Chi sono senza lei?

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Sono passate solo due ore da quando quell'aereo è partito e già mi sembra di vivere da un'eternità senza di lei. Ho bisogno dei suoi occhi, del suo profumo, ho bisogno di condividere tutto con lei. A casa sono seduto alla scrivania per cercare di continuare a preparare il prossimo esame che è tra due mesi, ma il solo pensiero di non poterla vedere mi turba molto. Non ho molto da fare e quindi decido di rispolverare la mia vecchia xbox per fare finalmente una carriera con il mio napoli formato campioni. Ho voglia che arrivi la notte, ma un rumore attira la mia attenzione. Il mio telefono vibra ed uno strano colore esce dalle notifiche, mi stava arrivando una videochiamata da Claudia. Non potevo concludere meglio la serata. Ci mettiamo a parlare. Finiamo dopo due ore, da lei c'è il fuso orario e quindi si appropinquava ad andare a cena, mentre io andavo a letto felice per averla sentita. Quella notte l'ho sognata , un sogno molto brutto e per la paura che potesse accadere suo serio mi sono messo a piangere ed ho svegliato tutti. Non mi sono più riaddormentato, ho aspettato l'alba e poi presa una qualsiasi tuta decido si andare a correre per non pensare. L'obiettivo sullo smartwatch era ormai stato raggiunto ma io ho continuato imperterrito perché volevo distriggermi fisicamente per poi addormentarmi nella vasca da bagno calda che mi sarei fatto preparare da mamma. Alla fine distrutto torno a casa e da quella vasca esce fuori un me insolito, pauroso di perdere lei,perché quel sogno è stato veramente brutto. Dopo il bagno caldo affogo tutta la tristezza e la malinconia in un gelato stra-squisito. Poi mi accorgo che devo andare al campo di allenamento perché la squadra di calcio oggi aveva doppio turno di allenamento perché giorno di festa, e quindi incontro anche il fratello di Claudia. Oggi l'allenamento prevede anche pranzo con la squadra e per una squadra di  serie dilettantistica è tantissimo. Le due sedutte hanno funzione atletica,  tattica ma soprattutto medica. Vedo negli occhi di quei ragazzi molta gioia ma soprattutto molta grinta. Domenica ci sarebbe stata un'altra partita e la squadra mi sembra a primo impatto perfetta. Nella saletta tattica preparo giusto qualche schema semplice e ne approfitto per fare due chiacchiere con un tecnico che era venuti a seguire alcuni giocatori. Poi dopo tutte le sessioni di allenamento, chiamo il fratello in disparte e gli parlo. Tra quei ragazzi c'era anche lui ma gli volevo solo ricordare di non sbagliare e di non perdere l'obiettivo scuola. Poi tornando dall'allenamento un forte dolore mi prende il petto, cerco di arrivare a casa e poi mi butto sul divano, ma non riesco a distendermi che svengo sfinito. Mi risveglio in una saletta bianca e mi vedo una donna che mi tiene il polso, è un'infermiera che mi sta misurando il battito e la pressione, subito cerco di divincolarmi perché quella sera avrei dovuto fare una videochiamata con Claudia e in quelle condizioni non potevo stare perché non la potevo far preoccupare.  I miei genitori che mi avevano portato in ospedale , entrano nella stanza appena sentono che mi sono svegliato e preoccupati mi chiedono di riposarmi per tre giorni ma io ho paura perché non si che fare e non voglio pensare ancora una volta a quel sogno che stava incatenando la mia testa ma soprattutto il mio cuore. Non mi dimettono la sera ma la mattina seguente ed io non posso uscire di casa ne tanto meno sforzarmi. Posso occupare la mia giornata solo a cucinare o alla televisione, anche se mi distraggono poco. Mi sento spesso con Claudia la quale vuole ancora una motivazione per ieri sera ma io non glielo dico per non farla preoccupare, tanto mancano solo 10 giorni al suo ritorno e penso a come potrei ingannare il tempo e cosa fare dopo quei tre giorni per non pensare.

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