XIX ~ il bacio rubato

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Sorah guardava l'acqua scorrere con forza. Aveva piovuto incessantemente tutto il giorno e ora il fiume Han pareva un'orchestra di onde che si increspavano verso il mare.
Il vento gelido le solleticava i capelli, le pizzicava le guance facendola tremare. Eppure non riusciva a badare a quel malessere. I suoi muscoli infondo erano già irrigiditi anche senza che il freddo invernale ci mettesse del suo.

-Mi spiace dovertelo dire, ma non hai fatto proprio un buon lavoro.- disse Hyungjae porgendole la propria sciarpa.
Sorah alzò le spalle, non guardò nemmeno la stoffa dall'aspetto caldo e morbido che il ragazzo le stava porgendo.
Sentendosi ignorato, Hyungjae si alzò andandole vicino per poi avvolgerla con la propria sciarpa.

-Perché sei così premuroso con me...-
Hyungjae sospirò.
-Tutte le donne dovrebbero essere trattate con rispetto. Non mi importa di chi sei figlia per fare questo. Ovviamente non potevi davvero aspettarti che ti avrei fatta restare per sempre con mio fratello.-
Lei scosse la testa.
-Vorrei che tutto questo non fosse mai successo. Vorrei semplicemente essere una ragazza normale.-
-Forse Jiyong non ti avrebbe mai notata se tu fossi stata solo quello. Non è una coincidenza se tra tutte le ragazze si è legato a te e a nessun'altra.-
Sorah si voltò dall'altra parte per nascondere una lacrima che le era sfuggita.
-Lui... è pieno di donne. È questa la verità.-
Hyungjae scoppiò a ridere, non troppo divertito.
-A Jiyong non è mai interessata nessuna. Pensavo davvero avesse perso la capacità di provare sentimenti. Non ha mai dimostrato affetto nemmeno per la sua famiglia. Ma poi sei arrivata tu. E allora come potevo far finta di nulla? Come potevo raggiungere il mio obiettivo eliminandoti?-

Sorah sorrise malinconica. Non aveva paura di Hyungjae, anche se forse c'era stato un tempo in cui il ragazzo aveva avuto il compito di ucciderla.

-L'organizzazione vuole che tu muoia. Per appropriarsi delle proprietà che hai ereditato. Infondo spettano di diritto a lei...-
-Spettano a Jiyong.- protestò Sorah.
-Ma lui non deve essere coinvolto. È per questo che abbiamo lavorato insieme fino ad adesso. Dovevi solo tenerlo occupato mentre io mi occupavo del resto. Ma è riuscito a mettersi nei guai comunque.-
Sorah nascose il viso tra le mani.
-Sono solo una ragazza... sento il cuore che sta per scoppiare. Fa male. E quando mi hai detto che era con quella ragazza...-

Hyungjae le posò una mano sulla spalla.
-So cosa provi.- le disse semplicemente.

Sorah era andata via ormai. Jiyong sapeva che avrebbe avvertito la sua assenza, ma non si aspettava di sentirsi così vuoto.
Si buttò sul letto a peso morto, guardando il soffitto. Da piccolo amava guardare le stelle, ecco perché sul soffitto erano riprodotte alcune costellazioni che conosceva a memoria.
In quel momento il telefono squillò. Il ragazzo balzò in piedi. Forse era Sorah e anche se c'era la possibilità non fosse lei doveva rispondere, perché poteva esserlo.
Non voleva parlare con nessun altro se non con...

-Iseul?-
-Mm...Jiyong... è strana la tua voce al telefono.- si sentì dall'altro capo.
-Cosa posso fare per te.-
-Volevo chiederti scusa per l'altra sera. La mia vita è un po'... complicata ecco.-
-Non ti devi scusare. Ma chi erano quei tizi?-
Iseul esitò.
-Senti ci possiamo vedere? Devo... spiegarti.-
-Ho casa libera in questo momento. Ti mando l'indirizzo.-

Ecco il solito Jiyong, che compensava la mancanza di qualcosa con qualcos'altro.

Hyungjae si alzò nuovamente. Aveva guardato troppo a lungo il fiume fin da quando era un ragazzino. La vista dell'acqua che scorreva lo nauseava.

-Dove vai?-
-Torno all'organizzazione. Dirò loro che non ti troveranno. Sei sicura di voler rinunciare a tutto?-
Sorah annuí.
-Non mi importa nulla della banca di mio padre. Voglio solo che abbiate giustizia tutti e due.-
-E tua madre?-
-Non credo che tornerà mai più. Se si venisse a sapere la verità non credo voglia trovarsi a Seoul in quel momento.-
-Praticamente ha abbandonato sua figlia per salvarsi la reputazione?-
-Non mi importa. Ho avuto la mia famiglia per quasi tutta la vita. Jiyong no. Quindi è giusto così.-
-Sorah... lascia che ti dica una cosa. Anche se Jiyong sembra arrabbiato con te perché gli hai nascosto delle cose. Penso che lui si stia innamorando di te. È una cosa strana per Jiyong, e non sa come comportarsi. E se lui ne avesse la possibilità verrebbe con te. Ho capito che sei una brava persona. E che ho sbagliato con te. Torna da lui e andate via da Seoul insieme. Vi aiuterò.-

Niro. [Kwon Jiyong] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora