VI.

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Oggi

Mi concedo un momento di tregua prima dell'inizio delle lezioni.
Sorseggio del caffè caldo, i miei pensieri sono rivolti a ciò che è successo l'altra sera, e quindi, di conseguenza, nella mia testa c'è solo e soltanto Emma. Ho bisogno di parlare con lei.
La vado a cercare in sala insegnanti, la trovo seduta ad un tavolo intenta a correggere una montagna di verifiche. Mi avvicino.
<<Emma...dobbiamo parlare di cosa è successo l'altra sera, ma non adesso, non qui>>
Lei rimane un pò perplessa e il silenzo cala per qualche istante. Io mi faccio coraggio.
<<Ti va di venire da me a cena sta sera?>>
Lei rimane sorpresa dalla mia domanda, ma come posso biasimarla?
Accenna un sorriso.
<<Si, mi farebbe piacere>>
Ricambio il gesto
<<Da me alle otto?>>
<<Va benissimo, a sta sera!>>
Dentro di me sento un senso di felicità, riallacciare i rapporti con Emma non è una cosa così sbagliata come pensavo.

Sono un fascio di nervi, non ricordo l'ultima volta che ho avuto così tanta ansia.
Sono in cucina, sto preparando la cena per sta sera. Ho deciso di optare per delle lasagne. Amo questo piatto, e modestamente lo cucino alla pefezione.
Dopo aver infornato la teglia di lasagne vado al piano superiore per farmi una doccia.
L' acqua scivola lungo il mio corpo, aiuta, anche se non moltissimo, a lavare via l'ansia. Emma mi fa questo effetto, lo ha sempre fatto e credo che sempre lo farà. Non so cosa mi succede quando la vedo, e tanto meno so cos'è successo l'altra sera.
Non so perché abbiamo ballato.
Non so perché mi è sembrato che tra di noi non fosse successo niente.
Non so perché io mi sia sentito così...bene.
E sapere che mi ha fatto stare bene non mi va giù. Lei mi ha ferito, distrutto. Io ci sono sempre stato per lei quando nessuno c'era, e ora sono solo. Ci ho messo sempre anima, cuore e corpo nella nostra relazione e lei si è comportata come se nulla fosse. A volte sento di odiarla, mi verrebbe da urlarle contro chi si crede di essere, che è una stronza. Vorrei chiederle se si è divertita a distruggere il mio cuore, vorrei dirle che non mi sarei mai dovuto fidare di lei. Mentre a volte mi viene solo voglia di piangere e urlarle che mi manca e che quello che provo per lei non è scomparso del tutto e credo che mai lo farà.
E io mi chiedo: perché?
Mi merito davvero di stare così male? Mi merito davvero un trattamento del genere?
Ma soprattutto, lei merita me?
Ora sono qui, a bruciare nel mio inferno personale da lei creato.

Le otto arrivano, e lei puntuale come un orologio svizzero suona il campanello di casa mia. Faccio un respiro profondo, continuo a ripetermi che andrà tutto bene, deve andare tutto bene.
Apro la porta, me la ritrovo davanti. è bellissima, come al solito del resto. <<Ciao Emma>> la mia voce è leggermente tremolante.
<<Ciao Killian>> della sua voce non si può dire il contrario, sono quasi certo che lei sia nervosa quanto me. Io la conosco come nessun altro, so di per certo che si sente come mi sento anche io.
<<Vieni, accomodati pure>> le faccio cenno di entrare. Restiamo in silenzio, in sottofondo c'è solo il rumore dello scoppiettio del fuoco. Ci andiamo a sedere e iniziamo a cenare.

Finiamo di mangiare, per ora nulla è andato storto. Ci andiamo a sedere sul divano.
<<Killian...io ti giuro che non so spiegarmi il mio comportamento dell'altra sera...>> la guardo. <<Neanche io sono in grado di capire il mio...>> rimaniamo in silenzio per l'ennesima volta.
<<Forse...l'atmosfera e tutto il resto ci ha fatto ripensare talmente tanto a quel ballo che ci siamo lasciati andare...>> parla a voce molto bassa, pare quasi un sussurro.
<<Già...certo che quella serata è stata proprio bella...>> lei accenna un sorriso.
<<Hai ragione...>> mi avvicino un pò a lei.
<<Sai...ho ritrovato delle foto di quel ballo, e non solo...ti va di riguardarle insieme?>> mi guarda sorridente <<Certo!>>.
Vado a prendere lo scatolone delle fotografie che ho trovato nella soffitta di mio padre, lo porto da lei e iniziamo a sfogliare le foto. Nel frattempo accendo la musica, mi aiuta a rilassarmi e a distendere i nervi.

Mi capita in mano la foto più bella che avessimo mai scattato, e guarda caso è stata scattata proprio durante quel ballo.
<<Emma...guarda>> le passo la fotografia. Lei rimane senza parole. Proprio in quel momento alla radio parte "Stand by me".
Lei alza lo sguardo, ci perdiamo l'uno negli occhi dell'altra.
Ci avviciniamo, piano piano, sempre di più, fino a che le mie labbra non si posano sulle sue. Mi sento vivo. Non so perchè io lo stia facendo, ma non m'importa, tutto questo mi fa sentire bene. Il bacio si fa sempre più intenso, non riesco a staccarmi da lei, tutto appare diverso. Sembra come se gli ultimi due anni si fossero cancellati, come se non fosse successo nulla fra me e lei, come se tutto fosse a posto. Come se ci stessimo ancora amando come due pazzi, come se quello che c'è fra noi fosse ancora perfetto. Mi sto buttando di testa nel passato, non riesco a capire se è una cosa giusta o sbagliata, nella mia testa c'è tanta, troppa confusione.
Affondo le mie dita nella sua fluente chioma bionda, lei avvinghia le sue braccia intorno al mio collo. Non ho mai dato prima d'ora un bacio così passionale, così pieno di emozioni. Quando le nostre labbra si staccano sento il mio cuore andare a mille, entrambi stiamo ansimando. <<Perchè lo abbiamo fatto?...>> sussurro io. <
<Io...io non lo so...>> mi risponde lei con la voce altrettanto bassa. Abbiamo quasi paura di guardarci negli occhi, come se fossimo in imbarazzo, e forse lo siamo davvero... Rimaniamo in silenzio, un silenzio agghiacciante, un momento nel quale nessuno vorrebbe mai trovarsi.
<<Tu cos'hai provato?...>> faccio una domanda azzardata, e se devo essere sincero ho paura della risposta.
<<Non lo so...è stato come se nulla tra di noi fosse mai finito...>>
<<Ho provato le stesse cose>>.
Lei mi guarda e io mi sento di nuovo imprigionato nei suoi occhi verdi. <<Tu saresti disposto a riprovarci?...>> con il tempo la sua spudoratezza non è andata via. Faccio un respiro lungo e profondo. <<Emma...io non lo so...per me è stato molto difficile affrontare tutto quello che è successo due anni fa...ci siamo ritrovati da poco, non so ancora ciò che voglio...ti prego, capiscimi...>>.
Lei si alza dal divano, sospira.
<<Va bene... quando avrai fatto luce su quello che davvero vuoi fammi sapere...ciao Killian>
<<Ciao Emma>>.

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