Capitolo 10

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Regina richiuse la porta, si poggiò ad essa e si portò una mano sul ventre pronunciato.
"Ho fatto un bel guaio, piccola." disse per poi andare a stendersi sul divano.
Malefica si sedette sul letto espirando lentamente per restare calma, o almeno provarci. Si portò le dita alle tempie e massaggiò in lenti circoli, usando tutta la sua forza di volontà per non trasformarsi in un drago e distruggere l'intera città con il suo fuoco. Le ci volle più di un'ora per calmarsi. Alla fine si decise a riscendere le scale. Ad istinto capì che Regina era in salotto. Prese un respiro profondo, l'ennesimo, ed entrò nella stanza. Regina si era addormentata, una mano sulla pancia, delle lacrime ancora visibili sulle guance. La vide, stesa lì sul divano, il viso bagnato di lacrime. Si sedette accanto a lei e le accarezzò il viso.
Regina aprì lentamente gli occhi.
"Mal?" si alzò e la guardò. "Sei ancora qui?"
La strega sorrise.
"Ovviamente, mia cara."
"Credevo fossi già andata via." replicò sedendosi sul divano

La bionda aggrottò la fronte.
"Se pensi che una ragazzina con gli occhi da cucciolo abbandonato sia abbastanza per farmi scappare non mi conosci affatto, Regina!" esclamò.
Regina spalancò gli occhi.
"Ho visto il tuo sguardo, dopo l'incantesimo." disse la donna "Non volevo farti del male."
Mal abbassò lo sguardo e diede una scrollata di spalle. Lo rialzò poco dopo e le rivolse un sorriso un po' teso.
"Non sarebbe la prima volta che io e te soffriamo per amore, non trovi? Magari è il nostro destino..."
"Mi stai dicendo che hai intenzione di restare? Anche se la bambina è di Emma?"
Mal trattenne a stento un sospiro. La guardò in silenzio per qualche istante prima di risponderle.
"Ti sto dicendo che io resterò, se tu lo vorrai. La bambina non è solo di Emma, è anche e soprattutto tua. Ed è questo quello che conta."
Gli occhi di Regina si riempirono di lacrime.
"Mi dispiace Mal, davvero. Speravo davvero che fosse tua... Sarebbe stato meglio per tutti..."
La tristezza si impossessò del suo sguardo per qualche istante.
"Non importa, davvero. Pensa solo a stare bene ora." disse, chinandosi poi per baciarla.
Regina ricambiò il bacio, commossa.
"Sarà nostra, può esserlo..."
Mal trattenne a stento una risata amara.
"No, Regina. Sarà tua e della Salvatrice. Ma resterò comunque al tuo fianco."
Regina annuì.
"Odio il fatto che sia sua. Doveva essere nostra, il nostro nuovo inizio."
"Regina smettila." la interruppe, irritata. "Non è così, punto. Non possiamo farci niente."
La mora si zittì.
"Mi dispiace." si allontanò leggermente da lei. "Io andrò di sopra a riposare." disse alzandosi. "Non sei costretta a rimanere." continuò per poi andare di sopra. Malefica sbuffò.
"Sul serio Regina, fai la permalosa?" Aggrottò la fronte. "Io cosa dovrei fare, allora? E non rispondermi "fai quello che vuoi"."
Regina si bloccò a metà scala.
"Cosa vuoi che ti dica Mal? Sei arrabbiata, furiosa lo percepisco e lo capisco. E non ti sto chiedendo di rimanere adesso che sai la verità, perché è doloroso per te, per entrambe. E so che odi Emma ma adesso che sa la verità sarà ancora più presente così come i due idioti. Quindi visto che tu non hai nessun obbligo... Puoi andare via."
"Regina, io non sono stupida. So benissimo che Emma starà qui praticamente ogni giorno, e non posso neanche obiettare, perché è giusto che sia così. Io non ho avuto la possibilità di farlo con Lilith, e lei non l'ha fatto con Henry. È giusto che cresca sua figlia insieme a te. Ma non ho intenzione di rinunciare a te per questo."
Regina strabuzzò gli occhi a quelle parole.
"Anch'io vorrei che restassi. Emma è solo la madre della bambina... Noi possiamo stare insieme."
Il viso della bionda si distese in un sorriso mite.
"Regina, Emma non è solo la madre della bambina, perché non lo sarebbe se non fosse anche il tuo Vero Amore, per quanto assurdo possa essere..."
Il viso della mora si incupì.
"Non mi importa di cosa dice una stupida pozione. Io e lei non siamo niente. Sì, sarebbe potuto esserci qualcosa forse...Ma è sparito con lei quel giorno."
Malefica si avvicinò a lei e le prese il viso tra le mani.
"Vorrei che fosse così." mormorò prima di baciarla. "Promettimi solo che non farai nulla alle mie spalle."
Regina ricambiò il suo bacio.
"Non voglio lei." sussurrò tra le lacrime
Mal le asciugò, amareggiata.
"Il tuo cuore dice altro, mia cara..."
"Non importa cosa dicono il mio cuore o la pozione, io ho scelto te. Voglio stare con te. Vorrà significare qualcosa!"
Mal sorrise.
"Sì. Che hai un pessimo gusto..." rise la bionda.
Regina rise con lei finché una domanda non punzecchiò un angolo della sua mente.
"Mal perché lo fai?" le chiese poi seria
La donna la guardò negli occhi, il sorriso che ancora aleggiava sul volto.
"Perché sei come una droga per me, Regina. Non posso fare a meno di te, anche se fai male."
"Mal..." sospirò "Mi fa male sapere che ti faccio stare male. Tu sei importante per me. lo sei sempre stata."
Malefica rise serenamente.
"Non abbastanza, però. Non ero più importante del sortilegio, della vendetta, non lo sono di Emma." Si strinse nelle spalle, ancora sorridendo. "Va bene, Regina, davvero. Siamo amiche. Amanti. Confidenti. Va bene così."
"Ero accecata in quel periodo lo sai bene, nessuno avrebbe potuto impedirmi di lanciare la maledizione, nemmeno Emma..." le spiegò. "Noi siamo tanto... So che non sei il mio vero amore ma possiamo comunque renderci felici...costruire un futuro insieme."
Mal la guardò negli occhi.
"Non sto dicendo che non possiamo essere felici. Solo che Emma sarà sempre un gradino più in alto di me."
Regina scosse la testa.
"Mi avrai sempre." disse per poi baciarla.
Mal ripose al bacio con passione. Regina sorrise e la portò di sopra.
"Vuoi riposare accanto a me?"
La donna le sorrise.
"Ma certo."
Si sdraiò sul letto e dopo pochi minuti era già addomentata.
Malefica si sdraiò accanto a lei e le accarezzò i capelli. La osservò dormire per un po', finché anche le sue palpebre si fecero pesanti.
La mattina dopo, Emma bussò alla porta di Regina alle nove in punto. Aveva un libro in mano, strano a dirsi, e una busta con la colazione per tre. Henry era già a scuola da un'ora.
Regina si alzò malvolentieri dalla poltrona a dondolo e scese le scale. Aprì la porta.
"Perchè la cosa non mi sorprende?" chiese facendosi da parte per far entrare la bionda.
Emma rise.
"Se vuoi me ne vado. Sono passata solo a portarvi la colazione e questo." rispose mentre entrava e le porgeva il libro: Nomi per bambine.
"Che c'è nella busta?" chiese la mora sentendo lo stomaco brontolare.
Emma si tenne il libro e la superò per andare in cucina e posare la busta sul ripiano dell'isola.
"Ciambelle con la glassa al cioccolato consigliate da Henry, pancakes e muffin ai mirtilli, oltre al caffé decaffeinato per te e uno normale per Malefica, Lily mi ha detto che le piace nero, come a te. Il mio è un cappuccino." elencò mentre tirava tutto fuori dal sacchetto. Si voltò a guardarla poi. "Tutto ancora caldo."
"Hai portato la colazione per me e Mal?" chiese sorpresa prendendo una ciambella al cioccolato. Si leccò le labbra prima di darle un morso. Socchiuse gli occhi mugugnando di piacere.
Emma si strinse nelle spalle.
"Sì, te l'ho detto: vengo in pace." replicò, guardandola, stupita dalla scelta. Malefica entrò in quel momento in cucina, uno sguardo carico di sospetto puntato sulla Salvatrice.
"Quando hai contattato mia figlia?" le chiese. Emma le sorrise.
"Buongiorno a te..." replicò, sarcastica. "Ehm, ieri sera. Ho il suo numero, le ho mandato un messaggio. E potresti anche ringraziarmi." aggiunse con un pizzico di ostilità. Malefica la fulminò con lo sguardo, poi fece un evidente sforzo per sorriderle.
"Hai ragione." si forzò a dire. "Grazie per la colazione. E..." osservò il libro che Emma teneva in mano. "... sul serio? Un libro dei nomi?" chiese, scettica.
Regina guardò Mal mentre continuava a mangiare.
"Le ho detto che potevamo scegliere un nome che piacesse ad entrambe." disse facendo apparire un piatto con la magia per mangiare un pancake. "Non sapevi nulla di tua figlia ed Emma?" chiese la mora con un pizzico di irritazione nella voce. Emma alternò lo sguardo tra Regina e Malefica, vagamente disturbata dalla quantità di dolci che la mora stava mangiando.
"Whoa, hey, aspetta, non c'è niente da sapere! Le ho solo chiesto come ti piace il caffé!"
Malefica inarcò un sopracciglio.
"Lo spero bene..."
"Emma sanno tutti che avete avuto una storia." concluse il sindaco bevendo il suo decaffeinato.
La Salvatrice spalancò gli occhi.
"Ma di che diavolo stai parlando?!" esclamò.
"Vi ho viste a New York..." rispose semplicemente il sindaco finendo il caffè. "Avevo il sospetto che fossi bisessuale e lei mi ha dato la conferma..."
Emma inarcò le sopracciglia e la guardò malissimo.
"Oh certo, lei te l'ha confermato, non il fatto che abbiamo fatto l'amore!" sbottò. Malefica si agitò, nervosa.
Regina strabuzzò gli occhi e la fulminò.
"Dicevo prima di quello, idiota."
Emma spalancò gli occhi, la fronte aggrottata.
"Io e Lily non abbiamo mai avuto un rapporto, Regina!"
"Non sono affari miei con chi dividi il letto Miss Swan." rispose Regina
"Hai tirato fuori tu il discorso!"
"Per spiegare a Mal i tuoi rapporti con sua figlia... Magari adesso che il pirata è andato via riprenderete la vostra storia." una punta di rabbia accompagnò la frase.
"Ma non c'è nessuna storia!" quasi urlò la bionda. Malefica intervenne, irritata.
"Smettetela, tutte e due! Regina, Lily me l'avrebbe detto se ci fosse stato qualcosa tra lei ed Emma. Infatti mi ha detto che lei provava qualcosa per Emma, da piccola, una cotta, niente di più, ma non c'è mai stato niente, per fortuna." aggiunse con un'occhiata di fuoco alla Salvatrice. "E tu, non urlarle contro o giuro che ti azzanno alla gola."
Regina aprì ma poi richiude la bocca, infastidita.
"Io la terrei lontana da tua figlia visto la sua innata propensione alla fuga." disse per poi afferrare il libro dei nomi. "C'e qualche nome che ti piace?" aggiunse dopo come se la frase precedente non avesse nessun significato particolare.
Emma la guardò come se Regina le avesse appena dato una pugnalata, e Mal ridacchiò, divertita.
"Regina! Pensavo avessimo chiarito..." esclamò la Salvatrice.
Regina non la degnò di uno sguardo mentre continuava a sfogliare il libro. "Questi nomi sono orrendi."
Lo sceriffo scosse la testa, incredula.
"Cristo, Regina, non vorrai restare arrabbiata con me per i prossimi ventotto anni?" sbottò.
"Anche cento. E non sono arrabbiata, mettevo solo in guardia Mal, sai non vorrei avere un piccolo drago fuori controllo in città."
Questa volta Emma la guardò come se fosse un'idiota.
"Regina, non faccio figli con ogni persona con cui vado a letto...."
"Quindi sono speciale? Mi hai volontariamente messa incinta? Non credo proprio... E comunque parlavo di Lily."
"Volontariamente direi di no, non credevo neanche che fosse possibile, ma sì Regina, cazzo, sei speciale!" le urlò contro, ignorando così la minaccia di Malefica. Con gli occhi pieni di lacrime, svuotata dal breve ma intenso sfogo, Emma superò Mal di corsa e uscì in fretta dalla casa.
Regina sospirò.
"Ho esagerato lo so." disse prima che Mal aprisse bocca. Afferrò il telefono e chiamò Emma.
La bionda rimase in silenzio, un sorrisetto sul viso. Attese paziente lo sviluppo della chiamata, ma Emma non rispose.
"Perchè è sempre così prevedibile." digitò un breve messaggio. "Tua figlia sta nascendo se la cosa può interessarti." inviò. Poi si rivolse a Mal. "Perchè sorridi?"
Il drago scrollò le spalle, ricordando il movimento delle sue ali.
"Oh, niente d'importante. Credo solo che mi stia abituando alla routine: Emma entra, iniziate a litigare, Emma esce. È... rilassante, per certi versi. Soprattutto l'ultima parte." la prese in giro bonariamente.
"Rilassante? Ti preferivo quando volevi ucciderla, era più divertente." commentò alzandosi dalla sedia. "Credo che andò in ufficio."
Malefica scoppiò a ridere.
"Non credo proprio. Devi stare a riposo, ricordi?"
Mentre finiva la frase, Emma apparve accanto a loro, gli occhi spalancati. Guardò Regina, poi Mal, poi di nuovo Regina.
"Ma..." mormorò, confusa.
"Prevedibile." disse solamente Regina. "Credi davvero che ti avrei mandato un sms per dirti che stava nascendo la bambina? Pensi che durante le contrazioni io abbia il tempo di scriverti?" la prese in giro la mora.
Emma rimase ancora ferma a fissarla con gli occhi spalancati, poi esplose.
"Tu sei un'imbecille!" le urlò contro "Mi fai correre qui per niente invece che rispettare il fatto che voglio stare per cinque minuti da sola! Come ti permetti di fare una cosa del genere!? Mi prendi per il culo! Non te ne frega niente di me, di quello che provo!"
Mal si scansò. Emma vibrava di energia, sembrava davvero una bomba pronta ad esplodere, come testimoniavano le luci intermittenti della cucina. Una si fulminò.
"Emma..." la chiamò, piano.
"Come hai detto?" Regina le si avvicinò minacciosa. "Tu prova ancora a insultarmi e giuro che ti strappo il cuore dal petto e lo distruggo. E non provare a parlare di sentimenti con me. L'egoista tra di noi sei tu... E adesso sparisci visto che vuoi stare sola." le gridò, il viso rosso per lo sforzo.
"Regina non agitarti..." provò ad intervenire Mal, ma Emma le parlò sopra.
"Io ho sbagliato una volta e ti ho chiesto scusa mille volte! Ho lasciato Hook, sono tornata qui, sto facendo finta che vada tutto bene pur di farti stare tranquilla e tu mi tratti come un rifiuto!" continuò ad urlare la bionda, le lacrime che scorrevano impetuose sul suo viso. Le luci della casa si accendevano e spegnevano sempre più velocemente. Alcune esplosero, lontane da loro, per fortuna. "Sono stanca di essere trattata così! Mi hanno trattata così tutta la vita!"
Regina non le rispose, capendo finalmente quanto Emma stesse soffrendo. Fece un respiro profondo, la rabbia svanì di colpo, così come era apparsa.
"Hai ragione." ammise infine. "Tutti sbagliamo, tu mi hai chiesto scusa e io... ho fatto solo finta di accettarlo in questi mesi. Tu hai sofferto tanto, soprattutto a causa mia... Quindi sono io che dovrei scusarmi con te. Mi dispiace." disse guardandola negli occhi. "Non meriti di essere trattata così. Non sei un rifiuto..." disse poco prima di sparire in una nuvola viola.
Emma si azzittì, esterrefatta. Non si aspettava di certo che Regina la stesse ascoltando. Quando sparì, spalancò gli occhi.
"No Regina!" esclamò all'unisono con Malefica. Si scambiarono uno sguardo, e la rabbia negli occhi del drago fece tremare la Salvatrice.
"Contenta?"
"Io... credevo mi avrebbe urlato contro come al solito..." balbettò Emma, scioccata. Malefica sbuffò.
"Lascia stare. Logan!" urlò. La bestiola arrivò zampettando, felice, ma Emma posò una mano sul braccio di Mal, stupendola.
"Non c'è bisogno, so io dov'è.... ma non penso sarebbe una buona idea se la raggiungessi io." La guardò negli occhi. "Vai tu. È alla cripta."
Mal le rivolse uno sguardo tra il sospettoso e il geloso.
"La conosci bene, non è così?"
Emma esitò, ma alla fine annuì, ritirando la mano.
"Vai ora, potrebbe essere in pericolo..."
Mal la guardò ancora per un istante, poi sparì. Emma abbassò lo sguardo su Logan, che la guardava con la tozza testa inclinata da un lato.
"Vuoi una ciambella?"

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