Capitolo 9

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POV Sara

Da quel giorno cercammo in ogni modo possibile di sviare le indagini di Alan, se così si potevano chiamare. Ogni volta che uscivo di casa dovevo cambiare giro da fare per non fargli capire dove abitassi, continuando sempre a guardarmi dietro per non rischiare che mi seguisse.

Un giorno arrivai a casa più tardi del solito, avendo dovuto allungare il giro; trovai Nyssa in piedi davanti all'ingresso dell'appartamento, Alan accanto a lei.

Mi misi sulla difensiva, pronta a combattere.

-Lasciala andare- dissi a denti stretti.

-Non capisci? Ha deciso lei di venire con me- disse Alan ghignando con un sorrisetto che avrei voluto togliergli con tutta me stessa.

-Non ti credo! Perché dovrei?!-.

-Credigli, è vero- disse Nyssa avvicinandosi -Non posso permettere che tu soffra al mio posto. Non è questo il genere di vita che ti meriti, avrei dovuto capirlo subito-.

Era vero quello che stavo ascoltando? Aveva veramente detto quelle cose? Si rendeva conto che ogni sua parola era come una pugnalata per me?

-Stai dicendo che... rimpiangi di avermi salvata quel giorno?- dissi mentre sentivo le lacrime premere per uscire.

-Sì, mi sto pentendo di averlo fatto-.

E a quel punto non sentii nulla. Il mio cuore era finito definitivamente in frantumi. La donna che avevo amato sin dal primo istante in cui l'avevo vista aveva appena detto di pentirsi di avermi salvato.

-No, non è vero! Dimmi che non è vero!- dissi buttandomi verso di lei, ma venendo bloccata da Alan.

-Non l'hai sentita? Non ti ha mai voluto, nessuno vorrebbe mai stare con te!-.

Mi alzai a fatica da terra, il colpo ricevuto da Alan per bloccarmi era stato bello forte.

-Vai avanti- disse Alan a Nyssa, la quale annuì.

Quando se ne fu andata Alan si inginocchiò e afferrò la mia maglia, tirandomi vicino a lui.

-Pensavi di poterla tenere lontano da me? Beh ti sbagli, lei non ha mai voluto te, eri solo una scusa per scappare. Ma ora ha capito il suo errore e sta cercando di rimediare-.

-E guarda caso questo avvantaggia la tua posizione no?- dissi ghignando. Il mio scopo era quello di provocarlo, non l'avrei lasciato vincere facilmente. -Avrai anche fatto cambiare idea a lei, ma non potrai mai cancellare il suo amore verso di me-.

-L'amore, che cosa inutile! Ci fa solo soffrire ed è quello che farai anche tu d'ora in poi: soffrirai come un cane, nessuno vorrà mai stare con te, nessuno potrà mai amare un assassino come te-.

Mi lasciò andare, alzandosi. -Alla fine ho spezzato le ali al canarino... - ghignò -Voglio vedere se avrà mai il coraggio di ammettere la sconfitta-.
E se ne andò.

Mi alzai a fatica e aprii la porta di casa. Tutto era in ordine, se non per il fatto che le cose di Nyssa mancavano. Se n'era andata, non aveva opposto resistenza ad Alan.

Si era pentita di avermi salvata.

Quella frase continuava a rimbombarmi in testa.

Sbattei le mani sul tavolo, stringendo i pugni e sentendo le lacrime scendere libere sulle mie guance. La rabbia stava prendendo possesso di me, lo sentivo, ma per una volta non volevo fermarla.

Indossai il mio costume e uscii nella notte.

POV Oliver

-Ehy Ollie! Credo ci sia un'emergenza- disse Felicity dal computer.

-Emergenza? Dove?-.

-In un vicolo sulla Ventesima, una donna sta picchiando a sangue dei ragazzi- si bloccò -Oh no guarda!- disse indicando i video delle telecamere di un negozio lì vicino.

Mi avvicinai e guardai lo schermo: non poteva essere lei!

-Devo andare! Avvertimi se succede qualcosa mentre sono per strada!- dissi prendendo l'arco e uscendo.

Una volta arrivato nei pressi del vicolo sentii delle urla.

-Ti prego no! Non ho fatto nulla! Non volevo fare nulla di male!- disse un ragazzo.

Poi il rumore di un colpo, probabilmente un pugno seguito da un calcio.

Mi avvicinai e il ragazzo mi guardò spaventato: -Hai mandato lei a punirmi per qualcosa che non ho fatto?!-.

Guardai la donna: era proprio lei, era Sara. Solo che stavolta non era propriamente se stessa, il demone aveva preso possesso di lei nuovamente.

Approfittando della sua distrazione il ragazzo fuggì e Sara si voltò a guardarmi.

-Ehy, va tutto bene. Quel ragazzo non aveva fatto nulla-.

Mi guardò furiosa e sul suo viso notai delle lacrime: avevo visto piangere Sara raramente, anzi direi praticamente mai, quindi doveva essere successo qualcosa di grave.

-Torna da me, troveremo il modo di risolvere qualsiasi cosa sia successa-.

-Lei non c'è più, l'hai persa ormai- disse il demone attraverso la sua voce.

-So che sei lì dentro, ribellati! Non lasciarti sovrastare dalla rabbia! Pensa a tutte le cose positive che sono successe, a tutte le persone che hai incontrato. Non lasciare che un solo evento negativo ti porti via tutto questo- dissi avvicinandomi con cautela a lei.

-Ollie...- disse lei e il suo aspetto tornò normale.

La abbracciai e la cullai, mentre sentivo le sue braccia stringermi e il suo corpo percosso dagli spasmi dati dal pianto isterico di cui era preda.

-Shh, andrà tutto bene- dissi continuando a cullarla.

L'ultima volta che l'avevo vista così fragile era la prima notte dopo averla salvata da quella nave. Avevo giurato che non l'avrei mai più vista soffrire e avevo intenzione di mantenere quella promessa.

-Se n'è andata... Nyssa...- disse tra i singhiozzi.

Un cuore spezzato una seconda volta. Non avevo dubbi però sul fatto che lei sarebbe andata avanti a testa alta, non era una ragazza che si arrendeva facilmente.

-Ce la farai, ti aiuteremo noi. Non ti abbandoneremo mai-.

Le baciai dolcemente la testa e rimanemmo lì, abbracciati e cullati dalle stelle.

Note:

Scusate se ultimamente sto pubblicando ad intervalli meno regolari, ma gli esami si avvicinano e la scuola mi tiene un sacco impegnata .

Spero che questo capitolo vi piaccia! Come si metteranno le cose tra Sara e Nyssa?

Fatemi sapere che ne pensate con un commentino se vi va 😊

Bye

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