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Ok, calma.

Non succede niente.

È normale no?

Che ti si rompano le acque è una cosa normale vero?

"JASON!!!" urlo da dentro il bagno, lui entra spaventato "cosa è successo?" chiede con il respiro affannato, avrà probabilmente corso.

"Mi si sono rotte le acque, cosa faccio? Dobbiamo andare in ospedale subito! Si sono rotte le acque!" dico nel panico e lui dice "oddio si!" corre a mettersi le scarpe mentre io infilo delle ciabatte.

"Andiamo" corre di sotto e io da incima alle scale lo guardo male.

Altroché pancia piccola durante la prima gravidanza, sembra che abbia ingoiato un'anguria.

"Scusa piccola" sorride e torna di sopra per aiutarmi a scendere le scale.

Saliamo in macchina e parte verso l'ospedale.

All'improvviso però sento un grandissimo dolore tra le gambe, gli prendo la mano e chiudo gli occhi iniziando a fare lunghi respiri "amore che succede?" chiede e io gli avrei urlato in faccia se non avessi sentito così tanto male alla vagina.

Cosa succede? Ho le contrazioni idiota?!

"Fa malissimo, io non penso di potercela fare, e ne ho avuta solo una!" dico scoraggiandomi.

Troppo dolore e sono solo all'inizio.

"Piccola tu ce la puoi fare! Tu ce la farai! Se hai bisogno di qualsiasi cosa, puoi anche insultarmi se ti fa sentire meglio" mi sorride e io annuisco.

Finalmente arriviamo all'ospedale, mi visitano e mi fanno cambiare, mi portano nella stanza e mentre Jason chiama tutti e va a prendermi il Mc il dottore viene a darmi i risultati "allora lei ha un centimetro di dilatazione, ogni parto però è diverso dall'altro quindi, contando che sono passate già due ore e mezza dalla prima contrazione potrebbe volerci un po' prima del parto" sorride e io annuisco "fino a quanto potrei arrivare? Di ore intendo?" chiedo un po' in ansia "anche a due giorni di travaglio" sorride ed esce.

Che cazzo sorridi?

Lui non ha la minima idea di quanto si stia male, cioè per ora neanche io, ma lo saprò molto presto.

"Piccolino, vedi di muoverti e di essere abbastanza piccolo da uscire, in modo da farmi meno male ok?" dico toccandomi la pancia e sento che si muove.

Anche io non vedo l'ora che tu esca da qui...

"Eccomi!" finalmente Jason arriva con il mio hamburger e si siede accanto a me "potrebbe volerci più di un giorno sai? Io non so come farò" dico mangiando le patatine.

"Ci sono io con te e poi tra poco arriveranno i miei genitori e i tuoi fratelli"

Così un'ora dopo dentro quella stanza c'erano i genitori di Jason, Chase il ragazzo che mi ha salvata al supermercato, i miei fratelli, Dorotha e mio padre e Paul.

"Ho bisogno di camminare un po'" dico alzandomi dal lettino "ci penso io" Paul mi sorride e mi aiuta ad uscire dalla stanza "allora ti senti pronta?" chiede mentre camminavamo lentamente per i corridoi "no, per niente, mia madre è stata una stronza, non so cosa devo fare, amo i bambini ma ci sono stata per non più di tre ore, e poi come faccio a prendermi cura di un'altra persona quando a fatica riesco a prendermi cura di me?"

"C'è Jason, e so che ti ama molto, e so che per quanto la sua vita sia complicata, e per quanto sia stato stronzo in passato, sa come proteggerti e come proteggere il bambino. A proposito il nome!" Paul mi sorride e io spalanco gli occhi.

"IL NOME!" urlo e velocemente o per quanto possa andare veloce una ragazza che sta per partorire e torno in camera "Jason il nome!" dico stendendomi sul lettino.

"Rocky" dice Chase convinto "no, assolutamente no" dico e Jason ride "Fred" dice mio padre "come quello dei flinstoon? No grazie" sorrido e inizio a pensare.

Tutti sparano nomi che però non mi convincono per niente "Samuel" dice Jason.

Samuel...Sam, si mi piace.

Stavo per parlare quando arriva un'altra contrazione "sta tranquilla" Jason in panico mi prende la mano e mi sorride.

Cazzo perchè deve vede un sorriso così bello?
Non riesco ad essere arrabbiata con lui, anche perché non ne avrei motivo ora, ma di solito le donne prima di partorire se la prendono con i ragazzi quindi...

E prima che me ne accorgessi la contrazione era passata.

"voglio fare l'epidurale" dico all'infermiera che era entrata "per l'epidurale bisogna aspettare che la dilatazione arrivi a 5 cm, non prima, intanto cerchi di rilassarsi e si goda il momento" sorride ed esce "si goda il momento? Ma ha mai partorito? Ho bisogno dell' humburger" dico e cerco il cibo ma non lo vedo "te lo vado a prendere, per l'ansia l'ho mangiato io" dice Jason correndo fuori per paura che lo picchiassi "lo accompagno" Chase lo segue "papà qui la vedo ancora lunga se volete potete andare a riposarvi" sorrido a Paul, mio padre e Tom.

Mi salutano ed escono.

Circa dieci minuti dopo sento la porta aprirsi così apro lentamente gli occhi aspettando di vedere Jason quando al suo posto vedo il mio peggior incubo.

Il ragazzo del supermercato...

"Piccola, come stai? Fa così male come dicono" mi sorride e si avvicina.

Rimango paralizzata e cerco di mantenere la calma "vattene, Jason sta per arrivare" dico a bassa voce.

"Non c'è bisogno di agitarsi, il nostro piccolino sta per nascere" sorride di nuovo e mi tocca la pancia.

Poi di muovo quel dolore lancinante.
"Una contrazione? Dammi la mano tesoro" ride e mi porge la mano.

In quel momento tra dolore, e paura, sono riuscita a liberare la rabbia.

Sono incinta, mi sento un cocomero gigante, sto male e questo si permette di venire qui e spaventarmi?

Con la mano prendo il coltello che avevo usato per farmi pane e nutella prima e glielo punto addosso.

"Piccola cosa vuoi fare? Calmiamoci dai" sorride e si allontana, non riesco a parlare per il dolore che poco dopo grazie al cielo passa così mi alzo lentamente e la porta si apre.

Jason e Chase entrano di colpo e io guardo male il tipo "se c'è una cosa che devi imparare è che mai, ripeto mai, devi infastidire una donna incinta, specialmente se sta per partorire" colgo l'occasione della sua distrazione per alzare il ginocchio e colpirlo lì sotto per poi farlo cadere a terra.

"Brutto stronzo io lo ammazzo" Jason si precipita vicino a me e mi aiuta a stendermi di nuovo.

"Ci penso io"Chase lo prende e lo porta via "stai bene?Ti ha fatto qualcosa?"chiede Jason guardandomi "sono solo spaventata puoi stenderti vicino a me?" chiedo spostandomi per fargli spazio.

Sorride e si stende abbracciandomi e accarezzandomi la guancia "mi dai l'hamburger?" chiedo e lui ridendo me lo passa.

"Sappi che non ti lascerò mai, sarò sempre con te a proteggerti, a proteggere te e il fantastico Jason Junior" dice e io ridendo mangio il mio panino.

Finalmente.

Mamma all'improvviso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora