Capitolo 4

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Love is friendship set on fire.
                                           Jeremy Taylor

POV Sara

L’alone di mistero su chi fosse il colpevole delle rapine a Star City permase per qualche giorno in casa. Tuttavia, non permisi a questi pensieri di invadere e infrangere la mia routine che mi ero creata: la mattina stavo a casa, il pomeriggio davo lezioni di autodifesa e la sera/notte svolgevo alcune missioni con Arrow oppure stavo in casa con Nyssa.
Il nostro rapporto era alle stelle; dopo aver chiarito avevamo iniziato la nostra storia da zero e lei si era trasferita a casa mia. Inutile dire che gli altri non vedevano di buon occhio questo mio attaccamento a lei, temendo che fosse solo per farmi abbassare la guardia, ma lo rispettavano.
-Mamma mia, sono sfinita!- dissi buttandomi sul divano. Due rapine sventate e tre inseguimenti, non vedevo l’ora di farmi una bella dormita!

-Serata impegnativa?- chiese Nyssa sedendosi accanto a me e dandomi un bacio.

Annuii. -Star City pullula di criminali-.

Sorrise, iniziando a massaggiarmi la schiena come faceva ogni volta che tornavo da qualche missione. -Una delle migliori assassine che si lascia battere da dei semplici criminali?-.

-Fidati, è peggio inseguire qualcuno per tutta la città-.

Le nostre serate erano così, parlavamo di tutto e cercavamo di recuperare i vecchi anni; ogni tanto le raccontavo dei miei viaggi nel tempo e ogni volta che lo facevo mi venivano in mente i miei vecchi compagni. Chissà come se la cavava Ray come capitano…

Il giorno seguente andai a trovare mio padre: ormai si era rimesso quasi completamente, ma i medici ancora non si fidavano a lasciarlo uscire.
-Devo parlarti di una cosa…- dissi sedendomi accanto al letto.

-Devo aver paura?- chiese ridacchiando.

Risi. -No, tranquillo. Forse potresti essere un po’ sorpreso, ecco…-.

-Mi stai nascondendo qualcosa? Aspetta… non sei incinta vero?!-.

Diventai rossa come un peperone. -No! No, certo che no!-.

Lui rise, tirando un sospiro di sollievo. -Non che ne fossi dispiaciuto, ma non credo che in questo periodo un figlio sia una buona cosa-.

-Tranquillo, nessun piccolo Lance che sgambetta a destra e sinistra in arrivo- dissi ridacchiando.

-Avanti, di cosa potrei essere sorpreso?-.

Tirai un respiro profondo. -Sono giorni che sto frequentando… una ragazza-.

-È una tua amica?- chiese lui.

-Di più di un’amica. Lei è… importante per me. Non odiarmi, per favore-. Sì, mio padre non era mai venuto a conoscenza delle mie relazioni con varie ragazze.

Mi sorrise, stringendomi la mano. -Credi che io possa odiarti se sei innamorata di una ragazza?-.

Abbassai la testa. -Ehy, non importa che tu stia con un uomo o una donna, l’importante è che tu sia felice- disse guardandomi.

Sorrisi e lo abbracciai. -Ti voglio bene papà-.

Mentre tornavo verso sera passai per il centro per comprare qualcosa di particolare per cena. Dopo aver girato vari supermercati optai per la pizza a domicilio, che ordinai in negozio e mi feci portare a casa.
Mentre stavo tornando a casa vidi delle auto della polizia in lontananza e mi avvicinai, vedendo un collega di mio padre.
-Che è successo? Un’altra rapina?-.

-Già. Vorrei tanto che ci fosse tuo padre ad aiutarmi, in due faremmo meno fatica a trovare quel dannato ladro. Oppure mi andrebbe bene anche l’aiuto del Vigilante, mi chiedo perché non faccia niente per prendere quel tipo- disse il poliziotto.

Sospirai: come se Oliver non avesse altro da fare durante il giorno!
-Magari ha altro di più importante di cui occuparsi- dissi -Beh vi lascio fare il vostro lavoro; lo prenderete, ne sono certa!- e me ne andai.

Quando superai di due isolati le auto della polizia entrai nel vicolo dove poco prima avevo visto un’ombra muoversi. Seguii la sagoma della persona in movimento e la atterrai, bloccandola.
-Ehy ma che vuoi?!-.

Quella voce… Lo guardai in faccia e spalancai gli occhi: -Snart? Che ci fai qui?!-.

-Gradirei se ti tirassi su. Sai non sei proprio leggera come un canarino-.

Ancora perplessa mi alzai, mentre lui faceva lo stesso. -Fantastico, hai sporcato la mia giacca nuova!- disse pulendosi.

-Non hai risposto alla mia domanda-.

Sospirò: -Ray fa schifo come capitano e dopo due missioni quasi suicida me ne sono andato-.

-E hai deciso di rapinare qualche negozio per mantenerti- dissi facendo due più due -Trovare un lavoro come tutti i comuni mortali no eh? E poi perché non sei andato a Central City?-.

-Là c’è Flash-.

Beh, il ragionamento non faceva una piega… -Hai intenzione di continuare a derubare tutta Star City?-.

-Non so, ho guadagnato un bel po’ di soldi in questi giorni- disse pensieroso.

-Fa come vuoi, sappi che io non vengo a tirarti fuori di prigione se ti dovessero arrestare- dissi e feci per andare, ma poi mi fermai -Ah e fai attenzione ai rimasugli di ghiaccio che ti lasci dietro-.

Mi allontanai sotto il suo sguardo. Una parte di me sapeva che l’avrei rivisto.

Note:
Ecco comparire anche Leonard!
Fatemi sapere che ne pensate con un commentino se vi va 😊
Bye

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