

Nonostante tutto...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora