Capitolo 4

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Emma camminava mano nella mano con Killian. Stavano chiacchierando da mezz'ora circa, e il loro ozioso tragitto li aveva portati davanti al Granny's dopo una passeggiata sulla spiaggia. Killian si era scusato mille volte, le aveva spiegato tutto, giustificando magistralmente la sua assenza improvvisa, e lei gli aveva creduto. Lo aveva perdonato. Guardò verso il diner.
"Toast con...?"
"Formaggio fuso?" terminò Killian per lei, facendola sorridere. Lo baciò sule labbra.
"E una coca."
Il pirata sorrise e annuì.
"Ovviamente." disse prima di lasciarla lì e saltellare dentro al diner.

Regina e Mal erano arrivate da Granny da un paio di minuti. Si erano sedute ad un tavolo.
"Cosa prendi?" chiese Mal, osservando il menù.
"Un'insalata."
"Avrai bisogno di più energie..." ribatté la bionda facendole l'occhiolino. Regina sorrise e poggiò la mano sulla sua.

Killian entrò nel diner. Notò Regina e poi Malefica, sedute al tavolo. Le salutò con un cenno del capo e poi si rivolse a Granny, riferendo l'ordinazione.
"A portar via." confermò alla domanda della donna.

La cameriera si avvicinò alle due donne per prendere le ordinazioni.
"Un'insalata per me e..."
"Una bistecca. Al sangue." completò la bionda .
"Perfetto. Arrivano subito."

Granny depositò il sacchetto unto sul bancone, e Killian si tastò la giacca alla ricerca del portafoglio. Solo in quel momento si ricordò che lo aveva Emma: in una scherzosa dimostrazione delle sue abilità di ladra, glielo aveva rubato. Sorrise e fece cenno a Granny di aspettare. Uscì al volo dal diner e chiamò Emma per farla entrare.
"Il portafoglio." spiegò quando lei lo raggiunse.
"Giusto.." rise lei. Se n'era totalmente dimenticata. Entrò con lui, la mano già sui contanti, ma rallentò nel tragitto verso la cassa. Il suo sguardo incontrò le figure di Regina e Malefica.

"Stasera a casa tua?" chiese Mal, accarezzandole la mano.

"Certo, alle..." Regina si bloccò a metà frase notando Emma vicino ad Hook.

"Stai bene?" chiese Mal girandosi a sua volta.

Emma trovò entrambi i loro sguardi. Killian notò il suo disagio, e indirizzò un'occhiata infastidita verso le due streghe.
"Tutto bene, amore?"
Emma si riscosse di colpo. Gli rivolse un sorriso teso.
"Certo." rispose allungando le banconote a Granny, che la osservava con aria scettica.

Regina sentì la nausea assalirla. Amore. Certo. E questo era perché doveva essere sincera e rompere con lui, per dirgli che si era portata a letto la regina cattiva. Il bicchiere davanti a sé andò in frantumi tra le sue dita. Emma sobbalzò e si voltò di scatto verso l'origine del rumore. In realtà, tutti lo fecero.
"Regina!" la chiamò Mal.
La mora si voltò verso di lei notando solo in quel momento il vetro sulla sua mano, sanguinava.

La Salvatrice spalancò gli occhi alla vista della mano insanguinata di Regina. Senza pensare si precipitò da lei, guarendo la sua ferita con la magia in un gesto istintivo e fulmineo. Regina rimase immobile. Il tocco di Emma era delicato e riportò alla memoria, un passato, una notte che voleva dimenticare. Le sue mani che accarezzavano il suo viso, il suo ventre, le sue gambe. Sentì un calore tra le sue gambe. Si destò dopo qualche istante e ritirò la mano.
"Potevo farlo io." sbottò con rabbia.

Emma rimase letteralmente a bocca aperta, realizzando solo in quel momento cosa aveva fatto.
"Sarebbe questo il tuo ringraziamento?" intervenne Killian avvicinandosi, guardandola con astio.

"Non stavo parlando con te pirata." replicò Regina alzandosi.
Mal si alzò a sua volta.
"Credo che dovresti calmarti." disse facendo un passo verso Hook, il quale guardò la bionda dal basso verso l'alto, eppure per nulla intimidito dal suo atteggiamento. Le sorrise, anzi.
"Ricordo di averti uccisa una volta, non provocarmi, strega..." minacciò verso di lei. Emma gli afferrò un braccio, un'occhiata allarmata a Malefica.
"Killian andiamo. Non è successo niente." disse, guardando ora Regina. "Scusate l'interruzione." aggiunse prima di cercare di tirare via il pirata.

Mal lanciò un occhiata di fuoco a Hook ed Emma.
"Tieni a bada il tuo cagnolino, Salvatrice."
Regina poggiò una mano sul braccio di Malefica cercando di calmarla. Killian fece per andarle contro ma la presa salda di Emma lo fermò.
"Andiamo." ripeté, stentorea stavolta, ma con gli occhi in quelli di Regina. La guardò per un lungo istante, poi Killian cedette dopo un'ultima occhiata assassina alla strega e, lasciati i soldi e presa l'ordinazione, uscirono dal locale.

Regina si rilassò leggermente guardandoli andare via.
"Devo tornare a lavoro." disse rivolta a Mal.
"Cosa mi nascondi?" chiese la bionda.
"Che vuoi dire?"
"Non sono un idiota. So che qualcuno ti ha fatto soffrire quando abbiamo iniziato..."
"Non è successo nulla."
Mal sospirò.

"Se lo dici tu."

"Perchè ti ha trattata a quel modo, Swan?"
Emma guardò Killian negli occhi sospettosi mentre camminavano verso casa. Distolse lo sguardo e si strinse nelle spalle.
"Abbiamo avuto una discussione. Ci succede spesso, lo sai..."
"Appunto per questo. E poi questo rapporto con Malefica non mi piace. Nascondono qualcosa."
Emma sospirò.
"Non nascondono proprio niente. Tutto il contrario, purtroppo." borbottò la donna. Il pirata si piegò appena verso di lei.
"Cosa?" chiese.
Emma lo guardò. Il tempo di capire che non aveva sentito e gli sorrise.
"Niente." lo rassicurò prendendo l'uncino tra le dita. "Non è niente di importante, davvero."

Regina tornò nel suo ufficio dopo dieci minuti, dopo aver dato un bacio a Mal e aver confermato l'appuntamento di quella sera.
Cercò di concentrarsi sul lavoro ma non riusciva a smettere di pensare alla discussione avuta al diner con Emma. Non aveva mai perso il controllo della sua magia, e poi perché diavolo Emma l'aveva aiutata?!

Emma esitò, la mano alzata a pugno a pochi centimetri dalla porta. Prese un respiro e poi diede due colpetti al legno, e attese.

La mora sollevò la testa, scacciando i suoi pensieri al battere dei colpi sulla porta.
"Avanti." disse

Esitò ancora un secondo, si preparò mentalmente ad una possibile sfera infuocata e poi entrò nell'ufficio. Mise le mani avanti, aperte.
"Tipregononcacciarmitidevoparlare!" esclamò tutto d'un fiato, molto, molto in fretta.

Regina la guardò confusa, un lieve sorriso apparve sulla sua faccia notando le braccia dello sceriffo protese in avanti.
"Credi che così riuscirai a fermare le mie palle di fuoco?" chiese divertita

Emma la guardò per un istante in confusione, poi abbassò le braccia.
"N-no..." mormorò arrossendo. "...solo a deviare un po' di insulti..." sorrise appena poi, incoraggiata dal suo tono.

Regina alzò un sopracciglio.
"Allora puoi andare via." disse alzandosi e indicandole la porta con la mano. "Non ho niente da dirti, a parte ricordarti che Henry dorme da te stasera."

Emma fece un passo verso di lei.
"Regina, aspetta..." Il suo tono era quasi una supplica. "Mi dispiace, mi dispiace davvero." continuò, calcando l'ultima parola. Tutto nel suo viso indicava che era vero. "So di aver sbagliato, ma sono andata nel panico... E non sto cercando di giustificarmi, solo di spiegarti..."

Regina le voltò le spalle, guardando fuori dalla finestra. Non le avrebbe permesso di vedere quanto dolore le aveva causato.
"Era solo sesso Swan, non c'è bisogno di farne un affare di stato." rispose dopo qualche attimo.

Le parve di sentirlo, il rumore del pugno che percepì chiaramente sulla faccia. Eppure Regina non l'aveva toccata. Fece un passo indietro, poi un altro e un altro ancora, più veloce, finché non corse via, veloce come le lacrime che scorrevano sul suo viso.

Regina non si era voltata, ma poteva percepire il viso di Emma, il suo silenzio. L'aria che si muoveva mentre scappava via. Si lasciò cadere sulla sedia, facendo scorrere le lacrime sul suo viso.

"Non sei così brava dopotutto a capire quando le persone mentono." sussurrò.

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