La Radio Luna 3.5 che amavo tanto non c'era più a farmi compagnia la mattina per svegliarmi. Questa volta Dusk si mise a farlo prendendo con il becco la coperta e sembrava esser allegro quando cercò di accarezzarmi il viso per capire se effettivamente ero sveglia o meno.
<<Buongiorno!>> disse. <<Su, svegliati! È ora di prepararsi!>>
<<Umph>>. Feci un verso ancora assonnata. Dalla finestra non entrava nemmeno un raggio di luce, ed avevo così freddo. Ma d'altronde cosa potevo aspettarmi da una mattina invernale?
<<Ma che ore sono?>>
<<Le 6 di un bel sabato mattina>>. Sembrava come se fosse entusiasta della cosa, come se dovesse andare a lavorare lui.
<<Le 6? Di sabato? Ho perso la cognizione del tempo. Kaija lavora anche di sabato e si sveglia alle 6? Così presto per esser a lavoro alle 9?>>
<<Eh già, Kaija non ha giorni liberi. Stiamo parlando di un centro commerciale, non tutti i tipi hanno un giorno in cui stanno chiusi. Al massimo la domenica dorme un po' di più essendo che, come ti accennavo ieri, inizia alle 13, anche perché Sokos Helsinki apre alle 11.>>
Quando troverò un lavoro a Plockton non ho idea di come riuscirò a cavarmela. Dopo che ieri mi sono "lamentata" che Kaija non sarebbe potuta andare a lavoro per colpa dell'asma, è strano sentirmelo dire, quando sono la prima ad uscire la sera facendo tardi, o per restare con Marika o per studiare in biblioteca.
<<Può accompagnarti Aurora oggi, lei inizia più tardi>> continuò Dusk.
<<Posso almeno fare colazione?>>
<<Certo, devi farla! È il primo pasto della giornata ed anche più importante!>>. Mi alzai dal letto controvoglia, e mi ripetevo di star tranquilla. Dovevo esser forte, anche se non sapevo per quanto ancora avrei dovuto continuare in quella condizione. Per prima cosa mi diressi verso il bagno per lavarmi il viso, poi chiesi a Dusk dove fosse la cucina per vedere che cosa avrebbe potuto darmi la carica, e ci trovai Aurora.
<<Ah, è un bene che tu sia già sveglia, pensavo che anche questa volta sarei dovuta venire in camera a portarti la colazione!>> mi disse. <<Scegli, o un runebergintorttu senza rum, o un joulutorttu così riusciamo a festeggiare per quel poco il Natale>>. Prima di uscire dalla cucina, aggiunse <<ora vado a farmi una doccia, così hai tutto il tempo per mangiare>> per poi dirigersi verso il bagno. Senza farmi notare, quando fui sicura che la porta si fosse chiusa, sgattaiolai verso camera mia per prendere il cellulare. Lo avrei preso non appena mi fossi vestita per andare a lavoro, ma avrei pur dovuto controllare che cazzo fossero i piatti che mi aveva detto Aurora o no?
<<Vuoi che ti dia una mano?>> mi chiese Dusk.
<<Se mi capisco anche se parlo finlandese, e capisco quello che mi dicono gli altri, anche se è una lingua che non conosco, magari riesco a decifrare la scrittura, giusto?>> risposi. Difatti era così. Accesi il wi-fi e controllai di che cosa erano fatti i cibi. Entrambi erano dei dolci. Il "runebergintorttu" era un "tortino" composto da mandorle, rum, zucchero e poteva avere la marmellata al lampone o alla fragola. Il "joulutorttu" invece era un dolcetto natalizio dove, oltre agli altri ingredienti base come farina, uova e burro, si faceva con la ricotta e la marmellata di prugne. Cosa avrei potuto scegliere per colazione? Li avrebbe preparati Aurora? E se si, avrei dovuto aspettare che li preparasse o erano già pronti? Uscii dalla stanza ed andai verso il bagno, bussai la porta ed entrai.
<<Mamma scusami, ma i dolci sono già pronti o...>>
<<Si tesoro, stanno in frigorifero>> rispose felice. Così tornai in cucina e decisi di mangiare il runebergintorttu. Non andavo matta per le prugne. Appena finito, pure Aurora si era sistemata, e sul ciglio della cucina me la trovai davanti, con l'asciugamano sui capelli, ancora bagnati.
<<Ma papà dov'è?>> le chiesi incuriosita.
<<Per ora è ancora a letto. Oggi comincia alle 11 quindi ha ancora un po' di tempo per riposare>> mi rispose, carezzandomi i capelli. <<Sarò io ad accompagnarti, anche per oggi. Poi siamo anche vicine. Se succede qualcosa puoi avvertirmi in qualsiasi momento>>. Mi strizzò l'occhio.
<<D'accordo, lo farò>> le sorrisi, per poi ritornare in camera per vestirmi ed esser pronta prima delle 8. Nel frattempo chiesi a Dusk che lavoro facevano Aurora ed Aaron: alla fine non me ne aveva più parlato quando ci eravamo appena conosciuti. Mi spiegò che Aurora stava lavorando al Formal Friday Store 001, un negozio di abbigliamento, che guarda caso era proprio di fronte a dove lavorava Kaija. Aaron, invece, stava lavorando a Taidehalli, una galleria d'arte, non troppo lontano dagli altri lavori. Prima di far tardi, cercai nell'armadio qualche vestito che potesse andar bene perché, sebbene non fosse il primo giorno di lavoro di Kaija, lo era per me. In questo modo, partendo da una base simile, avrei potuto prepararmi per quando io, Felicia, avessi avuto un lavoro a Plockton. Quando lo aprii, trovai all'interno vari abiti nello stile di Kaija, non troppo appariscenti. Ma a guardarli capii subito che aveva un certo stile. L'armadio aveva un piccolo cassetto nella parte inferiore, che volli aprire per vedere cosa contenesse: calze, calzini, qualche cartellino con il nome di Kaija. Per non far tardi presi un paio di calzini, un cartellino per sicurezza e come vestiti decisi di indossare una felpa e un paio di jeans. Non appena anche mia mamma fu pronta, andammo verso la macchina e partimmo.
Riuscii ad arrivare persino in anticipo, verso le 8.45. Avevo paura di non essere all'altezza, avrei potuto sbagliare qualcosa: avrebbero potuto notare che ero strana, che non ero io? Mi voltai verso Aurora, che mi disse <<Se vuoi ti accompagno dalla signora Koskinen, e le dico che non...>>
<<Si mamma>> la interruppi <<accompagnami per favore. Sokos Helsinki è così immenso tanto che, ogni volta che ci vengo, ho paura di perdermi>> tentai di dire, accennando una piccola risata.
<<Ma certo, come vuoi tesoro>> mi sorrise, e mi fece strada su dove andare. La signora Koskinen sembrava comprensibile.
<<Anche se devi ancora riprenderti al 100%, dovevo aspettarmelo che saresti venuta>> disse in tono fiero. <<Per prima cosa>> continuò, mentre Aurora se n'era già andata, <<vorrei che aiutassi Raakel a sistemare il magazzino.>>
<<D'accordo, con piacere! Sa per caso dov'è adesso?>> chiesi.
<<È già lì>> rise. <<Poi quando hai finito puoi cominciare ad andare al tuo posto assieme agli altri ed aiutare i clienti nelle loro scelte.>>
Per non destare sospetti e per non fare brutte figure, cercai un modo di trovare il magazzino da me. Fortunatamente pure i cartelli con su scritto Riservato al personale mi diedero una mano. Riuscii a riconoscere immediatamente Raakel in quanto era la sola persona lì dentro oltre a me.
<<Hey eccoti>> disse. <<Potresti organizzare queste camice per taglia?>>
<<Come? Dalla più piccola alla più grande o viceversa?>>
<<Fa lo stesso grazie. L'importante è vedere quante ne abbiamo ancora, per vedere se abbiamo bisogno di fornircene.>>
<<D'accordo>> dissi, prendendone in mano un paio. <<Le dividerò per tipo così faccio i calcoli di quante ne abbiamo per ognuna.>>
<<Brava!>> disse esaltata, girandosi verso di me schioccando le dita.
Mi misi al lavoro e quando ebbi finito le diedi i risultati. Quindici paia taglia S, quaranta taglia M, trenta taglia L e undici taglia XL.
<<Direi che potremmo ordinare altre quindici per la S, e altre dieci per la XL.>>
<<Telefono io alla ditta?>>
<<No tranquilla, lo faccio io. Ti dispiace fare la stessa cosa con quelle paia di gonne e quelle giacche lì in fondo?>>. Indicò i capi d'abbigliamento di qualche fila più avanti.
<<Affatto! Altrimenti perché sarei qui?>>. Mi sentivo molto energica.
<<Perché te l'ha detto la signora Koskinen!>> si mise a ridere, ed io annuii, ridendo di conseguenza. Andai avanti a sistemare vestiti fino alle 9.30, e nel guardare l'orologio mi venne un colpo.
<<Accidenti! Devo andare a servire i clienti! Ho fatto tardi>> dissi a Raakel sconvolta.
<<Suvvia, non sei mica l'unica, ci sono gli altri colleghi che ci stanno dando una mano>>. Che figura di merda, me lo sarei dovuta aspettare. Si tratta di un centro commerciale, mica di un piccolo negozietto qualunque. <<Puoi restare qui per prendere un caffè, poi rimettiamo tutto a posto, e da lì possiamo andare a servire i clienti>> continuò lei.
STAI LEGGENDO
Vorrei una sola vita
Fantasi"Cosa faresti se sapessi di avere delle vite parallele? Cosa faresti se ogni giorno ti ritrovassi nel corpo di un'altra persona? Felicia è una 20enne che abita a Plockton, una piccola città in Scozia, che non sa quello che le sta per accadere. Verrà...