Ethan.
Accosto vicino al marciapiede davanti casa di Ginevra.
Chiara scende sbattendo lo sportello, mi sembra abbastanza innervosita dalla situazione e, in verità, lo sono anche io.
Quando Andrea esce da casa, sbattendo il portone, capisco che qualcosa all'interno di quella casa non vada bene e sono sicuro che c'entra Ares. Eccome se ne sono sicuro.
Mi tranquillizzo un po' quando vedo che sulle sue labbra affiora un sorrisetto nel momento in cui ci vede appoggiati alla fiancata della macchina.
<<Ehi Chiara! Da quanto tempo non ci si vede? Sei più bassa del solito o è la mia impressione?>>
Ridacchia quando Chiara gli pizzica un fianco, sorridendo contenta.
<<Stronzo eri e stronzo sei rimasto! Anche a me fa piacere rivederti...>>
Si scambiano un'occhiata che non mi convince molto, lui la stringe per un attimo tra le sue braccia e io sorrido. È così simile a sua sorella...
Lui le sussurra qualcosa all'orecchio e lei arrossisce. Mi sento quasi di troppo ma ehi! Lei è la ragazza di un mio caro amico! Spero che non faccia passi falsi con Shawn... le parlerò quando la questione di Ginevra sarà finita.
La mia attenzione si sposta sulla finestra che affaccia in strada, dalle tende si intravede il volto di Ares. Oltre a essere un coglione è pure più stupido del previsto. Mi schiarisco la voce per attirare l'attenzione di quei due. Non me la raccontano giusta.
<<Ci sta guardando.>>
Chiara spinge via Andrea e si schiarisce la voce a sua volta prima di sussurrare un *chi? * appena udibile.
Indico la finestra e serro la mascella quando noto che non c'è più nessuno. Ares deve scomparire dalla faccia della terra prima che io riesca a beccarlo. Giuro, su mia sorella, che lo uccido.
<<Ares.>>
Andrea sbruffa e si passa una mano tra i capelli. Si guarda intorno e si avvicina ancora di più a me come se volesse raccontarmi un segreto. Perché ho la sensazione che quello che sto per sentire non mi piacerà?
<<Senti, Ethan, prima di uscire Ares ha detto una cosa a Ginevra. Le ha detto "ti amo" e l'ha baciata ripetutamente.>>
Alzo un sopracciglio e lo spingo un po' di lato, per riuscire a passare ed andare a spaccare la faccia a quello stronzo. Cristo, sono un fascio di nervi mentre mi avvicino al portone di casa. Nessuno osa fermarmi, sono davvero incazzato.
Con quale criterio dici a una ragazza di amarla quando la stai palesemente prendendo in giro, quando sai che quella ragazza non è abbastanza lucida da riuscire a capire cosa le stai dicendo e, soprattutto, quando lo stai dicendo nelle sembianze di un altro. Con quale coraggio osi baciarla.
Al sol pensiero, serro i pugni.
Sto per bussare al portone di casa, quando questo si spalanca e davanti mi ritrovo l'unica che volevo vedere da più di una settimana.
L'unica che voglio abbracciare, l'unica che penso di amare.
Un giorno, spero presto, potrò dirglielo e niente riuscirà mai a separarmi da lei.
Semplicemente perché lei ormai è incastonata dentro di me e penso ci rimarrà a lungo.
Non ho mai capito il perché di queste sensazioni in così poco tempo, so solo che qualcosa dentro di me si è mosso il giorno in cui l'ho vista la prima volta. E anche se sono consapevole che potrò soffrire, sicuramente accadrà, io non ho paura. Perché anche se le nostre vite sono completamente diverse, quando vedo i suoi occhi, così intensi, io non posso far altro di donarmi a lei con tutta la mia anima.
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Sotto lo stesso mare.
ParanormalGinevra è una ragazza diversa dalle altre. Totalmente diversa. Porta dentro di sé un segreto che in pochi conoscono, un segreto che la porterà a compiere delle scelte, giuste o sbagliate. Segreto che la unisce inevitabilmente al mare perché lei è un...