Sii coraggiosa, mi ripeteva sempre mia madre prima che mi addormentassi. Prima che il fato me la portasse via per sempre.
Penso a quanto possa essere stato coraggioso Ethan ogni singolo giorno della sua vita passato accanto a suo padre.
Penso a quanto sia stato forte. A quanti sacrifici abbia fatto per sé stesso e per sua sorella.
Mentre ci rifletto su, lui nuota nel mare limpido di San Francisco.
Più volte mi ha invitato a fare un bagno ma ho inventato di avere quel problema che almeno una volta al mese tutte le ragazze hanno.
Osservo nei minimi dettagli i suoi movimenti. La gamba sincronizzata perfettamente al braccio opposto, la testa che ruota alla ricerca disperata di aria, la mano a coppa per nuotare meglio e le spalle larghe al pelo con l'acqua.
Le spiagge di San Francisco sono uguali a quelle della nostra città. Sabbiose, morbide e poco frequentate.
Siamo noi, gli unici due pazzi, che stanno a mare durante l'arrivo di una burrasca, segnalato dal cielo ricoperto di nuovoloni grigi carichi di pioggia.
<<Ethan! Sta per piovere, torniamo?>>
I miei piedi sfiorano l'acqua e per un secondo il terrore di essere scoperta mi riscuote, così mi allontano.
Lo osservo tornare in dietro con gli stessi movimenti perfetti.
<<Non avevo notato il cielo grigio, scusami.>>
È molto nervoso, lo capisco dai muscoli tesi e la mascella serrata.
<<Non preoccuparti... Andiamo?>>
Annuisce e andiamo verso casa, dall'altra parte della strada.Appena entro nell'appartamento, Ethan si chiude in bagno e qualche secondo dopo sento lo scrosciare dell'acqua nella doccia.
Io mi butto qualche secondo sul divano e decido di chiamare mio fratello.<<Andre!>>
<<Ehi! Come va la vostra piccola fuga d'amore?>>
Sorrido e scuoto la testa. È sempre lo stesso.
<<Ma quale fuga d'amore! Tu?>>
Ridacchia dall'altra parte del telefono e dice
<<Sto studiando, tra un po' ho un esame.>>
Annuisco anche se so che non può vedermi.
<<Papà? La nonna?>>
<<Papà è più sorridente ultimamente... la nonna è la stessa di sempre.>>
Per un attimo il cuore mi si riempe di gioia ma scoppio a ridere appena sento la frase di Andrea.
<<Vecchia alga ringrinzita.>>Rido così forte che non mi accorgo neanche che Ethan mi osserva, appoggiato con una spalla allo stipite della porta e solo un asciugamano attorno alla vita.
Ah.
Non si fanno queste cose, mio caro Ethan.
<<Dopo questa tua perla, ti lascio ai manuali di psicologia. Ciao granchietto... saluta papà!>>
Lo sento ridere mentre attacco e, ancora con il sorriso sulle labbra, mi giro verso Ethan.
Lui mi sorride e si friziona i capelli con un asciugamano.
I miei occhi, inevitabilmente, vagano lungo il suo corpo soffermandosi sui suoi occhi alla fine.
So di essere rossa.<<Ti dispiace se invito un mio amico a cena? Forse c'è anche la sua ragazza..>>
<<Figurati! Mi fa piacere conoscere persone nuove, da piccola non ho avuto molte possibilità.>>
Ethan mi guarda seriamente, troppo seriamente. Come se volesse leggermi dentro.
<<Cosa cuciniamo?>>
<<Nulla! Aspettiamo loro e poi ordiamo delle pizze!>>
Annuisco e lui si avvicina a me.
Ti prego stammi lontano.
<<Senti Ginevra... volevo ringraziarti per oggi. Io... io penso che tu stia diventando qualcosa di molto importante per me.>>
Mi guarda dritto negli occhi mentre sento un peso nascere sullo stomaco.
Blu contro verde.
<<Anche tu sei molto importante per me.>>
Sorride e cerca di baciarmi ma io appoggio i palmi sul suo petto per mettere una distanza minima tra noi.
Non posso farcela così.
Il suo sguardo si incupisce e un cipiglio si disegna tra le sopracciglia.
<<Anche tu sei importante per me ma c'è sempre quel piccolo segreto che ci dividerà finché tu non sarai pronto e finché io non avrò sistemato la questione con mia nonna.>>
Lui mi fissa negli occhi e si sposta bruscamente.
Cerco la sua mano per portarla sul mio cuore e fargli ascoltare come va veloce quando lui è vicino a me. Quando mi guarda, quando sento il magone sullo stomaco e quando il cuore rimbomba in tutto il mio corpo.
Non riesco ad afferrargliela in tempo che è già distante. Troppo.
<<Mi stai respingendo di nuovo, Ginevra.>>
Spalanco gli occhi e nego con la testa.
<<Non voglio illuderti, è diverso.>>
Mi guarda dritto negli occhi.
<<Quando sarò pronto ad ascoltare il tuo segreto, quando ti racconterò tutto il mio passato, quando sarai diventata una parte indelebile di me, tu mi abbandonerai come hanno fatto gli altri?>>
Una lacrima riga il suo volto e le sue parole mi impietriscono.
Il suo sguardo e il suo tono... È come ricevere un pugno allo stomaco.
<<No. Perché a quel punto tu sarai diventato una parte indelebile di me.>>
Lo sussurro ma è come se lo avessi gridato.
Non mi importa cosa possa dire mia nonna, Ares e tutto il mondo marino.
Per una volta voglio essere coraggiosa come mi ripeteva ogni notte mia madre.
STAI LEGGENDO
Sotto lo stesso mare.
ParanormalGinevra è una ragazza diversa dalle altre. Totalmente diversa. Porta dentro di sé un segreto che in pochi conoscono, un segreto che la porterà a compiere delle scelte, giuste o sbagliate. Segreto che la unisce inevitabilmente al mare perché lei è un...