Capitolo 29

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"È così maledettamente odioso." Asserisce Hana, colpendo il bancone in granito con il palmo della mano. "Oltre che viscido e totalmente ingiusto."
Concordando con un piccolo cenno della testa, resto in silenzio ad ascoltare il suo sfogo e a lasciare che la sua esasperazione venga fuori con la stessa potenza di un uragano. Se Rory non se ne fosse già andato, probabilmente verrebbe spazzato via con la stessa facilità con cui un minuscolo insetto viene portato via da una folata di vento.

Ma quell'essere codardo naturalmente se l'è già data alle gambe. È soltanto passato per creare un po' di scompiglio, criticando Hana di fronte ai clienti e sminuendo le sue aspirazioni da modella di punto in bianco, senza niente che l'abbia condotto ad aprire l'argomento.
Quindi, è incredibilmente ovvio che quell'uomo non riesce a sopportare l'idea che lui e il suo Coffee Shop non si trovino al centro del mondo. E io, dal canto mio, sarei davvero felice di continuare ad osservarlo mentre brucia di rabbia per le sue nuove scoperte, se non fosse che prova un piacere quasi perverso nel riversare le proprie frustrazioni sulla mia amica.

Ma tralasciando questa strana voglia di fare del male fisico a Rory, che mi è decisamente poco caratteristica, il mio cielo si prospetta sereno e senza alcuna nuvola all'orizzonte.
Probabilmente la giornata non mi riserverà alcuna sorpresa, trascinandosi lentamente e portandosi con sé quella dose di monotonia che, oramai, sto lentamente (molto lentamente) iniziando a preferire rispetto ai piccoli colpi di scena che intaccano i miei nervi sempre più sensibili.

L'unica piccola sorpresa che vorrei mi venisse fatta dalle poche divinità che ancora mi ascoltano vaneggiare, è quella di veder comparire Justin nel locale attualmente semivuoto, con il solito sorriso sulle labbra e qualche battuta pronta per rallegrarmi la giornata.
Ma è un desiderio che esprimo con un po' di riserva, perché mi rendo conto che non sia poi così salutare per il nostro "rapporto" non far passare nemmeno un giorno senza vederci. Non che improvvisamente io sia diventata un'esperta di relazioni o situazioni quantomeno simili ad una relazione, però mi rendo conto comunque che, aggrappandomi troppo all'abitudine di vederlo ogni santo giorno, potrei davvero batterci la testa se lui, un bel giorno, casualmente decidesse che questa situazione stia nuovamente iniziando a stargli stretta.

Quindi, devo cercare di fare appello a tutto il mio autocontrollo e iniziare a dosare la tendenza ad affezionarmi ancor prima di appurare che siamo davvero entrambi sulla stessa lunghezza d'onda.
È alquanto difficile restare con i piedi per terra quando, a dire il vero, sento la terra sfuggirmi da sotto i piedi ogni volta che mi lancia uno dei suoi famosi sorrisi smaglianti. Ma devo riuscirci in questa ardua impresa. Si, signore. Mi sono promessa di prendermi cura della mia tranquillità, ed è esattamente ciò che ho intenzione di fare.

E con questo buon proposito ben fissato nella mente, cerco di accordare la mia completa attenzione alla mia meravigliosa amica brontolona che per un po' continua a tirar fuori tutte le sue espressioni più colorite per apostrofare Rory e i suoi comportamenti ingiusti.
Però, dopo circa mezz'ora di lamenti continui, anche Hana resta in silenzio e prende ad accanirsi contro lo schermo del suo telefono, fermandosi dal scrivere messaggini soltanto quando qualche cliente si avvicina al bancone.

Perciò a me non resta che dividere il mio tempo tra il servire i clienti e lanciare continuamente occhiate all'orologio e alla porta.
Non riesco nemmeno a ricordarmi quando sia stata l'ultima volta che mi è parso di annoiarmi talmente tanto da dubitare che io possa farcela ad arrivare fino alla fine della giornata.

Pur essendomi imposta di pensare anche ad altro e non lasciare che i miei pensieri gravitino interamente intorno a Justin, in assenza di altro che catturi la mia attenzione, inevitabilmente la mia mente tende ad andare in quella direzione. In fin dei conti, è logico che in situazioni come questa, in cui la noia ti attanaglia, si tende a pensare a ciò che ci fa star bene.

Il cielo nei tuoi occhi d'ebanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora