Sì, Sono Una Stronza!

Capitolo 11

Per un lungo periodo mi ero illusa che il mio rapporto con Benjamin fosse puramente basato sul sesso ma chi mi conosceva bene come Rebecca, sapeva che non fosse così, o meglio che non sarebbe stato così per allungo. L'idea che potessi avere  dei sentimenti per lui mi infastidiva e mi faceva sentire il bisogno di stargli alla larga, di staccarmi ed essere fredda nei suoi confronti perché se no poteva davvero finire male per entrambi.
«sai una cosa Becky, hai ragione. È stupida la promessa che gli ho fatto e va anche contro le regole della scopamicizia» a chi volevo farla bere quando pensavo che Benjamin avrebbe rispettato la promessa? Tutti sanno che è un donnaiolo come molti mi ritengono una puttana. Per quanto fosse romantico, tra un donnaiolo e una puttana, non poteva esserci niente.
«finalmente cominci a ragionare» disse Rebecca sollevata. Bevetti tre shorts di Vodka promettendomi di mandare a quel paese l'assurda promessa che gli avevo fatto. Che pensavo mentre ho accettato? Non ho forse imparato la lezione dopo la mia relazione con Mike?
In quel momento detestai il fatto che non mi ubriacassi tanto facilmente e desiderai che accadesse il più presto possibile per  scacciare una strana stretta al cuore che avevo. Più bevevo più mi sentivo bene e più arrivava anche un senso di leggerezza che mi dava l'illusione di allontanarmi dai miei problemi personali.

I miei cupi pensieri furono interrotti quando seguii lo sguardo di Rebecca che stava facendo segno a Levi di avvicinarsi. Mi accorsi che di Levi ce n'erano due e misi in dubbio la mia capacità di supportare l'alcol.
«non mi avevi detto che avesse un gemello!»
«era una sorpresa, volevo vedere la tua reazione» rispose Rebecca divertita
«allora, che ne pensi? Ti va ti andrebbe di divertirti?»
Lanciai di nuovo un occhiata ai gemelli che arrivavano, e mi accorsi che erano abbastanza decenti per attirare la mia attenzione; avevano entrambi  un bel fisico e dei bei riccioli castani.

I gemelli mi stettero simpatici sin dall'inizio. Parlammo del più e del meno dal cominciare dal mio trasferimento a NY al finire sui piercing che Bruce, l'altro gemello, aveva  sul sopracciglio e sulle orecchie.
Levi, invece, aveva preferito riempirsi di tatuaggi che di piercing e pare che recentemente abbia dovuto togliersi un tatuaggio alla gamba visto che era venuto male.
Dopo mezz'ora ci venne a cercare un ragazzo che non conoscevo, forse un amico dei gemelli, chiedendo quando avremmo raggiunto gli altri.
«io resto ancora un po' qua. Bruce, mi fai compagnia?» chiesi a Bruce che aveva flirtato con me per tutto il tempo. Fece un sì con la testa avvicinandosi a me e Rebecca accennò un sorriso  di approvazione mentre lei e Levi seguivano  l'altro ragazzo per andare al prive.
Quando fummo soli mi accorsi che Bruce era nervoso, lo si capiva dal modo in cui si tratteneva, eppure quando eravamo con gli altri mi sembrava apertissimo. Per rompere il ghiaccio mi avvicinai a lui, senza dire niente, gli presi la mano e me l'avvicinai sulle labbra. Credo fosse chiaro il motivo per cui gli avessi chiesto di rimanere e di certo non era per fare due chiacchiere tra amici.
«che c'è? Perché improvvisamente sei diventato tutto silenzioso?» gli chiesi mentre mi osservava con incredulità. Forse avevo sbagliato dando per scontato che avesse capito le mie intenzioni.
«il fatto è che.... »
«sì? Dimmi..»
«mi sembri quasi surreale»
«davvero?» chiesi facendo una breve risata
«dicco sul serio, sei assurdamente figa, p-poi con quel completo addosso...giuro che sei la fantasia più sfrenata di ogni ragazzo. Cazzo sono ubriaco, non dovrei dire queste cose» quando finì di parlare con un pò di rossore sulle guance, lo guardai divertita ma anche lusingata dalle sue parole, pensando a quanto fosse ingenuo e onesto. Avvicinai le mie labbra alle sue per stuzzicarlo dandogli un bacio a stampo ma lui sorprendentemente mi tenne stretta per baciarmi con la lingua. A quanto pare si adeguava in fretta alle situazioni.
I suoi baci erano delicati e sapevano di run. Era strano ma mentre lo baciavo non pensavo ad altro che a Benjamin e Mike. Ma assumendo altri drink finalmente riuscì a non pensare più a loro due e a concentrarmi di più sul mio attuale divertimento.
Dopo aver fatto un veloce salto al prive per salutare gli altri, trascinai Bruce in pista e contrariamente a ciò che pensavo riuscii a divertirmi perché Bruce si rivelò un bravo ballerino e grazie alla forte tensione sessuale che si era creato tra di noi e alla leggerezza regalatami dai vari drink di vodka, i miei problemi mi sembrarono stupidi e risolvibili. Avrei sicuramente trovato un modo.
Trascorremmo il resto della serata a bere, a ballare e a baciarci ...e poi non ricordo come fece a guidare nelle sue condizioni ma arrivammo al suo appartamento dove eravamo stati preceduti da Rebecca e Levi.

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