Capitolo 12

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Lo squillo acuto del mio nuovo cellulare mi svegliò di soprassalto con un terribile mal di testa. Appena ebbi il telefono tra le mani mi accorsi di due cose importanti : era già mezzogiorno e il numero che mi chiamava era di mio padre.
«pronto» la mia voce rauca tradiva quanto avessi bevuto ieri sera.
«ciao tesoro. Dave è venuto a prenderti ma non ti trova , dove sei?» oh cazzo il pranzo con mio padre!
Dov'ero? Cercai di ricordare come avevo trascorso la serata e del perché avessi un così forte mal di testa, la risposta era proprio sdraiata accanto a me. Meditai su come spiegare a mio padre che ero nuda in un letto di uno sconosciuto con il quale avevo scopato per tutta la notte.
Mentre cercavo di alzarmi dal letto Bruce continuava a dormire beatamente e se non fosse stato per un pezzo di lenzuolo che aveva addosso sarebbe stato completamente nudo.
«ieri sera Rebecca ha insistito che dormissi a casa sua e  abbiamo fatto molto tardi. Ci siamo appena svegliate» beh la verità non gli potevo di certo raccontare perché era un po' alla vecchia maniera; mi sconsigliava di bere fino a quando non raggiungevo i 21 anni e mi credeva ancora vergine.
Mi alzai piano piano cercando di non svegliare Bruce e cominciai a vestirmi di fretta. Cazzo, come farò a presentarmi in un ristorante elegante (peggio davanti a mio padre) con dei vestiti che non coprono di più delle mutande e il reggiseno?

«allora mando Dave a prenderti a casa di Rebecca. Vuoi che posticipi la prenotazione di una mezz'oretta? Tra venti minuti dovremmo essere al ristorante..» di quello che diceva, con molto sforzo capivo solo la metà e l'incessante mal di testa non migliorava la situazione.

«NO....insomma SÌ. Quello che voglio dire è che va bene posticipare ma vengo con l'autista di Rebecca...così faccio prima» Accidenti  riuscii a svegliare Bruce! Sotto il suo sguardo mi precipitai fuori dalla stanza per cercare  Rebecca.

Con la luce del giorno mi resi conto che l'appartamento dei gemelli non era niente male; era lussuosa e abbastanza spaziosa per un appartamento vicino al centro. Aprii tutte le porte che vedevo per cercare Rebecca e finalmente la trovai nella stanza infondo al corridoio. Dormiva beatamente abbracciata a Levi. Provai a svegliare solo lei ma purtroppo  si svegliò anche Levi.

«va bene, ho prenotato al Sarabeth's. Cerca di non fare troppo tardi»
«okay, a tra poco papà» chiusi la chiamata con Rebecca che mi guardava disorientata.
«papà? Merda il pranzo con tuo padre»
«Becky hai cinque minuti per essere pronta» l' informai uscendo dalla stanza per andare in bagno a lavarmi la faccia; dovevo essere impresentabile con il trucco che mi sbavava.
Dopo essermi sistemata vidi Bruce in cucina che beveva un bicchiere d'acqua davanti al frigo con soltanto dei boxer addosso.
«Buongiorno, vuoi fare colazione?» mi chiese apprendo il frigo
«ormai è l'ora del pranzo» gli feci notare entrando in cucina
«allora ti va di pranzare con il sottoscritto?» gli dissi che avevo altri piani per il pranzo e poi chiesi un paracetamol, il mal di testa mi stava aumentando.
Rebecca entrò in cucina comminando come uno zombie e chiedendo un paracetamol pure lei.
«accidenti che mal di testa! Avrei voluto dormire di più...Ragazzi quando siete rientrati?»
«verso le cinque» rispose Bruce guardandomi. Poi si avvicinò un po' troppo per darmi il paracetamol. Distolsi il mio sguardo dal suo, mentre continuava ad osservarmi, e chiesi Rebecca se fosse pronta. Mi rispose di sì facendo ceno con la testa poi mi informò che aveva chiamato un taxi visto che il suo autista ci avrebbe impiegato mezz'ora ad arrivare.
«aspettate...» disse Levi entrando in cucina anche lui con soltanto dei boxer addosso. Mi sembrava di vedere un altro Bruce però pieno di tatuaggi e senza piercing. La loro somiglianza era impressionante.

«....andate di già?»
«sì, abbiamo un appuntamento» risposi guardando Becky che faceva tutto al rallentatore
«e non potete annullarlo?» chiese Levi andando ad abbracciare Rebecca da dietro. Mi allontanai da Bruce per non rischiare che facesse la stessa cosa.

«no» risposi mandando giù con disgusto il paracetamol, non ero una gran fan delle medicine, a meno che non fossero dolci.
«dai che cucino bene» insistette Bruce. Capii scuotendo che avevo fatto un grosso errore a farmi il fratello gemello dello scopamico dellla mia migliore amica che sembrava essersi preso una cotta per me. Merda no, sono già incasinata con due ragazzi, perché aggiungerne un terzo?!
«non posso proprio»
«almeno resta per un po' di più. Facciamo un oretta?»
Rebecca capì che ero in difficoltà e dopo essersi inventata un' assurda scusa disse a Bruce che avremmo avuto un altra occasione per assaggiare la sua cucina.
Aveva capito bene la situazione cioè che Bruce era stato un botta e via e che doveva rimanere così.

Quando arrivò il taxi lo salutai con un bacio sulla guancia e ne rimase deluso e rimase ancora più deluso quando sulla soglia della porta mi chiese il mio numero ma gli risposi che non potevo perché ero fidanzata. La sua espressione mi fece sentire orribile e uscii di casa sua meditando in che guai mi fossi cacciata; non solo avevo infranto la promessa che avevo fatto a Benjamin, mi ero pure fatta un nuovo stalker.

Yes ⭐️ or not?

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