11 tagli

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Quanto ci vuole per scomparire? Poco. Pochissimo.

Fissavo quella lama da tanto, troppo tempo. Me la rigiravo tra le mani e provavo a non pensarci. La pioggia fuori dalla finestra. Un ticchettio costante. Il cuore mi batteva forte. Quando avrebbe smesso di battere?

Deglutii. Era inutile allontanare ancora i pensieri. Con le dita, sfioravo le cicatrici sulle braccia. Cicatrici. Ricordi. Dolore.

Gli occhi erano asciutti. Avevo finito anche le lacrime. Ma il dolore continuava.

Presi la lametta con disgusto e me la poggiai sul polso. Spinsi lentamente e me la strusciai da una parte all'altra. Una fitta, mentre un liquido scuro usciva in superficie. Deglutii ancora.

Taglio dopo taglio, il sangue cadeva sul pavimento, gocce regolari che si allargavano sul parquet.

Sangue. Pioggia.

Avevo fatto 5 tagli, quando improvvisamente sentii la testa girarmi. Le gambe mi tremarono. Mi sentivo debole. Stanca. Mi sedetti per terra, appoggiando la schiena contro il letto. Continuai.

Scrissi il suo nome. 1o tagli per il braccio. Sangue attorno a me.

La testa mi girava e la vista mi si era annebbiata. Tremavo tutta, e il sangue continuava ad uscire. Erano troppo profondi questa volta. Troppo dolore. Troppo odio.

Presi la lametta con le mani tremanti e la posai su una grossa vena. Il cuore mi rimbombava in testa, il sangue colava velocemente, e il mio braccio era ormai rosso scuro.

La mia mano fragile con la lametta in mano fece un undicesimo taglio deciso. Sentii qualcosa lacerarsi, la lametta mi cadde dalle mani con un tonfo metallico, il respiro che mi veniva a mancare, gli occhi che mi bruciavano, non riuscivo più a pensare, gli occhi vedevano sempre meno, il mio braccio insanguinato, le ferite, la lametta per terra in un mare rosso di sangue e poi il buio.

Uno_fra_tanti

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