6.

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-Vecchio Porto o Chateau d'if?-

Tutti si girarono a guardare Rose, non appena Lorcan fece la domanda, guardando i segnali stradali appesi ad un bivio.

Erano appena giunti a Marsiglia, la più grande città del Sud della Francia.

Lei alzò gli occhi al cielo.

-Cosa fareste senza di me?- chiese, prendendo la cartina a James.

-Schifo, Rosellina... Faremmo solo schifo.- ammise lui.

Rose sorrise.

-Beh. Direi di andare a visitare chateau d'if. Marsiglia la vedremo quando si sposeranno Teddy e Vic, d'altronde.-

Si avviarono verso il porto.

Noleggiarono un piccolo motoscafo, per la gioia di Albus.

Rose si sedette in fondo, l'unico posto libero, accanto a Malfoy, col vago sospetto che le sue amiche lo avessero fatto apposta.

Lui se ne stava lì, elegantemente stravaccato, mentre il vento gli scompigliava i capelli, senza accorgersi, almeno in apparenza del fatto che Rose fosse lì accanto a lui.

Lo chateau d'if si avvicinava nella sua tetra maestosità.

Scorpius parlò.

-Vivete dunque e siate felici, figli diletti del mio cuore, e non dimenticate mai che, fino al giorno in cui Dio si degnerà di svelare all'uomo i segreti dell'avvenire...-

-...tutta la più alta sapienza d'un uomo consisterà in queste due parole: "Attendere e sperare".-

Rose terminò la frase al posto suo, pensierosa.

Si guardarono. A dir la verità, tutti li guardarono, a metà tra l'attonito e il divertito.

Ma Rose fece finta di niente, guardando ostinatamente un punto indistinto di fronte a sé, verso l'orizzonte.

Attaccarono al piccolo molo e scesero dalla barca.

Scorpius le porse la mano e, come se il suo senso dell'equilibrio fosse rimasto chiuso nel baule a Londra, per poco non cadde addosso a Malfoy, che la resse senza sforzo.

Erano pericolosamente vicini, pochi centimetri di distanza fra i loro visi.

-Grazie.- borbottò lei, staccandosi come scottata.

E corse via.

*

-Fu una prigione fino al 1915. Sotto, le celle sono ermetiche, senza finestre, in condizioni disumane, i prigionieri non vivevano che pochi mesi. Quassù invece erano più vivibili... Poi divenne un museo, e anche un faro...-

-Come fai?- chiese Lily.

-Cosa?-

-A sapere tutte queste cose..- rispose Lily, mentre uscivano fuori.

Rose scoppiò a ridere.

-Le cose interessanti mi affascinano sempre... E più ne so, e meglio mi sento.-

Scesero fino agli scogli che costeggiano l'isolotto e decisero di pranzare lì, mangiando qualche panino.

Rose si sedette sullo scoglio più alto, per poter guardare il mare. Inspirò a fondo l'odore di salsedine, che le portava alla mente ricordi felici.

Quante volte aveva desiderato di poter essere una creatura del mare, e nuotare libera e senza meta, senza guardarsi indietro mai.

-Disturbo?-

-Malfoy.-

-Lo prendo come un no.-

Rose sbuffò, alzando gli occhi al cielo in quello che ormai era più che altro un riflesso spontaneo, un'abitudine.

-Mi segui?-

E lui rise. E Rose si ritrovò a pensare a quanto fosse bello senza maschere di alcun tipo.

-Così... Il conte di Montecristo...- cominciò Rose, anche se quel breve silenzio non le era dispiaciuto affatto

-Mia madre adorava la letteratura babbana... Quella francese, poi...-

-Oh, wow..-

-Si, wow. È stata lei a farmi leggere Baudelaire, Zola, Maupassant, Balzac... Poco impegnativi, insomma...- ironico come al solito.
-Mi piaceva leggere, e mi piaceva farlo assieme a lei.- disse lui, guardando il mare di fronte a sé, proprio come Rose, solo con uno sguardo un po' più malinconico del suo.

-E il Conte di Montecristo..?-

-Oh, quello mi ha.. Insegnato molte cose..-

-Tipo?-

-Tipo che la vendetta corrode l'animo, di tutti gli uomini... Anche di quello più puro. E che non si può tornare indietro e aggiustare le cose come si vuole. Che il tempo è prezioso e terribile al tempo stesso, e che ciò che si ha è più importante di ciò che si è perduto, perché nel presente che vivi conta solo questo.-

A Rose parve di una bellezza unica, "quella bellezza di cui solo i vinti sono capaci."

Scorpius si girò a guardarla, e di nuovo, fu come se non ci fosse nessun altro, se non loro.

Un istinto, prepotente, le fece poggiare una mano sulla sua.

Lui la strinse, poi tornò a guardare il mare, pensando probabilmente a quanto sarebbe stato bello tuffarcisi con lei, e nuotare nudi e felici come due bambini.


*



-Mi dici che succede, Rosellina?-

Albus camminava insieme a lei, un braccio intorno alle sue spalle, mentre si apprestavano a raggiungere l'autobus che li avrebbe portati in Italia.

-Nulla Al..- rispose lei, nemmeno preoccupandosi del fatto che l'aveva chiamata Rosellina.

E questo gli parve molto grave.

-Rose.-

-Albus.-

-Non giocare a nascondino con me.- la ammonì il giovane Potter.

Rose sospirò, un po' esasperata.

-Andiamo.. Cosa vuoi che ti dica?-

-Comincia da te, e da Scorpius magari..-

Lei lo aveva immaginato.

Scorpius era il migliore amico di Albus, e lei la sua migliore amica, ed entrambi non riuscivano mai a nascondergli niente.
Maledetti occhioni verdi e dolci!

-Forse abbiamo raggiunto una tregua.-

-E..?-

-E forse... Mi ha dato un bacio, e io l'ho ricambiato. Ma nulla di particolare. Ti prego non farne un dramma.-

Albus rimase fermo sul posto.

-Al..?-

-Sh... Lascia che metabolizzi questa cosa... E che mi calmi... E che non vada  ad uccidere il mio migliore amico.-

Rose, inspiegabilmente sorrise, e lo abbracciò, stretto.

-Non puoi... Finiresti ad Azkaban, e io non posso venire a romperti le palle lì.-

Anche Albus ricambiò l'abbraccio.

-Va bene, va bene... Ma mi sentirà.-

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