Capitolo 1.

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>>Perchè ti preoccupi sempre degli altri?<< mi disse.

- Perchè so' come ci si sente quando nessuno si preoccupa per te. -risposi.

>>Ely, finiscila di umbriacarti.<< -mi urlò contro togliendomi quella bottiglia.

- Mi sono fatta in quattro per una persona che alla fine mi ha spezzato in due, dandomi alla luce Maddie.

>>Devi affrontare questa situazione Ely. Non abbatterti.<< dandomi una pacca sulla spalla per finire un'abbraccio.

-Sai cosa c'è Mery? Sono stanca di soffrire. Sono stanca di essere sola, mi stressa. Sono stressata anche per Maddie. Nessuno cerca di capirmi, mi definiscono buona perchè

fingo quei sorrisi che ogni giorno mostro alle persone che credevano che non ce l'avrei mai fatta. Mi sento a pezzi. Ma alla fine chi ci pensa a me? Chi mi conforta?

>>Tu sei la ragazza più forte che conosca<<

- Come fai a dirlo?

>>Cresci la tua piccola Maddie da sola, con amore. Hai 18 anni Ely,solo poche persone si prendono cura delle loro figlie. <<

-Inutile dire cazzate. Che futurò gli potrò dare? -Accesi una sigaretta per poi sedermi sul divano.

>>Se stai male godono, se stai bene rosicano, indossa sempre il gioiello più prezioso che hai. Sto parlando del tuo sorriso.Vedrai che schiatteranno. - mi disse togliendomi la sigaretta dalla mia bocca per finirla capestarla con il suo piede.

In quel momento parlavo con la mia migliore amica, lei c'è sempre per me,

c'è sempre stata.

Mi chiamo Elisabeth, 18 anni e madre di Maddie.

Sono quella ragazza che non si tiene tutto dentro, che ha le palle di dire le cose in faccia.

Non m'importa se ci soffrono, ho detto solo la verità. Io, ho sofferto anche per insulti peggiori, nonostante non abbia avuto una 'bella' vita.

Mia madre e mio padre, mi cacciarono di casa quando gli dissi che aspettavo un bambino. Lo nascosi per un po', ma la pancia cresceva sempre più e di certo lo avrebbero scoperto da soli.

Noah, il mio ex, il padre di Maddie non era pronto per 'essere padre' nonostante ero innamorata di lui, nonostante volevo vivere come una famiglia, mi lasciò spezzandomi il cuore sola con Maddie. In un giorno, il mondo mi crollò completamente addosso.

Iniziai a drogarmi, a fumare, a bere distruggendo la creatura che era in me, ma Mary, la mia migliore amica, iniziò a farmi ragionare e farmi ritornare in me.

Ora vivo con lei, ma per mantenerci dobbiamo lavorare in due: lavoriamo in un bar, io partime mentre lei tutto il giorno e a volte tutta la notte, ma con quello che ci resta non riusciamo neanche a vivere. Sopportiamo, sopportiamo di tutto, cercando di andare sempre avanti.

L'unica cosa che non sa Mary e non lo dovrà mai scoprire e che di notte quando dico 'ho trovato lavoro' e dovrà tenersi Maddie, non vado a lavoro. Di solito, quando vediamo che non ci resta niente vado sotto a prostituirmi, facendo sesso con persone sconosciute per 50 euro a notte. Non è una cosa della quale andrei fiera, ma per Maddie e Mary farei di tutto.

Oggi è uno di quei giorni che ci mancava tutto.

>>Mary vado a lavoro, prenditi cura di Maddie.<<

>>Ely, ma è tardi.<<

>>Mary, ho trovato lavoro in un bar, non posso perderlo. Mi pagano 50 euro, dovrò stare tutta la notte, tranquilla<<

>>Attenta e chiamami se acccade qualcosa<<

>>Lo farò<< le assicurai dandogli un forte abbraccio.

Scesi di casa con un fuson,una maglietta lunga e converse, per ora.

Arrivai dove di solito andavo spesso, cambiandomi. Indossavo un top sexy nero , con delle calze bucate sempre nere, un paio di tacchi, trucco esagerato ed ero pronta.

Erano passate già un'ora, ma nessuno arrivava. Accesi una sigaretta, e iniziai a fumare andando avanti e indietro.

All'improvviso si fermò una porsh rossa. Mi avvicinai alla sua auto, e gli dissi con una voce potente e sensuale "Portami a casa e fammi tua, baby".

Non mi accorsi che quella persona che guidava in quella macchina era un ragazzo della mia stessa età. Molto bello: moro e occhi blu. Di ragazze lui ne dovrebbe avere tante eppure si è fermato qui.

>>Sali in macchina<< Mi disse.

Ero imbarazzata, era la prima volta che mi capitava prima d'ora.

Nessuno dei due parlava e per distogliere quel ghiaccio che c'era tra noi gli dissi >>dove mi porti?<<

>>A casa tua<< mi rispose molto ostinato.

>>Come a casa mia. Non sai neanche dove abito.<< Deglutii.

>>Ely, davvero non mi riconosci?<< soffermò a guardarmi e a sorridermi.

>> No, non so chi sei.<< Piano piano scendeva una goccia di sudore e deglutii l'ultima goccia di saliva che mi era rimasta.

>>Sono Bryan, il tuo cosidetto fidanzatino dell'asilo.<<

>>Sei proprio tu. Sei cambiato dall'ora<< sbottai all'improvviso.

Lui guardandomi per un secondo dall'alto in bastto rispose 'Beh anche tu a quanto vedo'.

Ero agitata e nervosa e con una voce sottile ' non è come tu pensi ' .

>>cosa dovrei pensare, che sei una ragazza casa e scuola?<<

>>Ferma l'auto<< gli urlai contro.

All'improvviso si fermò e senza esitare mi fece scendere.

Ero nervosa in quel momento, lo odiavo, mi aveva giudicato molto male non sapendo cosa

gelava dietro a quel finto trucco e quei vestiti.

Ti amerò in silenzio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora