Capitolo 11

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 Erano passati un paio di giorni ed Emma non si era più fatta né vedere né sentire. Lasciava Henry davanti casa e lo aspettava in macchina. Regina era sempre più nervosa, gli ormoni non aiutavano per niente la situazione che si era creata con Emma, e neanche le chiamate di Snow che ogni santo giorno che le chiedeva se stava bene.
A Malefica non erano sfuggiti i segnali, le risposte secche, brevi, i movimenti bruschi, la saltuaria freddezza, ogni volta che il maggiolino giallo si fermava davanti alla casa. All'ennesima chiamata di Snow, dopo che Regina ebbe sbattuto il telefono sul tavolo come sempre, si avvicinò a lei, da dietro, e strinse piano le dita attorno alle sue spalle, massaggiandole piano.
"Rilassati..." mormorò.
Regina si distese sotto i suoi tocchi delicati.
"Perché diavolo deve chiamare ogni santa mattina? Quando nascerà lo saprà!" sbuffò.
Mal trattenne un sorriso.
"Sospetto che lo sapranno tutti... Un evento magico di tale portata scombussolerà un po' tutta Storybrooke.."
"Allora dovrebbe lasciarmi in pace fino a quel momento se vuole vedere la nascita di sua nipote."
Mal rise piano, continuando a massaggiarla.
"Riferirò."
"E poi sono sicura che racconti tutto a Emma...Non ha neanche il coraggio di farsi vedere! Cosa farà quando nascerà la bambina? La vedrà tramite Skype?"
"Regina... respira..." la ammonì la bionda.
"Continua ad irritarmi anche se non c'è, lo fa apposta."
Mal sospirò e smise di massaggiarle le spalle.
"Regina, ti prego, rilassati, manca poco ormai..."
"Si è questione di giorni..." disse poggiando la mano sulla pancia. Malefica si spostò davanti a lei e le prese il viso tra le mani.
"Perché non ti rilassi un po' e finisci di guardare quel film di ieri sera mentre io vado a comprare qualcosa da mangiare?"
La mora le sorrise e la baciò.
" E per questo che ti amo."
Mal aggrottò la fronte.
"Solo per questo?"
"Perchè ti prendi cura di me, nessuno l'ha mai fatto." la baciò di nuovo, più lentamente questa volta, con passione e delicatezza. Mal rispose al bacio, godendosi ogni istante. "Compri la cioccolata?" le chiese poi guardandola con malizia. Il drago sorrise, divertita.
"Ogni tuo desiderio è un ordine...."
Regina le rubò un altro bacio prima di andare in salotto.
"È finita anche la cannella." disse alzando la voce per farsi sentire
Mal alzò gli occhi al cielo, ben sapendo a cosa, o meglio a chi, doveva lo spropositato uso di quella spezia in casa.
"Compro anche quella. Se hai bisogno chiamami!"
"Poi ho bisogno solo che tu torni a casa da me." le rispose Regina.
Mal sorrise. Si mise la giacca.
"Sarò qui in dieci minuti. Ti amo." disse.
"Ti amo." le rispose la mora.
Mal fece una piccola deviazione prima di andare a fare la spesa. Non le piaceva affatto ma doveva farlo, non poteva più sopportare lo stato di Regina e nulla centravano gli ormoni della gravidanza. Bussò alla porta della casa blu.
Emma scattò in piedi ed andò ad aprire. Nonostante cercasse di nasconderla, la delusione si fece strada sul suo viso, poi la preoccupazione.
"È successo qualcosa a Regina? La bambina sta bene?" chiese subito.
Mal le lanciò un'occhiataccia.
"Adesso ti importa della madre di tua figlia? Prima fai un casino per sapere se la bambina è tua e poi sparisci?" ringhiò il drago. Emma sospirò.
"Senti, Regina e io non andiamo d'accordo, se continuassi a venire lì ogni giorno non farei altro che stressarla..."
"È stressata lo stesso e non sono gli ormoni. Quindi se vuoi fare parte della vita di quella bambina muovi il culo e vai da sua madre, altrimenti non la vedrai mai!"
Emma aggrottò la fronte.
"E perché mai dovrebbe essere stressata? Sono solo l'idiota che l'ha messa incinta per lei..."
Mal strinse i pugni.
"Lo sai quanto è difficile per me essere qui? Sai benissimo che ti detesto, non solo per essere te ma per essere il suo Vero Amore e la madre della bambina. Tu ti sei messa tra noi... E io sto cercando di accettarlo e non ucciderti ma tu rendi questa impresa troppo difficile! Hai fatto una cazzata, su questo siamo d' accordo, ma credi davvero che potrete avere un rapporto civile quando la bambina nascerà se tu adesso neanche ti fai vedere?"
"Non ce l'abbiamo mai avuto un rapporto civile! Regina mi odia, razza di imbecille di un drago!" sbottò di colpo Emma, improvvisamente furiosa.
"Ti ama razza di idiota!" le ringhiò sbattendola contro il muro. Emma incassò il colpo.
"Ama te, non me! Ancora non l'hai capito? Io e lei siamo sempre state destinate ad odiarci, mi odia dal primo istante in cui mi ha vista!"
"La conosco meglio di chiunque altro e posso dirti che ti ama, e credimi che mi fa male dirlo soprattutto a te! Ma ... è la verità. Lei ti ama."
Emma rimase in silenzio per qualche istante, spiazzata.
"Se mi ama allora perché mi allontana sempre? Da sempre?" chiese, gli occhi lucidi.
"Perché ha paura e se tu non fossi un idiota l'avresti già capito." le rispose Mal "Se tu quella mattina non fossi scappata spezzandole il cuore non sarebbe mai tornata da me...Credi che sia facile ammettere una cosa del genere?"
Di nuovo, Emma rimase senza parole.
"N-no." abbassò lo sguardo. "Ma... ha scelto te comunque."
"Perchè ha paura che scapperai di nuovo. Tutti l'hanno sempre lasciata e se tu non lo capisci non la ami e non capisco perché dovresti essere il suo Vero Amore...quando io invece l'amo e farei di tutto per lei."
Emma rialzò gli occhi su di lei.
"No. Ha scelto te perché ama anche te." mormorò, le lacrime che minacciavano di uscire. Si appoggiò al muro con la schiena.
"Ci ama entrambe. Io le do sicurezza e la conosco e, per quanto riguarda te, ti ama perché non può farne a meno. Le tieni testa, sei stata la prima da secoli."
Emma la guardò negli occhi e annuì lentamente. Accennò un sorriso poi.
"Però mi odia anche."
"Sì. In questo momento odia un po' tutti." ammise la strega.
Emma trattenne un sorriso più ampio e abbassò di nuovo lo sguardo.
"È normale. È quasi ora."
"Sì e ti stai perdendo tutto. Comunque adesso torno da lei. Non voglio lasciarla per troppo tempo da sola."
Emma la guardò.
"Portale la cioccolata."
"Vuole anche la cannella." disse con una smorfia per poi andarsene.
Emma sorrise tra sé. In meno di cinque minuti era pronta e stava uscendo di casa. Montò sul maggiolino e guidò fino a casa di Regina, quindi corse fino alla porta e bussò.
Regina si era addormentata mentre guardava il film. Aprì gli occhi sentendo bussare si alzò malvolentieri.
"Mal se hai dimenticato le chiavi puoi usare la magia." disse sbuffando aprendo la porta. Si bloccò alla vista dello sceriffo. "Che ci fai qui?"
"Regina, mi dispiace. Non volevo litigare, non volevo reagire così, è solo che mi fanno scattare certe cose e è una situazione assurda e non so come rimediare a quella mattina, e so che non posso tornare indietro nel tempo, soprattutto perchè ci servirebbero un sacco di ingredienti e mia figlia preferirei non usarla per un incantesimo, ma devi sapere che se potessi farlo non me ne andrei mai di nuovo con Killian e credevo di avertelo dimostrato lasciandolo all'altare, però lo capisco che non è abbastanza per te ma, Regina, davvero, io non me ne andrò un'altra volta. Io sono qui, e se non mi sono fatta vedere per due giorni è solo perché avevo paura di stressarti, e ti amo, ti amo davvero e non fa niente se non ti sto bene come sono fatta, lo so che sono un'idiota e tu e Mal avete ragione a pensarlo perché solo un'idiota si farebbe scappare una come te, e voglio davvero esserci per te e per nostra figlia, anche se stai con Malefica, anche se ti do sui nervi, e mi dispiace tanto, mi dispiace davvero tanto." disse tutto d'un fiato, senza darle il tempo di intervenire.
Regina l'ascoltò, o meglio cercò di stare dietro a quel discorso assurdo e sconclusionato.
"Ti sei già scusata. Abbiamo sbagliato entrambe e forse era solo destino non lo so. Io adesso sto bene e sono felice di questa bambina. E tu puoi far parte della sua vita anche se sei un idiota. Non so se riuscirò mai a perdonarti davvero...cioè l'ho fatto ma non riesco a fidarmi di te per quanto riguarda l'amore. Mi fido di te per tutto il resto, lo sai, o non ti farei avvicinare ai nostri figli... Ma il mio cuore è un'altra cosa."
