Cute But Psycho|| Jerome Valeska

12. La verità (o quasi)

«Non riesco a credere che tu abbia fatto una cosa del genere! Cos'hai in testa?!» urlò Jim. Aveva tutte le ragioni per essere arrabbiato. Lo sapevo, e mi vergognavo tantissimo.
«Papà io...» mi zittì.
«Io te l'avevo detto Malia. Avevo detto di stargli lontano ma tu fai sempre di testa tua! Cosa devo fare per convincerti?!».
Avevo un groppo in gola. Con il poco fiato che mi rimaneva provai a sussurrare qualcosa: «Ora lo so, mi dispiace non avrei mai dovuto...».
Mi bloccò di nuovo.
«Perchè non mi hai detto niente? Perchè non hai chiamato la polizia? Pensavo non ci fossero segreti tra di noi».
Ma almeno sentiva quello che dicevo? Cominciavo a perdere la pazienza.
«Anch'io lo pensavo» risposi fredda.
Curvò il sopracciglio.
«E questo che vorrebbe dire?» chiese.
Incrociai le braccia. Con un attimo di esitazione mi decisi a sputare tutto fuori.
«Chi è Lee?».
Jim rimase impietrito al suono di quel nome. Nessuna risposta.
«Allora?!» urlai.
Gordon si sedette sul divano.
«Dove hai sentito questo nome?» domandò stravolto.
Sbuffai. «Che importa dove l'ho sentito. Ti ha chiamato, ecco tutto. Cos'hai da nascondere? Chi è?».
Cominciò a tremare e a balbettare. Preoccupata mi sedetti accanto a lui per tranquillizzarlo.
«L... lei... lei è...» si coprì il volto con le mani. «Non posso!» era disperato.
Lo implorai.
«Ti prego papà. Niente più segreti».
«Lei è... la mia fidanzata» disse.
Il mio cuore si frantumò in mille pezzi. O almeno così mi sembrava.
«C... cosa?».
Silenzio totale.
«Da quanto?» chiesi pronta ad esplodere.
Ero una bomba a mano. Impossibile da disinnescare.
«Da quando Barbara se ne è andata. L'ho conosciuta quando mi avevano spostato a lavorare ad Arkham. Era con me quando...»
«Quando è stato catturato Jerome» cominciai a collegare i pezzi.
«C'è di più vero?» domandai cercando di trattenere le lacrime.
«Barbara sapeva tutto... di noi e... ha cercato di ucciderla» rispose Jim, sempre con la testa tra le mani.
Un'altra lama colpì il mio cuore con una forza più grande di prima.
«Non può essere... non mia madre!» non potevo crederci. Doveva essere una balla. Per forza! Ma Jim sembrava più serio che mai.
«Dov'è Barbara?» chiesi. Il cuore mi pulsava velocissimo. Volevo veramente sapere dove si trovava una pazza criminale?
«... Non lo so» rispose.
Barbara era libera per Gotham?! Ma cosa aveva questa città?!
«La polizia la sta cercando» aggiunse mio padre. Lo guardai in cagnesco. Ero veramente infuriata con lui.
«Bene» dissi e corsi in camera mia.
Chiusi la porta a chiave e mi stesi sul letto. Le lacrime mi rigarono pian piano le guance rosse. Come poteva avermi tenuto tutto questo segreto? E poi mi stava dicendo la verità? Magari lui e Lee si conoscevano da più tempo. Barbara l'aveva scoperto e se n'era andata. Aveva senso. Ormai ero certa di non potermi più fidare di Jim. Non potevo più fidarmi di nessuno.
Mi addormentai con la faccia di Lee in testa. Non l'avevo mai vista. Avrebbe potuto essere chiunque.

...

Io e Selina camminavamo per le strade di Gotham, senza una meta ben precisa. Avevo veramente bisogno di un'amica.
«Quindi Gordon ha tradito tua madre?» domandò Selina con disinvoltura. Era molto diretta quando parlava, non girava attorno ai discorsi. È una cosa che apprezzo molto di lei.
«È così» risposi. «Cosa devo fare Cat? Sei l'unica di cui mi possa fidare in questo momento».
Selina smise di camminare.
«Mi sembra ovvio. Devi tornare ad Arkham e parlarle» disse.
Sbarrai gli occhi.
«Parlare con Lee? Ma se non so neanche com'è fatta. E poi non è che posso andare così da lei tipo Oh ciao Lee, l'amante di mio padre. Come va? Ci prendiamo un caffè e mi dici dov'è Barbara?».
Selina si mise a ridere.
«Hai un'idea migliore?» chiese alzando le braccia.
Riprendemmo a camminare. Fissavo il cemento bagnato dalla pioggia.
«Non lo so... E poi Jim non mi lascerà mai avvicinare ad Arkham» aggiunsi.
Selina sorrise.
«Lascia fare a me» disse.
Cosa aveva in mente?

Okay bella gente, il capitolo di oggi è finito! Ci vediamo alla prossima con il capitolo 13. See u soon ❤🙋