12.

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Tornarono a casa poco prima dell'alba.

Non dissero nulla, si guardavano soltanto.
Furtivamente, come a voler essere sicuri che non era un sogno.

Che erano davvero stati insieme, che era reale il fatto che stava succedendo proprio fra di loro.

Il sole cominciò a sorgere proprio mentre loro attraversavano il giardino.

Rose si fermò.

-Cos..?-

-Che cosa si fa adesso?-

Scorpius si girò per guardarla meglio.

Che cosa avrebbe dovuto dirle?
Forse lo sapeva, in cuor suo.

Era davanti a lui, così incredibilmente bella e forte.
Ed si era abbandonata a lui.
Pensò a come si era stretta a lui, a come aveva chiuso gli occhi, dormendo sulla sua spalla, a come il suo respiro leggero lo aveva scaldato per ore, giorni, forse di più, non lo sapeva, mentre il mare li ninnava col suo dolce movimento.

Avanti e indietro, e poi ancora avanti.

Accorciò le distanze e la prese tra le braccia.

-Tu cosa vuoi fare?-

-Non lo so... È stato bellissimo, non c'è dubbio..-

Gli parve ancor più bella. Si mordicchiava il labbro molto nervosamente, e le mani poggiate sul suo petto non stavano ferme.

-Quando pensi a noi..- disse Scorpius -Non pensare mai più a qualcosa di brutto, o fastidioso.-

Rose si abbandonò alla sua mano, che le carezzava dolcemente il viso.

-Allora... Cosa siamo?-

Prese un gran respiro, per evitare di perdersi in quel mare azzurro e profondo che erano gli occhi di lei, e poggiò la fronte alla sua

-Qualunque cosa tu voglia, Rosie...- le rispose, ad occhi chiusi.

Lei gli prese il volto fra le mani, e dopo un tempo che parve infinito riuscì a guardarlo negli occhi.

-Non sembra una risposta da Malfoy, questa.- gli disse lei, sorridendo timidamente.

Lui la strinse ancor di più.

-Con te riesco ad essere Scorpius. Solo Scorpius.-

Lei lo baciò, sospirando.

Sembrava che ogni singolo centimetro di lei aspettasse ormai quel dolce contatto, come se l'unico scopo fosse quello.

Come una sigaretta, che brucia lentamente, e ti lascia con la voglia di accenderne un'altra.

Qualcuno diceva che fosse quello il piacere perfetto.

-CHE COSA STA SUCCEDENDO QUI!?-

Albus era in piedi sulla portafinestra che dava sul giardino.

Assonnato e furente, guardava allibito e livido la scena che aveva di fronte.

Le sue urla svegliarono tutti gli altri, che accorsero a vedere. James e Lorcan inciamparono uno sopra l'altro, e a Rose venne inopportunamente in testa la scena di due gorilla che si abbracciano.

Fece un passo avanti, cercando di parlare, ma Scorpius fu più veloce.

Le si parò davanti, come a voler proteggerla da qualcosa di brutto.

Rose era sicura che Albus non le avrebbe mai torto un solo capello, ma era meglio così.

-Al...- Scorpius cominciò a parlare. -Ti prego..-

-Al un bel paio di coglioni, Scorpius. Ti avevo avvertito, ti avevo detto di starle lontano.-

Il suo tono era calmo, tremendamente calmo, mentre si avvicinava a grandi passi a Malfoy.

Tutti sembravano aver perso l'uso della parola, e anche la capacità di respirare, Rose compresa.

Al non si arrabbiava mai, tanto meno co Scorpius.

-E io ti sto dicendo di farmi spiegare!-

Anche Scorpius era calmo.

Sembrava uno scontro fra Titani.

Qualcuno ci avrebbe rimesso. Non necessariamente in fatto di botte.

Fu questo a far scattare Rose.

Si mise fra i due, dando le spalle a Scorpius.

Poggiò le mani sulle spalle di Albus. Sentì che tremava dalla rabbia.

-Al...-

Non le rispose, continuando a guardare furente il suo amico.

-Albus, guardami.-

Potter fece una fatica enorme a guardarla negli occhi.

-Albus... Non è successo nulla che non abbia voluto.-

-Rose...-

-No ascoltami... Io non farei mai nulla che non volessi, tu lo sai. Lo sai Albus. Lo sai perché mi conosci come le tue tasche.-

Albus parve calmarsi a quelle parole.
Succedeva sempre che Rose riuscisse a calmarlo.

-Non ho bisogno..- continuò lei -di un cavaliere senza macchia e senza paura che difenda il mio onore e la mia virtù di damigella in pericolo. Ho solo bisogno del mio migliore amico. Di te, avrò bisogno sempre.-

Silenzio.
Ancora silenzio.

Poi Al l'abbracciò, quasi soffocandola.

Si staccò da lei, ed andò verso Scorpius.

Nello stesso momento, i ragazzi fecero qualche passo avanti, preparandosi al peggio.

Invece Albus sorrise.

-Sei il mio migliore amico. Ma comportati bene o ti strappo le palle.-

E poi abbracciò anche lui.

Rose pensò che forse non era il suo genere di appartenenza, quello femminile, ad essere " bipolare e debole."

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