Emma la guardò negli occhi mentre parlava. Sentì tutto il coraggio scivolare via, insieme alla speranza. Incurvò appena le spalle, annuì distogliendo lo sguardo.
"Okay. Scusa, non..." si schiarì la voce. "Meglio che vada ora, prima che Logan mi fiuti..." mormorò.
"Puoi restare se vuoi. Vieni entra, dobbiamo ancora decidere il nome e non ci vorrà molto ormai." disse indicandole il pancione.
Emma tornò a guardarla. Incerta, esitò per qualche istante. Sentiva il cuore in pezzi, non era sicura di essere in grado di sopportare di strale accanto, in quel momento. Eppure annuì e le rivolse un sorriso tirato.
"Okay." disse entrando.
La mora si scostò per permetterle di entrare.
"Mal tornerà tra poco, la chiamo tu aspettami in soggiorno."
Emma annuì di nuovo e fece come le aveva detto. Regina si spostò in cucina e prese il telefono.
"Sì ciao, no no sto bene, volevo solo dirti che Emma è qui... E ti avevo promesso di dirti tutto quindi mi sembrava giusto avvertirti. Ti aspetto. Ti amo." chiuse la chiamata e raggiunse Emma. "Hai pensato a qualche nome?"
Emma rialzò di colpo lo sguardo su di lei.
"Uhm... prima tu." disse arrossendo.
Regina si sedette sul divano, una mano sul pancione ad accarezzarlo.
"Fammi pensare...Luna, Azzurra, Dana..."
Emma sollevò le sopracciglia, stupita.
"Ah. Wow, mi aspettavo qualcosa di più.... fiabesco, da te." sorrise.
La mora sorrise.
"Vivo qui ormai...Evelyn, Aria... C'è qualcosa che ti piace?"
Mal entrò proprio in quel momento.
"So io cosa le piace." disse avvicinandosi a Regina
Emma guardò la bionda spalancando gli occhi.
"Ah sì?" le chiese, confusa.
Mal le lanciò un occhiataccia, per poi baciare Regina.
"Tieni ho preso la cioccolata."
La mora sorrise mentre scartava la confezione e ne mangiava subito un pezzo.
"A te che nomi piacciono?" chiese a Mal.
Malefica continuò a fissare Emma in cagnesco.
"Morte, Distruzione, Oscurità... e Fiamma." concluse addolcendo un po' il tono, sorridendo ora a Regina con un velo di divertimento sul viso.
Emma si accigliò, ma non si intromise. Regina rise.
"Vuoi chiamare nostra figlia Morte o Distruzione? Pensavo a qualcosa di meno macabro ma va bene." la prese in giro mangiando un altro pezzo di cioccolato. Emma abbassò lo sguardo, tentando di arginare la gelosia. Malefica rise.
"Di sicuro spaventerebbe i malintenzionati..."
"Userà la magia per quello." disse per poi guardare Emma. "Allora hai pensato a qualche nome?"
"Uh, s-sì..." rispose lanciando un'occhiata timida alle due. Si concentrò poi su Regina. "... Pensavo.. veramente la prima cosa che ho pensato è che, visto che... ecco, ti sei riconciliata con tua madre, alla fine, volessi chiamarla Cora... Non che mi piaccia come nome, a dirla tutta, ma se tu vuoi, insomma, sennò potrebbe essere il secondo nome, o magari sto dicendo una cazzata... Comunque, Evelyn mi piace, di quelli che hai detto. Anche Dana, o Luna... Io avevo pensato, probabilmente non ti piacerà, ma avevo pensato a Mia." disse tutto d'un fiato, arrossendo appena.
Regina rimase colpita.
"Avresti accettato veramente se avessi deciso di chiamarla Cora?" chiese sorpresa. Emma la guardò con gli occhi grandi.
"Certo."
Regina le sorrise dolcemente.
"Sei molto gentile ma non ho intenzione di chiamarla come mia madre. Nonostante tutto... Sono rimasta troppo ferita e non potrei sopportarlo... Mia mi piace molto."
Emma le sorrise, sollevata.
"Meglio, perché mi avrebbe inquietato a dirla tutta." Con la coda dell'occhio vide Malefica alzare gli occhi al cielo e scuotere la testa. "Be' comunque era solo un'idea. Anche i tuoi sono belli."
"Direi che abbiamo tre potenziali nomi..." riflettè. " Mal quale ti piace?" chiese accarezzando la mano della donna
La strega abbassò lo sguardo su di lei.
"Per quanto mi piacerebbe esprimere la mia opinione, mia cara, temo che non sarebbe giusto. Questo riguarda solo voi due, ahimé." disse dandole poi un bacio sulla guancia.
"Tu fai parte della mia vita e farai parte della sua." disse prendendo la sua mano e poggiandosela sulla pancia.Mal le sorrise.
"Ma non voglio condizionarti. Devi essere tu a scegliere il nome, e non in base a quello che dico io."
"Sai che non mi faccio condizionare da nessuno." replicò la mora. Mal si strinse nelle spalle.
"C'è un motivo se ho chiamato mia figlia Lilith, Regina. Non vuoi la mia opinione, fidati." le sorrise divertita. Emma sorrise a sua volta, ma non disse nulla.
Regina si arrese alla fine.
"Va bene. Comunque Mia mi piace..." rifletté.
Emma la guardò.
"Davvero?"
"Sì." le sorrise Regina. Emma non poté fare a meno di ricambiare. Mal sbuffò.
"Distruzione proprio non vi piaceva eh?"
Regina scoppiò a ridere.
"Lo terrò in considerazione, promesso." replicò dandole un veloce bacio sulle labbra. Malefica rise.
"Non ti credo."
"Non mi conosci così bene." ribatté la mora. Mal rise di nuovo.
"Ci conto allora!"
"Certo." sorrise e tornò a guardare Emma. "Volevo chiederti una cosa al proposito del parto...anzi dovrei chiederla ad entrambe."
Le due la guardarono.
"Cosa?" chiese Emma.
"Quando sarà il momento vorreste entrare in sala parto?"
"Sì!" esclamarono all'unisono, per poi scambiarsi una veloce occhiataccia.
Regina rise.
"Bene, immaginavo una reazione del genere...Se promettete di non uccidervi a vicenda e di concentrarvi solo su di me e la bambina potreste entrare entrambe."
Emma sorrise a trentadue denti.
"Davvero?" chiese, emozionata. Mal le rivolse un sorriso grato.
"Grazie." mormorò.
"Come mi hai ripetuto allo sfinimento è anche tua figlia, ma Mal è la mia compagna quindi se vuole può assistere anche lei."
Il sorriso di Emma si smorzò appena.
"Sì, non fate altro che ricordarmelo. Ho capito che state insieme, non c'è bisogno di sottolinearlo ogni due minuti."
"Sei gelosa?" chiese ad un tratto.
Emma arrossì.
"Non importa." rispose.
"Quello che vorrei capire e se sei gelosa solo perché adesso sei sola o perché si tratta di me..."
Emma spalancò gli occhi per un istante, stupita dalle sue parole, e colpita al cuore. Il suo sguardo si indurì leggermente.
"Sono stata sola tutta la vita." le ricordò. "Credi davvero che sia per questo?" chiese, seria in volto. Regina non si scompose.
"Hai ragione ma davvero non capisco dopo tutto quello che abbiamo passato anche prima di quella notte, tutte le sofferenze che ti ho causato, perché tu dovresti volermi."
Emma strabuzzò gli occhi.
"Ma stai scherzando?!" sbottò, in coro con Malefica, di nuovo.
Regina le guardò confuse per alcuni istanti.
"E' una domanda così strana?"
"Sì!" esclamò Emma.
"Ma ti rendi conto di quello che dici o no?" chiese Mal.
"La smettete!" sbuffò. "Sì sono seria! Non capisco perché una persona a cui ho rovinato la vita anche prima che nascesse dovrebbe voler stare con me."
"Ti si perdona tutto Regina." commentò sbuffando il drago.
Emma rise.
"Sì, è vero."
"Non tutti lo fanno..." replicò la mora poco soddisfatta della risposta. "E comunque che voi due siate d'accordo mi spaventa."
Risero entrambe.
"Spaventa anche me. Probabilmente tra poco mi cucina e mi mangia." commentò lo sceriffo. Mal la guardò.
"Posso mangiarti anche cruda." sorrise. Emma arrossì per il modo in cui l'aveva detto.
"Era equivocabile, lo sai?"
Regina sgranò gli occhi.
"Perchè andate così d'accordo? C'è qualcosa che non so?"
Emma guardò Mal, poi Regina, poi abbassò lo sguardo. Il drago intervenne.
"Abbiamo solo chiarito una cosa." disse a Regina. "Sai, ci siamo incontrate mentre andavo a comprare la tua cioccolata, e ne abbiamo approfittato per parlare un po'."
"E di cosa avete parlato? Perché non me l'hai detto? Le hai detto tu di venire da me vero? Perchè?" domandò a raffica, irritata.
"Calmati." le sorrise Mal. "Non le ho detto di fare niente. Le ho solo detto che è un'idiota, vero, Salvatrice?"
Emma annuì.
"Sì." confermò, guardando ora Regina.
"E dovrei credervi? E poi perché? Se non voleva stare qui non era e non è costretta..." replicò alzandosi dal divano.
Emma si alzò di scatto e la prese per le spalle.
"Voglio stare qui. A dire il vero vorrei anche stare con te, ma non mi pare che tu lo voglia, e lei mi ammazzerebbe, quindi... Io ti amo, Regina. È questo l'unico motivo per cui sono qui. Be', oltre al fatto che sei al nono mese." aggiunse in fretta.
Regina la guardò negli occhi. Le sue parole erano sincere e questo la confondeva. I suoi occhi erano persi nei suoi, immobile.
Emma rimase ferma, continuando a guardarla. Alla fine Malefica esplose.
"Oh, al diavolo, baciatevi e basta!"
Regina si scostò alle parole di Mal e fece alcuni passi indietro per mettere distanza tra il suo corpo e quello dello sceriffo.
"Ma che diavolo dici?" replicò dopo qualche secondo
Emma dapprima strabuzzò gli occhi alle parole del drago, poi abbassò lo sguardo arrossendo quando Regina si allontanò. Mal la guardò con aria stizzita.
"Regina, è il tuo Vero Amore. Potrai anche non volerla ora, ma prima o poi la vorrai. Meglio prima che poi. Meglio che io non mi faccia illusioni di essere l'unica per te." concluse con il tono più basso, cupo.
"Mal ne abbiamo parlato decine di volte e inizio ad essere stanca. Io sto con te. Sì, io ed Emma abbiamo avuto una notte ma è finita li."
La strega la guardò fissa negli occhi.
"Allora dimmi che non provi assolutamente niente per lei."
"Io... non provo... niente..." sussurrò a fatica la mora.
Emma sentì le lacrime salirle agli occhi. Voltò le spalle ad entrambe.
"Vi lascio sole." disse in fretta, muovendosi verso la porta.
Malefica continuò a guardare Regina negli occhi. Premette le labbra tra loro.
"Vorrei che fosse vero." mormorò.
"Va bene." gridò. "Provo qualcosa per lei sei contenta?"
Emma si bloccò a due metri dalla porta, rigida come un tronco d'albero.
Mal le rivolse uno sguardo triste.
"No." mormorò. "Per niente."
"Lo sapevi, l'hai sempre saputo." sussurrò la mora. "Sei tu che mi hai costretto a dirlo."
Mal le accarezzò il viso.
"Perché non puoi continuare a far finta di niente. Non sarai mai felice altrimenti."
"Questo non cambia le cose...Non per me almeno." mormorò.
Malefica si voltò per un istante verso Emma, ancora immobile tra il salotto e la porta.
"Regina, più di ogni altra cosa vorrei che amassi solo me." le disse poi, guardandola di nuovo negli occhi. " Ma non è così. E starai male tutta la vita se starai separata dal tuo Vero Amore. Non voglio che tu soffra ancora." mormorò.
"Quindi cosa suggerisci? Cosa dovrei fare?"
Un briciolo di paura si insinuò nel suo sguardo.
"Dovresti stare con lei. Ma non riesco a lasciarti andare. Soprattutto, non riesco a lasciarti nelle mani di quell'idiota." le sorrise.
"Io ti amo Mal, ti ho sempre amata lo sai..."
Il sorriso della bionda si fece più dolce, le rivolse uno sguardo commosso.
"Ti amo anch'io. Per questo..."
Emma si intromise di colpo. Mal sobbalzò: non si era accorta che si fosse avvicinata. Stava per fulminarla con lo sguardo quando Emma parlò, in fretta come sempre, abbastanza da farla esitare.
"Non provateci nemmeno a lasciarvi per me. Tu le sei stata accanto ogni fottuto giorno, e io non ho la minima intenzione di rovinare quello che c'è tra di voi. Regina... devi essere tu a decidere cosa fare."
Regina sbottò.
"Perchè diavolo dovete essere così accomodanti?! Io non lo so cosa devo fare! È evidente che abbiamo un problema, amo Mal ma purtroppo amo anche te...Quindi io non trovo una soluzione a questo."
Malefica scrutò Emma dall'alto al basso, facendo preoccupare la donna.
"Io un'idea ce l'ho." disse il drago. "Una pessima idea..."

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