Parte settima

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Raflesia sembra determinata a tentare il tutto per tutto pur di salvare Harlock, mentre Peter e Harvey iniziano a vedere avvicinarsi i traguardi stabiliti.
Ma chi di loro realmente riuscirà a portare a termine il proprio intento?
Per Harlock e Raflesia servono buone idee, e un po' di fortuna. Una componente che per il momento sembra non accompagnare questa coppia di innamorati.
E il tempo stringe.
Brutto affare....

Il mio destino sei tu - Parte settima

Raflesia aprì il cassetto del comodino di Harvey, e rovistando trovò quello che cercava e che era sicura fosse stato riposto lì. Prese il piccolo oggetto e riordinò le cose all'interno del cassetto. Poi afferrato il borsone contenente abiti ed effetti personali si avvicinò alla finestra. Si sporse guardando in basso e lo gettò giù.
Dopo aver fatto la doccia e aver terminato di prepararsi il borsone con l'occorrente, aveva indossato una camicetta azzurra senza maniche e una paio di pantaloni aderenti, accompagnati da stivaletti. Le serviva un abbigliamento ordinato ma allo stesso tempo pratico. Nella piccola borsa che portava a tracolla aveva riposto ciò che le sarebbe divenuto utile per il suo progetto. Aggiunse quindi il piccolo oggetto al resto del contenuto.
Scavalcò il davanzale della finestra e appoggiò i piedi sul cornicione, e tenendosi ben salda piano piano arrivò ad una griglia che serviva da supporto ad una pianta rampicante somigliante all'edera.
" Claustrofobia sì, ma vertigini no..." pensò tra sè, mentre si calava giù attraverso la griglia.
Harvey l'aveva chiusa in camera, e quello era l'unico modo possibile per poter uscire. Scesa a terra estrasse la chiave della seconda auto dalla borsetta e, caricato il borsone nel bagagliaio, salì in macchina allontanandosi velocemente dalla villetta.




- Sì? - Chiese una voce al citofono. Una telecamera girò subito verso di lei.
- Raflesia, Regina di Mazone - rispose lei.
Ci fu un momento di silenzio.
- Prego, entri pure - rispose di nuovo la voce al citofono.
La grande cancellata della villa di Pablo Fuentes si aprì e Raflesia entrò con l'auto. La lasciò parcheggiata sul vialetto e si avviò a piedi, attraversando il parco adiacente alla piscina.
Due ragazze che prendevano il sole in bikini ai bordi della vasca si voltarono a guardarla abbassandosi gli occhiali scuri, sperando vivamente che non si trattasse di una nuova conquista di Pablo. La concorrenza non era gradita.
L'uomo uscì dalla porta scorrevole della veranda e le andò incontro con il sorriso sulle labbra.
- Raflesia, che piacere rivederti - le disse con il suo accento decisamente ispanico, prendendole le mani tra le sue. Ne portò una alle labbra prodigandosi in un baciamano da gentiluomo d'altri tempi.
- E' un piacere anche per me - rispose lei con meno enfasi. Si sentiva una specie di macigno che le premeva sul cuore, e il suo pensiero era costantemente rivolto ad Harlock.

Pablo Fuentes era un uomo d'affari che ufficialmente si occupava della vendita di immobili, ma ufficiosamente trafficava in armi. Raflesia aveva rifornito il suo esercito di alcuni suoi "gioiellini" ai tempi in cui era Regina e si era dovuta obbligatoriamente occupare anche di queste incombenze.
Pablo non era sicuramente uno stinco di santo, ma lei saltuariamente si era rivolta a lui per evitare di andare ad ingrassare le tasche dei galoppini di un governo corrotto e sporco tanto e come lo era quello terrestre. La scelta era quindi quella di acquistare armi da chi poi falsamente si professava completamente contrario ad ogni tipo di manovra bellica lucrandoci poi sopra, oppure da chi come Pablo cercava almeno di essere coerente con ciò che portava avanti. Certo era, che lui non poteva farlo alla luce del giorno per non attirare su di sè la vendetta di belve alle quali veniva sottratto l'osso, ovvero il guadagno.
Pablo era anche un uomo generoso, e con i proventi dei suo intrallazzi spesso aveva fatto dell'autentica beneficenza senza farsi troppa pubblicità. Viveva e lavorava sempre sul filo della legalità, e se riusciva a rimanere sempre a galla e a tenere un certo tenore di vita lo doveva di sicuro alla sua intelligenza e furbizia.
I rapporti con Raflesia erano sempre rimasti sul professionale nonostante Pablo, bell'uomo dai capelli neri e la carnagione scura e con un fisico discretamente atletico, fosse rimasto decisamente colpito dall'avvenenza di questa Regina fin dai loro primi incontri d'affari. Nel momento in cui lui aveva provato a sondare il terreno con lei in un certo senso, Raflesia aveva messo tra di loro dei cosiddetti "paletti", specificando che non era solita mescolare affari di letto con quelli di altro genere. E lui aveva prontamente rispettato i suoi punti di vista, senza più insistere nel corteggiamento. La sua posizione agiata e il suo fascino facevano sì che comunque Pablo fosse sempre attorniato da donne bellissime, e di sicuro non soffriva di mancanza di compagnia femminile.
Quando Raflesia si era trasferita su Urania aveva saputo che anche lui viveva lì, in una tranquilla località alle porte di Nexo. E avendo instaurato con lui una sorta di amicizia, gli aveva chiesto di seguire le trattative in merito all'acquisto della casa di Old Ville. Questione dalla quale Harvey si era tenuto completamente distante, non condividendo il suo acquisto.
Il fatto che abitasse a Nexo era una fortuna perchè nella situazione in cui si ritrovava adesso Raflesia, Pablo era la prima e forse l'unica persona che le era balenata alla mente, e che avrebbe potuto fare qualcosa per aiutarla. Anche se questo aiuto non sarebbe stato di sicuro gratuito, cosa di cui era cosciente.

- A cosa devo la tua visita, Raflesia? - Le chiese Pablo facendola accomodare nel lussuoso salottino in veranda - Non credo tu necessiti più dei miei "giocattoli", giusto? -
Raflesia scosse il capo.
-No, infatti. Ho bisogno del tuo aiuto, Pablo - rispose lei.
Pablo si lisciò i baffi.
- Que pasa, (Che succede) Regina? - Le chiese incuriosito.
- Ti prego... non chiamarmi più Regina. L'ho detto al citofono perchè tu capissi subito chi ero ma...va bene solo Raflesia, adesso - sospirò.
Pablo annuì. - Certo, hai ragione - disse.
- Devi far evadere un uomo dal carcere di Nexo. So che sono cose che hai già fatto, in passato - Raflesia andò al sodo.
Pablo strinse lo sguardo su di lei e versò una bibita fresca in due bicchieri.
- E tu come lo sai? - Chiese incuriosito. Non erano di sicuro operazioni che lui aveva sbandierato ai quattro venti.
Raflesia si spostò i capelli dietro la spalla accennando un sorriso.
- In qualità di Regina avevo buone fonti di informazione - rispose con sicurezza.
- Capisco. Di chi si tratta? - Chiese porgendole un bicchiere.
Raflesia lo prese distrattamente tra le mani, e bevve un sorso della bevanda riappoggiando poi il bicchiere sul tavolino.
- Si tratta di...Harlock - mormorò.
Pablo increspò un sopracciglio rimanendo con il suo bicchiere a mezz'aria.
- Quien?(Chi?) - Chiese allibito - Harlock...il pirata? -
Raflesia annuì tristemente.
- Sì, lui -
- Io non ho sentito nulla di questa cattura - disse Pablo perplesso.
- Non è ancora resa pubblica. Ma ti assicuro che purtroppo è la verità -
- Ma...come l'hai saputo, Raflesia? - Le chiese di nuovo incuriosito.
- Perchè..perchè ero con lui, quando lo hanno arrestato. Harlock è...è il mio uomo - spiegò lei. Lo sguardo le si velò di lacrime e Raflesia deglutì per evitare di piangere.
Pablo sembrava esterrefatto da quella rivelazione.
- Perdonami, ma non capisco. Vi siete sparati addosso per quasi un anno...e mi risultava che tu adesso stessi con quell' avvocato" nonsochì..." - rispose.
- E' difficile da spiegare Pablo, ma io e Harlock ci siamo innamorati prima di quella guerra. Un conflitto che ho portato avanti contro ogni logica....e contro il mio cuore e quello che provavo per lui - deglutì di nuovo ma non riuscì a fermare una lacrima che le scese sulla guancia. Volto' il viso di lato abbassandolo leggermente per evitare che Pablo la vedesse piangere. Lui da gentiluomo le allungò un fazzoletto, vedendo comunque la guancia rigata di pianto.
- Mi Dios, Raflesia, estas realmente en el amor... - ( Dio mio, Raflesia, sei davvero innamorata....) esclamò, mentre la guardava asciugarsi gli occhi con il fazzoletto.
Pablo sospirò. Si conosceva bene. Una donna che piangeva lo rendeva debole alle sue richieste.
- Raflesia, io ti ho sempre considerata un cervello fino in un corpo da urlo. E ti giuro che questa versione di te non l'avevo mai vista - esclamò - l'amore ci rende fragili e ci fa infilare in grossi guai, a volte. Guai dai quali poi è difficile uscirne, anche per una donna scaltra e forte come te - concluse.
Raflesia scosse ancora il capo. Era possibile che tutti la vedessero così forte? Lei che spesso si sentiva come un leggero arbusto che un vento un po' più intenso poteva spezzare in un secondo.
- Io lo amo, e non c'è altro su cui ragionare. Se mi infilo in un guaio per portarlo in salvo non me ne importa - rispose fermamente.
Pablo rimase in silenzio per qualche istante.
Decise di non chiederle altro sulla sua relazione con il pirata. Erano questioni private quello che era capitato tra lei e Harlock. Ciò che importava ora da bravo uomo d'affari, era stabilire come risolvere questa situazione senza che nessuno di loro ci dovesse rimettere.
- Domani verrà trasferito nella prigione di massima sicurezza di York, e ho paura che da lì...- Raflesia lasciò la frase in sospeso. Il solo pensiero di non poter fare più nulla per lui le provocava un'indicibile sofferenza.
- Accidenti...abbiamo poco tempo quindi. Farlo uscire da Nexo è difficile, ma da York...impossibile - convenne Pablo. Raflesia gli rivolse uno sguardo sconsolato.
- Devi sapere che per una simile operazione ho bisogno di professionisti. Qui non si tratta di far evadere un ruba galline qualunque; hablamos de Harlock! (...parliamo di Harlock!) - affermò sinceramente Pablo - E i professionisti, hanno un costo...tu capisci? - Concluse.
Raflesia annuì e aprì prontamente la borsetta che portava a tracolla estraendo un documento che porse poi a Pablo.
- Questo e' il documento della proprietà che ho acquistato ad Old Ville; ricordi la casetta con quel terreno circostante? - Disse lei
- Sì, certo che ricordo! Ti ho seguito le trattative - rispose lui.
- In macchina ho anche le planimetrie. Ti cedo tutto, credo che vendendola ne ricaverai un certo guadagno. Tu ci sai fare, Pablo. Questo è ciò che posso darti in cambio della vita di Harlock, o quantomeno del tentativo di salvargliela - Raflesia aveva un atteggiamento determinato che confermava quanto lei amasse quell'uomo, e a Pablo non passò indifferente.
L'uomo diede un'occhiata all'atto di proprietà. Sapeva che era tutto in regola avendo seguito lui l'acquisto.
- Mi ci vorrà comunque del tempo per venderla. Old Ville è piuttosto fuori città, anche se inizia ad essere piuttosto richiesto qui a Nexo. La gente è stufa del caos cittadino - si passò di nuovo il dito sui baffi, rimuginando.
Raflesia sembrava respirare quasi a fatica per l'ansia, in attesa di una sua risposta. Temeva un rifiuto. In quel caso non avrebbe saputo davvero a chi altri rivolgersi.
- Dovrò anticipare comunque un pagamento agli uomini di cui necessito. Sono una sorta di mercenari, non posso mostrare loro un pezzo di carta di una proprietà. Rischiano molto in una simile operazione e vogliono essere pagati subito - aggiunse sollevando un sopracciglio.
- Quanto? - Chiese lei buttandola sul pratico.
Pablo prese un foglietto da un blocco che teneva sul tavolino e vi scrisse sopra una cifra. Lo girò poi verso Raflesia.
- Questa cifra, o qualcosa che si avvicini... credimi. Come hai detto tu, sono cose di cui mi sono già occupato - le disse sicuro.
Raflesia concentrò lo sguardo su quei numeri. Era una cifra considerevole. Lei aveva comunque preventivato che si sarebbe presentato questo problema e propose la sua soluzione.
- Posso supplire ad una parte di questa cifra; e in contanti. Ti chiedo solo di anticipare l'altra parte che poi potrai recuperare con la vendita della mia casa, e con un guadagno più alto. Come hai detto tu Old Ville sta prendendo quota, giusto? Che ne dici Pablo...accetti? - Il tono di lei era pieno di speranza. Sentiva il cuore battere forte.
Pablo rifletteva.
Dalla piscina si sentivano le risate delle ragazze che si tuffavano in acqua.
-Se avessi posseduto ancora l'intero Regno, ti giuro che avrei dato anche quello in cambio della sua salvezza - Raflesia sospirò piano.
Pablo percepiva la sua ansia e rimase colpito dalle sue parole. Tutto sommato Raflesia, all'epoca in cui era Regina, aveva fatto degli acquisti importanti da lui quando ancora pochi lo valutavano, dandogli degli alti guadagni e non gli aveva mai creato problemi. In molti casi si era poi dimostrata anche una buona amica, e se lui aveva incrementato la sua occupazione "ufficiosa" lo doveva anche a lei. La proposta era accettabile e nonostante i rischi si poteva provare. Decise a questo punto di aiutarla.
- D'accordo, Raflesia, accetto - rispose determinato.
Raflesia sentì una sorta di tuffo al cuore e si alzò istintivamente dalla sedia.
- Grazie...grazie Pablo - si portò le mani al cuore quasi a volerne controllare i battiti.
- Aspetta a ringraziarmi. Contatto subito chi so io, ma non sarà un'operazione molto semplice - cercò di smorzare un po' l'entusiasmo di lei per evitarle poi rovinose delusioni nel caso di eventuale fallimento - la prigione di Nexo non è York, ma credo che Harlock sia un sorvegliato speciale. Entiendes? (Capisci?) - Puntualizzò.
- Sì, lo so..- rispose lei cosciente di tutto ciò. Ma il solo fatto di avere trovato qualcuno che la potesse aiutare la riempiva comunque di gioia.
- Bien, agiremo stanotte, chiamo i miei uomini - affermò lui.
-Vado e torno con il denaro - disse lei avviandosi subito verso il vialetto.
Pablo annuì e si portò il dispositivo all'orecchio dopo aver digitato un numero.
- Lopez? Ho un lavoro per te e i ragazzi...-

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