La vendetta non è mai la cosa giusta

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Mia urlava, sperando che qualcuno rispondesse al suo grido d'aiuto. Sam era così sbronzo che non riusciva più nemmeno a riconoscerla e a reggersi in piedi. La ragazza corse verso la porta, ma barcollando e con l'alito che gli puzzava di vino la fermò per un braccio e la gettò a terra. Intanto nella piazza del villaggio tutto proseguiva tranquillamente. James non aveva mai provato nulla del genere per una donna e lo stesso valeva per Faithe, si era innamorata di lui. I due dopo il ballo si appartarono poco più in là, per stare un po da soli. James le cinse la vita, e il suo respiro caldo sul collo provocava a Faithe una strana sensazione, strana ma piacevole.

"Finirà mai, questo desiderio di baciarti?" le accarezzò la guancia "Anche quando ti ho appena baciata, provo un sensazione strana al petto, tanta è la voglia di baciarti di nuovo" Le prese il viso tra le mani, al buio, accarezzandole con i pollici le guance. Stavano per scambiarsi un altro bacio quando, le urla di Mia giunsero alle loro orecchie.

"Che cavolo era?" chiese James

"Un urlo" rispose la ragazza,mentre udivano altre grida d'aiuto. Faithe indicò la casa di fronte

"Mia?" sussurrò sconvolta, avrebbe riconosciuto la sua voce, anche a chilometri di distanza.

"Come fai a dirlo Milady?" chiese il fuorilegge, rivolgendo anche lui lo sguardo nella direzione da cui provenivano le urla.

"Saprei riconoscere la sua voce, anche a miglia di distanza" disse iniziando a correre verso la casetta, seguita da James. Arrivati li davanti, Faithe provò ad aprire la porta, ma era stata chiusa a chiave.

"Cosa facciamo? Dobbiamo salvarla" disse disperata. James ci pensò un attimo, poi senza dire nulla caricò un calcio alla porta aprendola. Entrati dentro, videro Mia con la schiena al muro, mentre Sam le stava addosso.

"SAM!" urlò James riconoscendo l'amico sbronzo, che si girò sentendosi chiamare. Fu in quel momento che ricevette un pugno in faccia da Fiathe, mettendolo ko.

"Milady.." esclamò sorpreso James a quell'azione, lei gli sorrise, poi si girò verso l'amica stringendola in un abbraccio

"Mia, O mio Dio" esclamò soltanto " Ma come ?" chiese poi

"E' una lunga storia" rispose la ragazza

"SEI UNA CRETINA!" Faithe era esplosa "TI AVEVO DETTO DI STARE NASCOSTA!! MI HAI FATTO STARE IN ANSIA!! CREDEVO..." si fermò un secondo "Credevo ti avesse fatto del male o peggio uccisa" continuò con la voce che le tremava.

"Volevo solo aiutarti. Mi spiace, ma non potevo lasciarti combattere Col....Coll.." Mia non riusciva nemmeno a dire il nome del Capitano, il solo pensiero di quell'uomo, le faceva venire il tremore alle gambe.

"Ti chiedo scusa per il mio compagno" James si avvicinò alle ragazze

"Tranquillo è ubriaco fradicio, solo che se foste arrivati solo 5 minuti dopo, non oso immaginare cosa mi avrebbe fatto ubriaco per com'è" rispose Mia tenendo stretta la mano alla sua amica.

*****

"Capitano abbiamo perso le sue traccie" gli aveva riferito uno dei suoi uomini. Il bicchiere di vino che teneva in mano Collins fece un volo, frantumandosi sul muro. Lo aveva lanciato per rabbia.

"IDIOTI!" urlò, mentre il ragazzo usciva di corsa dalla sua stanza, per non incappare nelle sue ire. Richard camminava avanti e indietro per la stanza. Il suo desiderio di vendetta verso James aumentava, sapeva che quella ragazza scappata proprio sotto il suo naso, sarebbe tornata da lui per riunirsi con la sorella, almeno era quello che le aveva detto la ragazza, che aveva cercato di stuprare per puro divertimento quel giorno nel bosco. Preso da un pensiero improvviso, afferrò la sua spada e uscì.

*****

Mia fu affidata alle cure di Mrs Green, che come aveva fatto con Faithe in quelle ultime settimane, la prese sotto la sua ala. L'aiutò a lavarsi, a curare le ferite e a vestirsi. James e Faithe si trovavano di sotto, seduti ad un tavolo a sorseggiare qualcosa.

"Non puoi andare da Sam e trafiggerlo con una freccia, sei impazzita?" stavano discutendo sull'accaduto

"Si che posso, ha cercato di portarsi a letto la mia migliore amica. Se credi che gliela faccia passare liscia ti sbagli!" ribatté lei

"Era sbronzo"

"E allora? Almeno così Mister sbornia, la finirà di rendersi ridicolo"

"Faithe la vendetta non è mai la strada giusta, fidati dopo vorrai non averlo mai fatto" James cercava di farla ragionare, lei sospirò

"E quindi dovrei lasciar perdere?"

"Se può farti stare meglio Milady, parlerò io con Sam, d'accordo?" lei annuii, non poteva farci nulla, quando James la guardava in quel modo, riusciva sempre a farle battere il cuore, era impossibile dire di no.

"Va da lei ora, vorrà stare con te" Faithe non se lo fece ripetere, lo salutò con un tenero bacio e salì di sopra.

"Sam.." James si avvicinò al compagno, che aveva smaltito l'alcol per quanto bastava per tornare lucido.

"Senti amico, non ero in me ok? E' colpa della birra" riuscì a farfugliare queste parole in sua difesa, James gli poggiò una mano sulla spalla e tentò di rispondere, ma il rumore della porta della locanda che si apriva violentemente, attirò la sua attenzione.

"Maledizione!" imprecò guardando l'uomo che stava davanti alla porta.

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Nota d'autore: Ecco il decimo capitolo spero vi piaccia e come sempre lasciate un commento e una stellina :)

Un Viaggio Inaspettato (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora