-Vecchio Porto o Chateau d'if?-
Tutti si girarono a guardare Rose, non appena Lorcan fece la domanda, guardando i segnali stradali appesi ad un bivio.
Erano appena giunti a Marsiglia, la più grande città del Sud della Francia.
Lei alzò gli occhi al cielo.
-Cosa fareste senza di me?- chiese, prendendo la cartina a James.
-Schifo, Rosellina... Faremmo solo schifo.- ammise lui.
Rose sorrise.
-Beh. Direi di andare a visitare chateau d'if. Marsiglia la vedremo quando si sposeranno Teddy e Vic, d'altronde.-
Si avviarono verso il porto.
Noleggiarono un piccolo motoscafo, per la gioia di Albus.
Rose si sedette in fondo, l'unico posto libero, accanto a Malfoy, col vago sospetto che le sue amiche lo avessero fatto apposta.
Lui se ne stava lì, elegantemente stravaccato, mentre il vento gli scompigliava i capelli, senza accorgersi, almeno in apparenza del fatto che Rose fosse lì accanto a lui.
Lo chateau d'if si avvicinava nella sua tetra maestosità.
Scorpius parlò.
-Vivete dunque e siate felici, figli diletti del mio cuore, e non dimenticate mai che, fino al giorno in cui Dio si degnerà di svelare all'uomo i segreti dell'avvenire...-
-...tutta la più alta sapienza d'un uomo consisterà in queste due parole: "Attendere e sperare".-
Rose terminò la frase al posto suo, pensierosa.
Si guardarono. A dir la verità, tutti li guardarono, a metà tra l'attonito e il divertito.
Ma Rose fece finta di niente, guardando ostinatamente un punto indistinto di fronte a sé, verso l'orizzonte.
Attaccarono al piccolo molo e scesero dalla barca.
Scorpius le porse la mano e, come se il suo senso dell'equilibrio fosse rimasto chiuso nel baule a Londra, per poco non cadde addosso a Malfoy, che la resse senza sforzo.
Erano pericolosamente vicini, pochi centimetri di distanza fra i loro visi.
-Grazie.- borbottò lei, staccandosi come scottata.
E corse via.
*
-Fu una prigione fino al 1915. Sotto, le celle sono ermetiche, senza finestre, in condizioni disumane, i prigionieri non vivevano che pochi mesi. Quassù invece erano più vivibili... Poi divenne un museo, e anche un faro...-
-Come fai?- chiese Lily.
-Cosa?-
-A sapere tutte queste cose..- rispose Lily, mentre uscivano fuori.
Rose scoppiò a ridere.
-Le cose interessanti mi affascinano sempre... E più ne so, e meglio mi sento.-
Scesero fino agli scogli che costeggiano l'isolotto e decisero di pranzare lì, mangiando qualche panino.
Rose si sedette sullo scoglio più alto, per poter guardare il mare. Inspirò a fondo l'odore di salsedine, che le portava alla mente ricordi felici.
Quante volte aveva desiderato di poter essere una creatura del mare, e nuotare libera e senza meta, senza guardarsi indietro mai.
-Disturbo?-
-Malfoy.-
-Lo prendo come un no.-
Rose sbuffò, alzando gli occhi al cielo in quello che ormai era più che altro un riflesso spontaneo, un'abitudine.
-Mi segui?-
E lui rise. E Rose si ritrovò a pensare a quanto fosse bello senza maschere di alcun tipo.
-Così... Il conte di Montecristo...- cominciò Rose, anche se quel breve silenzio non le era dispiaciuto affatto
-Mia madre adorava la letteratura babbana... Quella francese, poi...-
-Oh, wow..-
-Si, wow. È stata lei a farmi leggere Baudelaire, Zola, Maupassant, Balzac... Poco impegnativi, insomma...- ironico come al solito.
-Mi piaceva leggere, e mi piaceva farlo assieme a lei.- disse lui, guardando il mare di fronte a sé, proprio come Rose, solo con uno sguardo un po' più malinconico del suo.-E il Conte di Montecristo..?-
-Oh, quello mi ha.. Insegnato molte cose..-
-Tipo?-
-Tipo che la vendetta corrode l'animo, di tutti gli uomini... Anche di quello più puro. E che non si può tornare indietro e aggiustare le cose come si vuole. Che il tempo è prezioso e terribile al tempo stesso, e che ciò che si ha è più importante di ciò che si è perduto, perché nel presente che vivi conta solo questo.-
A Rose parve di una bellezza unica, "quella bellezza di cui solo i vinti sono capaci."
Scorpius si girò a guardarla, e di nuovo, fu come se non ci fosse nessun altro, se non loro.
Un istinto, prepotente, le fece poggiare una mano sulla sua.
Lui la strinse, poi tornò a guardare il mare, pensando probabilmente a quanto sarebbe stato bello tuffarcisi con lei, e nuotare nudi e felici come due bambini.
*
-Mi dici che succede, Rosellina?-
Albus camminava insieme a lei, un braccio intorno alle sue spalle, mentre si apprestavano a raggiungere l'autobus che li avrebbe portati in Italia.
-Nulla Al..- rispose lei, nemmeno preoccupandosi del fatto che l'aveva chiamata Rosellina.
E questo gli parve molto grave.
-Rose.-
-Albus.-
-Non giocare a nascondino con me.- la ammonì il giovane Potter.
Rose sospirò, un po' esasperata.
-Andiamo.. Cosa vuoi che ti dica?-
-Comincia da te, e da Scorpius magari..-
Lei lo aveva immaginato.
Scorpius era il migliore amico di Albus, e lei la sua migliore amica, ed entrambi non riuscivano mai a nascondergli niente.
Maledetti occhioni verdi e dolci!-Forse abbiamo raggiunto una tregua.-
-E..?-
-E forse... Mi ha dato un bacio, e io l'ho ricambiato. Ma nulla di particolare. Ti prego non farne un dramma.-
Albus rimase fermo sul posto.
-Al..?-
-Sh... Lascia che metabolizzi questa cosa... E che mi calmi... E che non vada ad uccidere il mio migliore amico.-
Rose, inspiegabilmente sorrise, e lo abbracciò, stretto.
-Non puoi... Finiresti ad Azkaban, e io non posso venire a romperti le palle lì.-
Anche Albus ricambiò l'abbraccio.
-Va bene, va bene... Ma mi sentirà.-
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Shades
FanfictionUna nuova ScoRose. Rose e Scorpius sono due ragazzi che si maltollerano, che riescono a non schiantarsi o cruciarsi a vicenda solo perché c'è Albus Potter a tenerli buoni. Ma forse qualche lato di entrambi è rimasto nascosto, e forse prima o poi sa...