IV.

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Oggi

È passata una settimana da quando ho iniziato a lavorare, mi sto trovando benissimo, l'unico inceppo è Emma.
A volte quando la vedo perdo la concentrazione, divento schiavo dei miei ricordi, non riesco a ragionare.
Con tutte le persone che potevano capitarmi come colleghi proprio lei? Ero finalmente riuscito a lasciarmi tutto alle spalle, era tutto troppo bello per essere vero.

Mi dirigo a passo spedito verso l'ufficio del preside, mi vuole vedere.
Entro nell'ufficio, non è da solo.
Parli del diavolo...è Emma.
<<Oh ben arrivato Jones>> Il preside Gold mi invita a sedermi.
<<Perché siamo qui?>> chiede Emma
<<Allora, so che voi due avete frequentato questa scuola e che quindi la conoscete molto bene. Beh tra due settimane si terrà il ballo d'autunno e vorrei che voi mi aiutaste ad organizzarlo rievocando il più bello che ci sia mai stato qui: quello a tema favole!>>
Oh no. Non quel ballo. Vorrei solo dimenticarlo ma a quanto pare l'universo mi viene contro anche questa volta.
<<Sarà un piacere collaborare con Killian per la realizzazione, del resto eravamo presenti anche noi quella sera, quindi non sarà troppo difficile organizzare il tutto>>
Il preside fa un sorrisone.
<<Bene! Conto su di voi!>>
Io ed Emma usciamo dall'ufficio.
<<Killian ora hai lezione?>> La sua voce mi rimbomba nella testa.
<<No>> la mia risposta è fredda e secca.
<<Ti va di iniziare a lavorare per l'organizzazione del ballo?>>
<<Va bene>>
Ci dirigiamo verso la sala professori e iniziamo ad organizzare il tutto.

Due settimane dopo.

È arrivato il giorno del ballo, io ed Emma dobbiamo supervisionare il tutto. Dato che abbiamo dovuto ricreare quel dannatissimo ballo ho deciso di provare a ricreare anche il vestito che indossavo quella sera.
Mi reco a casa dei miei genitori, beh...a dire il vero è solo di mio padre la casa...mia mamma è venuta a mancare qualche ora dopo avermi dato alla luce. Ora mio padre si è risposato, la sua compagna è una donna fantastica, ma solo Dio sa quanto vorrei avere la mamma accanto a me...
Busso alla porta.
<<Ciao Killian!>> È Elsa, la compagna di mio padre.
<<Ciao Elsa!>> la saluto con un caldo sorriso ed entro in casa, mio padre è sul divano.
<<Ciao papà>>
<<Oh Killian! Come mai da queste parti?>>
<<Volevo sapere se per caso hai ancora il mio scatolone con le cose del liceo>>
<<Certo che sì! È sù in soffitta, vallo pure a prendere>>
Mi dirigo in soffitta, non ci metto molto a trovare la polverosa scatola colma di ricordi.
Tolgo il coperchio, lì dentro c'è gran parte del mio passato. Vorrei soffermarni a guardare meglio, ma ora non ho proprio tempo, quindi farò così: mi porterò a casa la scatola.
Torno dai miei genitori, li saluto e mi dirigo verso casa mia.

Mi sto sistemando per il ballo, il
vestito e ancora in buonissime condizioni, e per pura fortuna non mi va stretto. Cerco di ricreare il look di quel ballo, e devo dire che ci sto riuscendo alla perfezione!
Appena finisco di prepararmi mi reco a scuola, è prestissimo, ma dobbiamo supervisionare tutto.

Faccio il mio ingresso nella sala, non c'è nessuno oltre ad alcuni ragazzi del comitato studentesco che stanno sistemando gli ultimi dettagli.
Improvvisamente le porte della palestra si spalancano, sicuramente sarà Emma. Mi volto, non posso credere ai miei occhi. Anche lei ha il vestito di quella sera, rimango a bocca aperta. I nostri sguardi s'incontrano, anche lei viene colta dallo stupore.
La scruto per bene dalla testa ai piedi, quel vestito...è incredibile, le sta d'incanto tutt'ora. Sento qualcosa nel petto una sensazione che non sento da così tanto che non riesco a definirla, non capisco. Mi avvicino a lei <<Wow Swan...stai benissimo.>> lei sorride e abbassa lo sguardo, le sue guancie si tingono di rosso per l'imbarazzo.
<<Anche tu stai benissimo Killian...abbiamo avuto la stessa idea a quanto pare...>>
<<Eh già>>
Il punto è: abbiamo avuto la stessa idea per pura coincidenza o no? Sinceramente non so nemmeno io cosa mi abbia spinto a vestirmi così, so solo che...sentivo il bisogno di farlo. Che sia una disperata richiesta di tornare indietro nel tempo? E se questo desiderio lo avesse anche lei? Non ci sto capendo nulla.

Il ballo è iniziato da un paio d'ore, sta andando tutto a gonfie vele.
Ad un certo punto il dj mette una canzone. Ma non è una semplice canzone, è quella sulla quale ho ballato per la prima volta con Emma, "Stand by me".
La guardo, non ci diciamo niente, e come se nulla fosse iniziamo a ballare, come se nulla fosse successo, come se tutto fosse a posto, come se fossimo ancora innamorati l'uno dell'altra.
Ci perdiamo rispettivamente nei nostri sguardi, siamo prigionieri di noi stessi e del ricordo che abbiamo voluto rievocare.
Il mio cuore inizia a battere all'impazzata, come se dovesse schizzare fuori dal mio corpo da un momento all'altro.
La canzone finisce, ma non l'atmosfera che si è creata.
Lei spezza il silenzio <<ti va di bere qualcosa?>>
Io faccio cenno di si con la testa, sono rimasto senza parole da tutto quello che è successo.
Anche se dobbiamo supervisonare la festa usciamo in corridoio, e anche se non dovremmo bere alcolici Emma tira fuori una fiaschetta e me la porge.
<<Rum>> accenno un sorriso.
<<mi conosci troppo bene>> già, lei sa tutto di me, i miei punti deboli, le mie paure, tutto. Lei potrebbe benissimo distruggere, ma d'altro canto potrei farlo benissimo anche io, perché anche io la conosco come le mie tasche, infatti so come sta ora, è nervosa, dannatamente nervosa.
<<Killian...io non so cosa mi sia preso...>>
<<Neanche io so cosa sia preso a me...>>
Cadiamo in un silenzio di tomba e quando ad un certo punto finiamo con il guardarci l'uno negli occhi dell'altra.
Posso dedurre una cosa sola: questa serata ha determinato un inizio, un inizo dal quale può venir fuori una cosa brutta o una cosa bella, sta a noi decidere come vogliamo che la situazione si evolva.

*spazio autrice*
Ciao a tutti! Scusate se nell'ultima settimana non ho pubblicato nessun capitolo, ma sono stata molto impegnata. Cercherò di aggiornare di più😊

Gone•Captain SwanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora