L'ultima luna

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Era una lugubre e tranquilla notte d'estate, una notte buia e cupa. Delle nuvole scure coprivano il cielo come per nasconderlo al rumore e alle luci caotiche della città. Un'ombra furtiva uscì agilmente dalla finestra del primo piano di un appartamento. Nella notte, la luce giallastra dei lampioni illuminò il volto di un ragazzo sui sedici anni mentre quest'ultimo atterrava a pie' pari nel giardino di casa sua. L'aria fresca della notte gli pungeva la faccia, e un venticello freddo gli scompigliava i capelli, neri come la notte che lo avvolgeva. Il ragazzo scavalcò il muretto che separava il suo giardino dal bosco, e si inoltrò nel buio della notte. Camminò lentamente addentrandosi sempre più nel bosco, camminando sulle radici e sulle rocce, fino ad arrivare ai piedi della montagna. Il vento aumentava sempre più, e i rami degli alberi frusciavano tra loro come stessero sussurrando i segreti e le vicende avvenute sotto i loro occhi legnosi. Il ragazzo si fermò ai piedi della nuda roccia che aveva di fronte. Senza esitare, iniziò ad arrampicarsi per le pareti dell'enorme montagna che aveva davanti. Le sue mani si aggrappavano alla roccia scivolosa e i suoi piedi saltavano agilmente da un appiglio all'altro, mentre i suoi occhi d'un fascino mistico scrutavano il buio che aveva di fronte. Finalmente, riuscì ad arrampicarsi fino in cima, e ansimante si alzò al cospetto dello spiazzo roccioso su cui era salito. Ora, il vento soffiava impetuoso, e il ragazzo poteva vedere gli alberi sotto di lui oscillare. Alzò gli occhi. Il vento stava lentamente spostando le nuvole nere e scoprendo una bellissima luna piena. Il suo candido pallore rischiarava piano piano la montagna, e dopo poco il ragazzo si ritrovò avvolto da quel riflesso luminoso. Il suo cuore iniziò a battere sempre più forte, e il suo respiro si faceva faticoso e veloce. Dal petto nascosto da una maglietta rossa, iniziarono a spuntare peli, sempre più grandi, fino a quando non fu più possibile vedere la pelle. Poi i peli iniziarono a crescere anche sulle braccia e sulle gambe, e il ragazzo iniziava a sentire un terribile prurito su tutto il corpo. I suoi occhi cambiarono colore, divennero più piccoli e si colorarono di rosso fuoco. I suoi capelli si allungarono e si unirono alla pelliccia che ormai gli era cresciuta anche sulla schiena. La maglietta si strappò con un rumore secco e cadde alle sue spalle. Guardò le sue mani. Le unghie si allungarono e si indurirono fino a diventare artigli, i polpastrelli diventarono duri e ruvidi, e il pelo si estese sul palmo delle mani. Le orecchie gli si allungarono e il naso si appuntì, ingrandendosi e sporgendo in avanti. La sua bocca fu invasa da un sapore, il solito sapore, sangue. I suoi denti si affilarono e la lingua si allungò. Il ragazzo era invaso dal dolore, la sua mente era confusa come sotto effetto di droga, e ansimava spaventato. Cadde a terra e si mise a quattro zampe. Con orrore vide una striscia pelosa allungarsi alla fine della schiena. La luna ora era completamente scoperta, il ragazzo sentì un brivido di euforia ed eccitazione scorrergli tra le vene e percorrerlo tutto, e iniziò ad ululare ferocemente alla luna piena. Il vento ora gli scompigliava i peli e gli trasmetteva adrenalina. La sua mente confusa non voleva ricominciare. Ma l'istinto aveva preso il sopravvento, e prima di cedere completamente a quell'istinto animale si ripromise che quella sarebbe stata l'ultima volta. L'ultima luna.

Uno_fra_tanti

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