19. a rather strange dream

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Mi alzai dal letto, ero tutta sudata, ancora uno di quei stupidi incubi.

FlashBack

Mi svegliai in una stanza completamente bianca, mi alzai traballante.

"Ehi tu" mi richiamo una voce squillante. Mi girai verso di essa. Si avvicinò una donna, dai capelli lunghi e neri, aveva intorno i 35/40 anni. "Ehm ciao tu sei?" Domandai alla signora che nel frattempo si fermò davanti a me. "Annon" mi disse la donna, questo mi fece capire, mi fece ricordare, era lei, la donna che mi stette accanto, da quando i miei si lasciarono. Mia nonna, o per meglio dire Annon (che sarebbe nonna al contrario) , la chiamavo così, ero strana da piccola lo so, ma mi rendeva felice, ci rendeva felici. Lei adorava quando la chiamavo così.

"Nonna?" Gli sorrisi. Lei annuì abbracciandomi, io ricambiai facendo uscire qualche lacrima. Avevo 12 anni quando lei morì, ero in età adolescenziale, e in quel momento avevo bisogno di lei.

Ma aspetta, se lei è morta, allora lo sono anch'io? Come è possibile? Come sono morta?

"Nonna" la chiamai, "dimmi piccola" rispose spostandomi una ciocca di capelli, un pò come da piccola. "Se tu sei morta come faccio a vederti?" Ci staccammo dall'abbraccio, "Non sei morta, amore mio, questo è un sogno" mi disse mettendomi le sue mani calde attorno il mio viso. "Come è un sogno? Cosa vuol dire tutto questo?" Feci un sacco di domande, cercavo una riposta.

"Vieni con me" disse prendendomi per mano. "Ti faccio rivivere i momenti più belli" disse prima di far spuntare un muro pieno di "televisori" con piccoli spezzettoni della mia vita. "Come è possibile?" Chiesi continuando a guardare la mia vita. "Questo è un sogno Micol, nei sogni si può tutto" mi disse fermandomi in uno dei momenti più belli, il mio matrimonio. Io e Sascha, dopo tante litigate, dopo tante portate a letto, le discoteche, gli amici... un pò mi manca la vita da ragazzina. Adesso ho una figlia, un marito, un cognato e tanti altri.

Cominciò a sbiadirsi tutto, "Forza Micol, corri" mi disse mia nonna aprendo un portale, corsi vicino a lei, gli diedi per l'ultima volta un bacio sulla guancia e entrai nel portale.

Fine FlashBack

Eccomi qua a sciaquarmi la faccia, mi guardai allo specchio. Ero stanca, si vedeva in faccia che avevo bisogno di quella persona, la persona che quandò se ne andò mi spezzò il cuore. Si proprio lei mia mamma (eh pensavate la nonna vero?)

Avevo bisogno di un suo consiglio. Ma adesso non posso più fare niente. Chiusi l'acqua e mi asciugai la faccia, e tornai a dormire. Questa volta vidi solo il buio solo e soltanto il buio.

Fino Alla Fine || Sascha BurciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora