ℙ𝕦𝕠̀ 𝕗𝕒𝕣𝕖 𝕓𝕖𝕟𝕖 𝕖 𝕞𝕒𝕝𝕖, 𝕔𝕠𝕟𝕥𝕖𝕞𝕡𝕠𝕣𝕒𝕟𝕖𝕒𝕞𝕖𝕟𝕥𝕖?..
Driin Driin
Quel rumore assordante diede inizio alla mia routine scolastica. Non ero pronta a svegliarmi presto ogni mattina dopo aver passato mesi e mesi a fare baldoria fino all'alba. Stavo per lanciare la sveglia contro la parete ma fortunatamente ricordai in tempo che fosse il mio cellulare. Di solito era mia madre a svegliarmi, con la sua voce soave; odiavo le sveglie. Scocciata staccai il filo del caricatore dal cellulare e mi alzai dal letto. Andai in camera di Nash, per svegliarlo. Soffriva di una vanità assurda, anche se maschio ci metteva ore ed ore per prepararsi. Si specchiava in continuazione e cambiava outfit ogni due per tre, per poi mettere sempre lo stesso.
<<Non ho voglia di andare a scuola Lex, per favore.>>disse mettendo la testa sotto al cuscino.
<<Nessuno ne ha voglia Nash ma tutti ci vanno lo stesso, tu non fai eccezione.>>gli tirai il cuscino via dal viso.
Lui sorrise falsamente per poi alzarsi dal letto.
<<Con quale energia ti sei svegliata questa mattina?>>
<<L'energia di chi non vuole arrivare in ritardo il primo giorno di scuola. La prossima volta impari a stare con i tuoi amici fino a quell'ora.>>dissi altezzosa.
<<A quale ora? L'ora in cui sei tornata tu per caso? Non mi sembra che il sole splendesse in cielo.>>ironizzò guardandomi di sottecchi.
<<Non fa una piega.>>dissi rapidamente prima di uscire dalla camera.
Mi diressi al piano di sotto e feci una colazione molto veloce, una barretta al cioccolato e un bicchiere di succo ad ananas. Dopo aver finito buttai via le carte e tornai al piano di sopra. Feci una doccia lunghissima, rimuginai un po' sulle persone che avevano cercato di rendere quest'estate una delle più belle, per quanto fosse possibile. Pensai alle giornate al luna park, a quelle in piscina, i pic nic nel giardino di casa mia, le piccole discussioni che avevano movimentato un po' il nostro gruppo. Avevo conosciuto davvero molte persone, cercavo di fidarmi della maggior parte di loro e avevo capito che i miei amici di New York, non erano miei veri amici. Perché gli amici, quelli veri, quelli che si strappano il cuore dal petto se può servire in qualche modo ad aiutarti, si possono davvero contare sulla punta delle dita, ma di una mano sola e probabilmente neanche.
Uscii dalla doccia e optai per un outfit molto semplice, per evitare disastri.
Misi un paio di converse nere e tornai in bagno. Pettinai i miei capelli che non erano disastrosi come al solito, così evitai di passare la piastra. Tornai in camera e mi truccai: mascara abbondante, gel per le sopracciglia e sulle labbra un semplice lucido. Ero praticamente già pronta. Presi il mio zainetto Vuitton, un paio di occhiali da sole e scesi al piano inferiore. Scarlett era lì e quando guardai l'orologio notai di non essere in anticipo, come pensavo. Aspettammo Nash e decidemmo di farci dare un passaggio da lui.
STAI LEGGENDO
A new beginning||Cameron Dallas
Fanfiction-Cos'hai? -Niente. -Perché te ne sei andata? -Perché volevo. -Mi manchi. -Tu no. -I tuoi occhi. -Cos'hanno? -Parlano. -E cosa dicono? -Che stai mentendo. -Tu sei matto. -E tu sei mia. -Pff. -Ce l'hai con me, ancora? -Conosci già la risposta. -Non pu...