Epilogo

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METTETE VIA I FAZZOLETTI E BUONA LETTURA !( l'avviso precedente era semplicemente uno scherzo 😇)


Con il cuore che mi sprofonda nel petto sempre di più con ogni secondo che passa, mi appoggio allo stipite della porta e guardo in faccia il mio fallimento: pur avendoci provato con tutto me stesso in questi mesi, non c'è stato modo per convincerla ad abbassare la guardia. Anzi, forse si è costruita ancora più muri intorno a sé. Ed io, dopo aver innalzato me stesso su un piedistallo in questo ultimo anno, ho capito, invece, di essere ben lontano dall'essere un supereroe... sono ancora il solito comune mortale che non riesce a sorvolare i muri volando, e tantomeno riesce a buttarli giù senza il minimo sforzo.

Ho sperato, invano, che fosse lei ad aprire le porte del suo cuore e che io, a quel punto, potessi fare la mia magia.

Così non è stato. Il che vuol dire che, forse, sia arrivato il momento di dichiarare sconfitta a alzare la bandiera bianca.
Ho perso la battaglia più grande della mia vita contro i miei stessi errori.

"Credo di aver finito..." Mormora Whitney tra se e se, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, dopo aver messo nella scatola di cartone poggiata sul letto anche l'ultimo oggetto che poteva ancora costituire una traccia della sua presenza in questa casa.

Questa ultima settimana è stato un puro inferno. Ho sentito un continuo bisogno di aiutarla in qualunque cosa ne avesse bisogno, ma, allo stesso tempo, non nego di aver sperato che qualcosa nel trasloco non andasse per il verso giusto, cosicché lei cambiasse idea e decidesse, improvvisamente, di restare a vivere con me. Magari per sempre.

A momenti sono triste, ma l'attimo successivo gioisco per il coraggio con cui ha ripreso ad affrontare la sua vita. A momenti mi rendo conto di non poter sopportare questo fallimento personale, ma l'attimo successivo mi dico che smettere di provarci ancora e ancora rovinerebbe completamente la mia sanità mentale.

Non so bene cosa pensare, né tantomeno come agire. Sono intrappolato in un limbo di indecisione e l'unica persona che potrebbe aiutarmi a tirarmene fuori sembra considerare di avere cose molte più importanti per la testa.

"Sono così felice, Justin..." Continua, quasi sussurrando, accompagnando le sue parole con un sorriso sincero. "Sento finalmente che la mia vita stia iniziando ad andare per il verso giusto. Il lavoro sta andando alla grande, anche se mai avrei pensato che potessi sembrare giusta in un posto del genere. Se qualcuno mi avesse detto che sarei arrivata a coordinare il più esclusivo... aspetta, com'è che lo chiama Rick, santuario della musica? Non so, non ci avrei creduto mai. Cosa ne sapevo io di dischi rari e costosi come una macchina, di storie dietro a canzoni mai sentite fino ad allora e di artisti i cui nome suonavano completamente sconosciuti alle mie orecchie? Rick, però , dice la mia aria old fashion conferisca una marcia in più al posto. Ci crederesti mai?"
"Penso che abbia ragione." Ribatto, anche se mi rendo conto che non si stia realmente aspettando ad una risposta da parte mia, poiché completamente persa nei propri pensieri.

Il mio umore si risolleva un po' al ricordo di quella prima volta in cui sono andato a trovarla al suo nuovo lavoro. Credo di essere rimasto imbambolato per un paio di secondi quando sono riuscito finalmente ad inquadrare tutto quello che mi si presentava davanti: Whitney in un vestito floreale che si muoveva come la più leggera tra le piume in questa sorta di negozio di vecchi e costosissimi dischi, frequentato soltanto da collezionisti annoiati e pronti a spendere cifre esorbitanti per accrescere le loro collezioni privati.
Ricordo che il primo istinto sia stato quello di sospirare sollevato di fronte alla consapevolezza che Whitney non avrebbe più avuto niente a che fare con i soliti studenti maleducati in cerca delle sue attenzioni. Dopodiché, il secondo pensiero è stato quello che nessuna tra le ragazze che lavoravano già da tempo in quel posto potesse essere più adatta di Whitney ad un lavoro del genere. A sentirle parlare, mie è apparso subito chiaro che la loro conoscenza nel campo di dischi e collezioni fosse sicuramente un qualcosa su cui Whitney avrebbe battuto tanto la testa prima di eguagliarla, eppure il modo in cui i clienti la guardavano e decidevano di loro spontanea volontà di spiegarle storie dietro testi e linee melodiche, mi ha tranquillizzato subito. Mi ci sono voluti soltanto un paio di minuti per intuire che questa opportunità non si sarebbe trasformata in una delusione per lei, e questo era tutto ciò che volevo sapere.

Il cielo nei tuoi occhi d'ebanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora