Epilogo

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Ormai era troppo tardi e lo sapevo... Sapevo che non potevo più far niente per andare con lui o per aiutarlo, ma io mio cuore si frantumava sempre più ad ogni battito e contemporaneamente mi sentivo sempre più pesante, la vista appannata, i corridoi bianchi sembravano finire mai e la sua stanza diventava sempre più lontana le luci gialle che rendevano l'aria ancora più angosciante, ma ero ostinata ad arrivare il prima possibile.
Quando spalancai la porta della sua stanza mi accorsi che stavo trattenendo il respiro: era lì con gli occhi chiusi, le labbra rosee e il viso era sempre più pallido; mi avvicinai a lui e le lacrime iniziarono a rigarmi le guance. Lo scossi piano per falò svegliare e lui aprì lentamente gli occhi; quando mi vide, l'unica cosa che riuscì a dirmi fu: < VIVI >
Poi la macchinetta iniziò ad emettere un suono assordante e continuo che non scorderò mai per tutta la vita.

Per andare avanti mi basta un po' di te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora