Capitolo 4: Parole

822 110 28
                                    

Verso le sei di sera Jeff mi dice di comprare dell'acqua. Mi dà un quarto d'ora.

Stavolta posso, me l'ha detto.

Corro al supermercato, decidendo di essere veloce. Non voglio certo deludere Jeff, non posso.

A volte penso a quanto gli devo, sono tanto felice di stare con lui. Lui si occupa di me, lui mi vuole davvero bene. I miei genitori non l'hanno mai fatto.

Scuoto la testa, non pensandoci, mentre prendo un pacco da sei bottiglie di acqua naturale, e delle lattine di birra. Mentre giro tra gli scaffali ho la costante sensazione di sentirmi osservata. Non mi piace sentirmi osservata, anzi. Lo detesto.

Non voglio che altre persone mi guardino o mi parlino, al di fuori di Jeff. Loro non mi interessano.

E poi lui si arrabbierebbe, se lo scoprisse. È molto protettivo, non vuole che gli altri mi facciano del male.

È così bravo lui, a proteggermi dagli altri.

Sorrido al pensiero, ma mi ricordo di guardarmi attorno. Vedo solo una ragazza, vestita in abiti piuttosto succinti. Ha una gonna corta poco sotto l'inguine, nera, e lunghe calze a rete, ed una canottiera rossa che risalta il seno piuttosto prosperoso. Sta cercando degli yogurt, con una mano che giocherella con i capelli biondi che sembrano essere stati schiariti dal parrucchiere. Smetto di guardarla e torno a riempire il carrello.

Eppure ancora mi sento osservata.

" Scusa - dice la ragazza, con una voce leggermente troppo acuta - Sai se ci sono Yogurt per gli intolleranti al lattosio qui? Non ne trovo."

Aggrotto le sopracciglia. Mi ha rivolto la parola. Non sono abituata a sentirmi rivolgere la parola. Non che la domanda sia difficile, ma di solito parlo solo con Jeff.

" Non credo- dico, evitando di guardarla e voltandole le spalle - Cioè, magari sono semplicemente finiti"

" E io cosa mangio a colazione?" la ragazza sbuffa, ma io continuo a non guardarla. Spero solo non voglia continuare a parlare. Devo tornare a casa da Jeff. Mi starà aspettando.

Non posso deluderlo ancora, no di certo.

"Cosa prenderesti tu da mangiare?"

Mi dirigo verso la cassa. Eppure so di non poterla ignorare. Credo sia il senso di educazione a dirmelo. Non posso ignorarla così, anche se di lei non mi importa e per quello che mi riguarda Jeff potrebbe ucciderla stanotte.

" Non lo so. Latte di soia"

" Nient'altro?"

Sta diventando fastidiosa. Alla fine, sono una sconosciuta, non un'enciclopedia. Sbuffo " Non lo so. Non sono allergica al lattosio"

Sorprendente, si zittisce. Io pago alla cassa, ed esco in questa fresca serata in cui le stelle quasi non si vedono, a causa dell'inquinamento luminoso. Eppure, uscendo, sento ancora la voce della ragazza. È uscita anche lei, ma io sto andando verso casa. Sono sempre voltata di spalle.

L'educazione dice anche di guardare in faccia chi ti parla, ma non voglio guardare in faccia nessuno.

Cammino con due sacchi di plastica tra le mani.

" Sono stata assillante prima, vero? Mi dispiace. Posso chiederti il tuo nome?"

" Mi spiace, ma sono impegnata " dico, allontanandomi. Devo tornare da Jeff, e lui non deve sapere che ho parlato con questa ragazza.

" Oh... scusa. La prossima volta non ti darò fastidio" dice, con aria seriamente dispiaciuta.

Non so perché volesse parlarmi o diventare mia amica o simili, ma il suo tentativo non mi è piaciuto. Ora devo andare da Jeff.

Non posso farlo aspettare.

Odio chi cerca di avere contatti con me, odio chi crede di potermi parlare.

La mia vita appartiene a Jeff, tutti gli altri non esistono.

Jeff and Madge - Toxic [Wattys2018]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora