Fine. E' la fine. E giunta l'ora di mettere un punto a questa vicenda frastagliata che non ha portato con sé niente di buono. Questi i pensieri che affollavano la mente di Gianluca. Ma come era possibile che ogni volta ricadesse sempre negli stessi sbagli? A quanto pare gliel'aveva fatto capire, Giulia, che non era interessata a lui. Ma perché lui non se ne era reso conto? Probabilmente quando la mente vaga, si può far ben poco. Fermarla? No, non è possibile, essa va dove vuole, pensa quello che vuole. Tanto vale rassegnarsi.
Scese piano, con amarezza, la discesa che da Castelletto lo avrebbe riportato a valle.
<<Perchè non me ne va mai bene una caz**?!>> disse, tirando un calcio a un sasso, che in tutta risposta gli provocò un dolore acuto all'alluce destro. Tutto il mondo si era alleato contro di lui!
L'amarezza si trasformò sempre più violentemente in stizza, e Gianluca cominciò ad andare più veloce, sempre più veloce. I piedi gli si incespicavano nelle radici del terreno, ma non gli importava. Tanto dove doveva andare? A casa, da solo, a mangiarsi la sua solita pizza davanti a un film. Di solito l'idea di ordinarsi una pizza era sempre piacevole, perché era un modo per sgarrare dalla routine di cibo sano che si imponeva ogni giorno, era come un'innocente evasione. Ma stavolta, anche quei piccoli piaceri non gli sapevano più di niente. Questa delusione gli bruciava, fin dentro alla carne. Non solo per aver fatto una figuraccia con questa ragazza, questa ragazzetta snob con la puzza sotto il naso che lo avrebbe sicuramente deriso con le amiche, chiamandolo "il recidivo"; ma soprattutto perché odiava aver sbagliato di nuovo, aver interpretato male i segnali che lei gli aveva mandato, o meglio aver pensato che quelli fossero segnali! Ma quali segnali e segnali. Sicuramente quella sera di un mese fa lei aveva fatto solo un po' la gatta morta tanto per avere attenzioni, lo fanno tante ragazze del resto. Ma questo è profondamente ingiusto, perché le "gatte morte" con il loro egoismo inducono i poveri ragazzi sensibili come Gianluca ad illudersi, a pensare di aver trovato finalmente una bella ragazza interessata, magari dopo uno o due anni di avventure insignificanti e forzate, e invece era tutta una farsa, una sciocchezza, un gioco.
Camminava, camminava, andava così veloce che a un certo punto cominciò quasi a correre. Mancava poco alla fine della discesa e voleva solo chiudersi in casa a luce spenta e meditare sul suo fallimento esistenziale – che bella serata gli si prospettava! Ancora cinque metri, quattro, tre metri e... bam!!! Colpì qualcosa e la vista gli si annebbiò, fino a che non perse completamente i sensi.
Si risvegliò lentamente, sentendo una voce delicata che lo chiamava:
<<Ehi, mi senti? Ti senti bene?>>
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Fiori celesti tra i sassi
Roman d'amourGianluca, ragazzo dal cuore dolce e sensibile, è determinato a rincontrare Giulia, un'attraente ed espansiva ragazza, nonché donna dei suoi sogni. La rincorre su per la collina di Castelletto, nella bellissima città di Genova. Niente riuscirà a fer...