Parte 7. Ci siamo passati tutti

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La serata con Giulia proseguì in modo normale. Dopo cena di misero sul divano a guardare un film abbracciati. Lui decise di sgombrarsi la mente e di rilassarsi. Dopo tutto, non aveva fatto niente di male, si meritava di trascorrere quell'appuntamento nel modo migliore. Pervaso da questo nuovo ottimismo, cominciò ad accarezzare dolcemente i capelli di lei.

Giulia si girò verso di lui guardandolo con i suoi brillanti occhi marroni. Lui fissò per un attimo quello sguardo magnetico e poi si avvicinò per baciarla. Questa volta lei ricambiò con passione, e la freddezza che aveva avuto lo scorso pomeriggio al parco sparì come fosse vento.

Dopo il film si salutarono con un bacio a stampo e lui le chiese quando si sarebbero rivisti. Decisero di andare a cena fuori il sabato successivo.

La mattina dopo Gianluca si sentiva come "diviso". Da una parte, aveva flashback continui della serata con Giulia, che gli comunicavano una sensazione di piacere. Dall'altra cominciava a salirgli l'ansia per quel pomeriggio, in cui avrebbe dovuto incontrare Celeste. Più le ore passavano, più diventava turbato, nervoso ed arrabbiato, perché una parte di sé prevedeva di ricevere una "buca" da parte di Celeste, visto che lei non gli aveva neanche risposto all'sms.

Si preparò e uscì di casa. Camminava veloce e imbronciato e in quel momento si mise anche a piovere. "Un classico", pensò.

Raggiunse la libreria e fece l'unica cosa che poteva fare: aspettò. Era in anticipo di dieci minuti.

Quando scoccarono le 15.30 precise, decise di tranquillizzarsi e di mantenere uno stato d'animo inflessibile. "Se non viene, pazienza, Gianluca. Tanto ora hai Giulia". Il tempo passava e la pioggia continuava a cadere, implacabile. Si rifugiò sotto una tettoia insieme a un gruppo di persone che aspettavano l'autobus lì vicino. Si guadava un po' intorno ma di Celeste neanche l'ombra. Dopo un tempo secondo lui sufficente decise, ormai più nervoso di prima, di andarsene e di dimenticarsi di lei.

Passò davanti a un altro gruppo di persone, che si trovava sotto un'altra tettoia, a destra rispetto a quella dove era lui, e sentì involontariamente uno sprazzo di telefonata:

<<Guarda, io non ho parole, mi ha appena dato buca!>>

Sorpreso che a qualcun altro fosse successa la sua stessa cosa, si girò quasi sorridendo verso quella persona. Le fece un cenno con la testa, con un'espressione che voleva significare "eh, ci siamo passati tutti". Lei lo guardò, stranita. Due grandi occhioni blu che rilucevano attraverso lamine di pioggia plumbea, che scindevano il cielo senza pietà.

Fiori celesti tra i sassiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora