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«𝕃𝕒 𝕗𝕠𝕣𝕫𝕒 𝕕𝕚 𝕥𝕖 𝕔𝕙𝕖 𝕤𝕠𝕣𝕣𝕚𝕕𝕚 𝕞𝕖𝕟𝕥𝕣𝕖 𝕥𝕠𝕣𝕟𝕚 𝕚𝕟 𝕤𝕦𝕡𝕖𝕣𝕗𝕚𝕔𝕚𝕖 𝕕𝕠𝕡𝕠 𝕝'𝕒𝕡𝕟𝕖𝕒.»


Mi svegliai leggermente stordita, stranamente mi ero addormentata con facilità senza dover ricorrere a tisane o rimedi simili. Anche se poche, quelle ore di sonno mi erano servite. Avevo passato il pomeriggio precedente a conoscere i camerieri scelti da Olivia. Non eravamo una famiglia nobile o qualcosa di simile ma eravamo cresciuti in una casa spesso troppo vuota, spesso troppo piena e non c'era mai tempo per dedicarsi completamente alla sua pulizia. Da quando eravamo piccoli Olivia aveva sempre riordinato casa nostra con l'aiuto di sole altre 2 persone, non eravamo esigenti e per questo non ne servivano molte ma in occasione delle infinite feste organizzate da me o dai miei fratelli c'era bisogno di più aiuto. Io e i miei fratelli cercavamo comunque di contribuire, spesso cucinavamo da soli o mettevamo ordine nelle nostre camere. Olivia sarebbe servita a farci rigare dritto, come faceva da ormai una vita. Avevamo passato la cena scegliendo i punti in cui posizionare le telecamere di sicurezza, non pensavamo ce ne fosse un gran bisogno ma sarebbe stato meglio prevenire. Avevo bevuto un po' e quindi mi svegliai con un forte dolore alla testa e zero voglia di andare a scuola. Mi rigirai nel letto cercando di trovare una posizione comoda per tornare a dormire ma il mio tentativo fu inutile; così mi alzai e diedi inizio ad un'altra noiosa giornata scolastica.

Il tempo non era dei migliori, tirava un po' di vento così optai per una semplice t-shirt bianca, un paio di jeans e una giacca sopra tipo scozzese. Andai a fare una doccia veloce e poi mi vestii.

Decisi di non truccarmi, non ne avevo voglia, feci delle onde morbide ai capelli e misi qualche accessorio: un paio di orecchini e una piccola collana

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Decisi di non truccarmi, non ne avevo voglia, feci delle onde morbide ai capelli e misi qualche accessorio: un paio di orecchini e una piccola collana. Misi il necessario nel mio zainetto, spruzzai un po' di profumo e scesi di sotto sperando di non trovare nessun ospite indesiderato, almeno per oggi.

Scesa di sotto pensai che il fato quella mattina fosse dalla mia parte ma, prima che potessi proferire parola, il mio cellulare iniziò a squillare. Mi bastò guardare il suo nome lampeggiare sul display per farmi cambiare idea. Non mi toccava più oramai ma mi infastidiva il solo fatto che insistesse o che pensasse che gli avrei dato modo di farlo. Non volevo sentire la sua voce, pensavo di essere stata chiara ma probabilmente non fu così. Lo evitai semplicemente e riattaccai. Tirai un sospiro, puoi farcela Alexis, andrà bene, mi dissi prima di avvisare Nash che stessi uscendo.

<<Prendi l'auto per andare a scuola?>>mi chiese.

<<No, credo che andrò a piedi...è ancora abbastanza presto per entrare a scuola.>>diedi un'occhiata all'orologio.

<<Si, infatti. Se resti qui ti accompagno io, ci andiamo insieme.>>lo guardai stranita, perché era così gentile tutto ad un tratto?

<<Certo, non ho nulla di meglio da fare.>>risposi e appoggiai la borsa su una delle sedie bianche lucido per cui la mamma impazziva.

A new beginning||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora