Tornai a casa, ormai era quasi mezzanotte quindi non mi aspettavo di trovare i miei genitori svegli, dato che domani sarebbero dovuti andare a Canberra per una riunione.
Invece trovai sia mamma sia papà sul divano. Merda pensai, il mio coprifuoco era alle undici. Se non fossi rimasto al parco mezz'ora per riflettere su quel bacio probabilmente sarei tornato in tempo.
"Luke!" gridó (tanto per cambiare) mio padre "ti sembra questa l'ora di tornare a casa? Dove sei stato?"
"Ero con Michael, abbiamo perso la cognizione del tempo..." cercai la scusa più semplice e convincente, di certo non potevo dirgli "scusatemi ma il mio migliore amico mi ha baciato e sono stato tutto il tempo a scervellarmi per questo" e non solo perché non vado a dire i fatti miei ai miei genitori, ma anche perché loro sono omofobi di serie A, e sapere che loro figlio é gay non credo che li renderebbe molto felici.
"Sarà meglio che non accada più! É la quarta volta questo mese! Vuoi che ti rinchiudiamo in casa?" in questi momenti vorrei tanto dire cose come "beh, almeno non posso andare a scuola" ma dato che ho sonno e non voglio sentire altre prediche, mi limito a scusarmi cercando di non ridere.
Salii di sopra, era molto caldo nonostante fossimo a inizio dicembre, ma la cosa non mi stupisce, dato che nemmeno due settimane fa (il 20 novembre) Michael aveva festeggiato il suo compleanno in piscina per via di ben ventotto gradi; mi tolsi la maglia e i jeans e mi distesi sul letto.
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"Calum!" vidi il moro appoggiato al muretto della scuola, oggi ero uscito in ritardo da casa, quindi non lo avevo incontrato
"Ehy, Luke!"
"Come stai?" chiesi, pentendomene subito, sicuramente lo avrei fatto stare anche peggio. Oh Luke, perché sei così stupido? E perché parli da solo?
"Mh... ben-... oh merda" si irrigidì subito.
"Cosa?"
"Oggi ho l'interrogazione di arte e non so nulla." disse, beh, pensai che la sua imprecazione si riferisse a ieri, meglio così.
"Beh, mio caro Hood, hai solo una scelta" dissi, sorridendo maliziosamente
"Quale sarebbe?"
"Sal-ta-re scuola!" risposi, come se fosse una cosa normalissima, beh, per me lo è.
"Da solo? Ma anche no."
"Certo che no, scemo!" gli scompigliai i capelli "io vengo con te, dato che abbiamo arte alla stessa ora." sorrise, mi prese per un braccio trascinandomi dall'altro lato della strada, poi iniziammo a correre entrambi. Non mi sono offerto di andare con lui solo perché ho anche io l'interrogazione, ma anche perchè voglio cercare di legare maggiormente con Calum, e beh, anche per evitare Michael fino a quando non sapró cosa dirgli, quindi per motivi molto validi.
"Vieni, ti faccio vedere un bel posto."
"Ah sì?" mi guardó, inarcando un sopracciglio e scoppiando a ridere.
"HOOD! Non si pensano queste cose!" lo rimproverai, ma la mia predica fu davvero poco credibile, dato che risi anch'io.
"Mi scusi, signorino Hemmo."
"Hemmo? Mh, mi piace, per questo soprannome la perdono." in 5 secondi Calum riuscì a farmi apprezzare, almeno un pó, il mio cognome. Non è che era brutto, solo il fatto di averlo uguale a mio padre me lo faceva odiare.
"Mille grazie, signorino Hemmo" rise "allora, quale sarebbe questo posto bellissimo?" ripresi a camminare, facendogli segno di seguirmi.
Durante il tragitto non parlammo molto, tranne per le continue domande (e proteste, dato che non glielo dissi) di Calum sulla nostra destinazione.