Capitolo 5

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Entrata in aereo mi diressi verso il mio posto e lì notai due cose : la prima era che mia madre era una pessima prenotatrice dei posti, le avevo chiesto un posto vicino al finestrino e lei mi aveva messo in mezzo.
La seconda era che una delle persone accanto a me era un ragazzo del gruppo di Richard. Uno coi capelli biondi e braccia tatuate.
Mi rivolse un sorriso di cortesia e si alzò per farmi passare. Appena mi sedetti non ebbi tempo di mettermi le cuffie che arrivò Richard e chiese al suo amico di scambiarsi i posti..
Lo scambio dei posti non mi dispiaceva , trovavo la compagnia di Richard gradevole. Sembrava un tipo apposto e simpatico solo che in quel momento non volevo parlare con nessuno perché stavo meditando su  come fossi stata così stupida da promettere a Benjamin una cosa che sicuramente non avrei rispettato. È stato tutto colpa dell'atmosfera, mi sono lasciata andare. A chi vuole fare credere che rispetterà quella promessa? Maledizione a lui se non lo fa..
«allora quello era il tuo ragazzo?» chiese Richard interrompendo i miei pensieri senza senso.

« se sai già che sono impegnata allora perché continui a provarci?» cercai di essere simpatica con scarsi risultati ma lui sorrise comunque.
«avanti, sono curioso»
«no» risposi
«no cosa?»
«non è il mio ragazzo»
Dopo aver sentito le mie parole mostrò un espressione di sincero stupore e le sue labbra si incurvarono in un sorriso ma poi quel sorriso scomparve.
«ma come? Vi stavate slinguazzando anche se non state insieme?»
Slinguazzando, che cazz..la domanda non era insensata era solo intrusiva.
«tu baci sempre e solo la persona con cui stai?»
«in quel modo sì» sarà un tipo romantico? Dai suoi profondi occhioni verdi sembra un bravo ragazzo.
«dunque, se non è il tuo ragazzo allora chi è?» Questo era difficile da rispondere. Come facevo a spiegare ad un estraneo che il mio fratellastro era anche il mio sex friend? Mi rendevo conto di quanto la cosa potesse  andare contro la morale pubblica e non volevo scandalizzare nessuno ma visto che insisteva...
«è il figlio del marito di mia madre»  evitai di dire fratellastro per non confondere la situazione. Ma appena sentì la mia risposta fu sinceramente sconvolto e chissà sa cosa pensò di me, dalla sua espressione sembrava qualcosa di terribile.
Dopo pochi secondi di silenzio si voltò di nuovo verso di me e mi disse:
«un incesto quindi? Capisco»

no che non hai capito! Perché la gente giunge sempre a conclusioni sbagliate?
«il nostro rapporto non è per niente incestuoso, non abbiamo nessun legame di sangue»
«vivete nella stessa casa?»
«sì»
«da quanto state insieme?»
«ti ho detto che non stiamo insieme»
«intendevo da quando state insieme in quel modo»
perché uno sconosciuto mi stava facendo il terzo grado?
«cambiamo argomento?»
«okay, forse hai ragione» passarono degli imbarazzanti secondi e quando alzai il mio sguardo dal mio cellulare notai che mi stava osservando. Era evidente che fossi il suo tipo.
«che c'è?» gli chiesi quando lo vidi arrossire
«niente..i tuoi occhi sono molto belli»
«normalmente tendono a mettere a disagio le persone ma comunque grazie del complimento» era vero, certe volte le persone non riuscivano a guardarmi allungo negli occhi perché mi dicevano che erano troppo chiari. Li capivo, perché provavo la stessa cosa quando guardavo Ben
Richard cominciò a parlarmi di se e a quanto pare erano un gruppo di ballo che tornava da Chicago dopo una gara.

«..fate una scuola di ballo o siete un gruppo autonomo?»
«un po' tutte due le cose. Nel senso che facciamo una scuola di ballo ma per quanto riguarda i gruppi, hanno molta autonomia. Per esempio possiamo scegliere in che gruppo stare, i membri del nostro gruppo e il leader e altre cose del genere»

«Wow, la cosa sembra interessante! Come si chiama la scuola ?»
« Musicboard, è al sud del Central Park» dopo aver pronunciato il nome della sua scuola sentii una stretta al cuore accompagnato dalla coscienza che mi ricordava che  Anche lui frequentava quella scuola.
Tanti furono i ricordi che mi assillarono in quel momento e feci di tutto per scacciarli via insieme alle lacrime ma l'impresa si rivelò più difficile del previsto.
«allora , la conosci?»
«sì, la conosco» la mia sembrò quasi una confessione di un crimine
passarono delle hostess che vendevano degli snack e delle bevande, mi chiese gentilmente se mi andasse  qualcosa da bere e mi risposi una limonata.

«com'è che conosci la Musicboard?» mi chiese aprendo la sua lattina di sprite
«ho un amico lì con cui ho frequentato la Chicago Musicboard. Inoltre pensavo di iscrivermi lì»
Il suo viso si illumino come se avesse vinto alla lotteria
« seria? Cazzo sarebbe fantastico...Chi è la persona che conosci lì?!»
«Mike Walker» pronunciai il nome del ragazzo che un tempo avevo regalato il mio cuore e lui mi guardò ancora incredulo. Non ditemi che lo conosceva!
«tu credi nel destino?» Ma che domanda era?
«se tu arrivi a dirmi che lo conosci, allora sì!»
«che tu ci creda o no, Mike Walker oltre ad essere il mio migliore amico è il leader del nostro gruppo» adesso ero io ad essere sorpresa. Il sorso di limonata che stavo inghiottendo mi andò di traverso.
No, non poteva essere solo una coincidenza....destino, non dirmi che esisti!
«tutt'apposto?» mi chiese vedendomi in difficoltà
«sì...credo di sì» risposi pensando a  quanto fosse puttana il destino.

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