Capitolo 10

220 9 3
                                    

Hermione si svegliò non appena alcuni fievoli raggi di sole entrarono dalla finestra. Stropicciatasi gli occhi, vestitasi e pettinatasi, la Grifondoro era più che pronta ad affrontare un'altra monotona giornata di scuola. S'incammino tranquillamente per i corridoi, scese un milione di scale e arrivò in Sala Grande: mancavano ancora un paio d'ore alle lezioni, perciò molti alunni erano nelle loro stanze a dormire, ma non Herm, poiché aveva intenzione di ripassare Pozioni in vista di una possibile interrogazione. Si sedette all'estremità del tavolo rosso-oro e si preparò una buona dose di pane e nutella, accompagnata da succo di zucca fresco.
Ristorata e soddisfatta, la ragazza si avviò verso la Biblioteca, dove studiò per circa un'ora: smise giusto in tempo per presentarsi in classe in perfetto orario, ma, quando raggiunse l'aula di pozioni nei sotterranei, con suo enorme stupore, scoprì che era vuota. Incuriosita, entrò in altre aule, ma non trovò neanche un misero studente. Improvvisamente si ricordò di ciò che aveva annunciato la sera prima la MgGranitt e iniziò a correre verso la Sala Grande.

Quando finalmente arrivò, si sedette vicino ad una sua coetanea di Grifondoro e notò che, vicino alla preside, c'era un gruppo di bambini: alcuni sembravano euforici, altri scettici, altri addirittura spaventati, ma ad Hermione sembravano solo uno più tenero dell'altro.
"Dunque ragazzi", ricominciò la MgGranitt, "per oggi questi giovanotti rimarranno con noi: raccomando a tutti di dare il buon esempio a questi futuri maghi e streghe. Ad ogni studente che abbia compiuto almeno 16 anni verrà assegnato un bambino di cui dovrà prendersi cura fino a quando tornerà a casa. Questo progetto non sarà valutato, ma pretendo la massima serietà, particolarmente da parte dei ragazzi più grandi, chiaro? I prefetti non avranno un fanciullo in affida ma dovranno fare in modo che tutto vada per il meglio ed aiutare gli altri." Detto questo, la strega iniziò a leggere un lunghissimo elenco di nomi e cognomi di alunni abbinati a bambini e bambine.
Quando tutti i visitatori furono assegnati, la maggior parte dei ragazzi si recò nel giardino circostante il castello per guidare i nuovi arrivati alla scoperta di Hogwarts. Tutti i prefetti, tra cui Draco ed Hermione, si diressero verso l'ufficio della preside per ottenere istruzioni sul loro compito di "supervisori", ma, proprio mentre Hermione stava per arrivare davanti al gargoyle di pietra, si sentì tirare timidamente la gonna della divisa: abbassato lo sguardo, si rese conto che una bimba minuta anche per la sua tenera età la guardava dal basso con occhioni supplichevoli. Era una delle più belle bambine che avesse mai visto: aveva lunghi e lisci capelli biondi raccolti in due codini bassi, occhi azzurri come il cielo, la pelle candida ed un vestitino blu scuro molto grazioso adornato con un grande fiocco. Le sue guance erano rosee e costellate di chiare lentiggini appena visibile, mentre il suo nasino leggermente a patata aveva una vaga curva verso l'alto.
"Scusi signora" borbottò la piccola volgendo lo sguardo verso il pavimento, timidamente, "mi potrebbe dire con chi devo stare io?"
Intenerita dalla piccola, che sembrava quasi una bambola di porcellana, Hermione sorrise mestamente e si abbassò per guardarla meglio.
"Vuoi dire che non ti hanno assegnata a nessuno studente?"
All'annuire sommesso della bimba, Hermione rimase stupita dalla mancanza della McGranitt.
"Hey, va tutto bene, non avere paura," aggiunse, vedendo che la bimba mostrava di poter scoppiare a piangere da un momento all'altro, "ora ti accompagno dalla preside che risolverà subito questo problema, d'accordo?"
Poi, vedendo la bimba molto preoccupata e a disagio, la ragazza la prese in braccio amorevolmente, stupendosi ancora di quanto fosse leggera e piccola nelle sue mani. Camminarono in silenzio per i corridoi, mentre la fanciulla si teneva saldamente al collo di Hermione, evitando con attenzione di incrociare il suo sguardo.

Giunte nell'ufficio a cui erano dirette, le due furono accolte dalla McGranitt che, dopo che le fu spiegata la situazione, disse: "Signorina Granger, la ringrazio per avermi informata di questa spiacevole situazione. Le comunico che, se accetta, sarei felice che fosse lei stessa a prendersi cura della bambina in questione."
"Oh...ehm...Certo! Ne sarei onorata professoressa", rispose Hermione, non avendo scelta. "Perfetto, allora tu puoi andare, affiderò agli altri prefetti la supervisione dell'iniziativa. Ora vi chiedo di scusarmi, ma ho degli affari importanti di cui occuparmi." E quasi le spinse fuori dalla stanza.
La Grifondoro si ritrovò così nei corridoi della scuola con una bambina in braccio, i capelli arruffati e nessun libretto d'istruzioni per imparare a fare la mamma.

Multiplayer - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora