5. Senzatetto

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Mio padre non l'aveva notata. Lo raggiunsi in fretta per fermarlo.

«Hey papà... non è che potrei fare due passi prima di rientrare?».

Jim mi guardò perplesso.

«Rimango qui in zona. La giornata di oggi è stata molto frenetica. Ho bisogno di riflettere. Di prendere un po' d'aria» aggiunsi.

Sebbene con un po' di dubbi, acconsentì.
Assicuratami che avesse svoltato l'angolo, mi avvicinai lentamente alla sagoma scura.

«Selina?» sussurrai, un po' intimorita dal buio e dal freddo.

Lei si girò impaurita. Come se l'avessi beccata a fare qualcosa di terribile. Era piegata verso il muro. Sembrava stesse parlando con qualcuno. Feci qualche altro passo finché non vidi una luce fioca illuminarle il viso.

Sussurrò qualcosa e si alzò.

«Cosa ci fai qui?» chiese preoccupata.

Incrociai le braccia.

«Dovrei chiederti la stessa cosa» dissi.

Qualche lamento si levò dal muro lì vicino, infrangendo il silenzio. Mi avvicinai per controllare ma Selina mi impedì il passaggio.

«Non sono affari tuoi» esclamò fredda.

«Cat!» urlò la voce sconosciuta facendomi sobbalzare.

Era una voce candida, come quella di un bambino.

Selina tornò al muro. Fu allora che notai una piccola fessura coperta da una cassa. Selina si voltò verso di me e mi fece cenno di avvicinarmi. Mi piegai verso la fessura: una ragazzina, capelli rossi e spettinati, coperta solo di qualche straccio, se ne stava lì rannicchiata, tremando e tossendo.

«Lei è Ivy» disse Cat.

«Da... da quanto è che è qui?» domandai esterrefatta.

Ivy ci fissava con gli occhi semiaperti.

«Non da molto. Ma così rischia di andare in ipotermia» rispose Selina.

«Perchè non la porti su da me. Jim potrebbe occuparsene» dissi.

«Non se ne parla. La consegnerebbe sicuramente ai servizi sociali. Deve rimanere qui con me» contestò Selina.

«Ma mio padre è diverso! Tu stessa saresti finita ad Alpena se non fosse stato per lui».

«Non ci arrivi proprio vero? L'unico motivo per cui adesso non mi trovo in riformatorio è perché sono l'unica testimone oculare dell'omicidio dei Wayne. Tuo padre sarà buono e compassionevole quanto ti pare ma non c'è niente che lui possa fare per aiutare Ivy.
Inoltre.. dubito che Ivy voglia avere a che fare con il responsabile della morte di suo padre».

Sentii un tuffo al cuore. Abbassai lo sguardo.

«Dunque lei è... La figlia di Mario Pepper?» domandai addolorata.

Selina annuì.

Ammutolii per qualche minuto, con il cuore pesante. Nella mia mente fluttuavano mille pensieri, intrecciandosi tra loro in un disegno confuso. Scossi la testa e alzai nuovamente lo sguardo. Gli occhi di Selina, di un colore verde magnetico, brillavano pure al buio.

«Va bene» sussurrai con fermezza.

Più veloce che potevo andai all'appartamento. Attaccati allo stendino di un terrazzo al piano terra, trovai dei lenzuoli. Li presi e li diedi a Selina la quale li avvolse con cura attorno ad Ivy. Pian piano la ragazza smise di tremare e con un filo di voce ci ringraziò. Quando si addormentò io e Selina ci allontanammo.

Cute But Psycho|| Jerome ValeskaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora