LUNEDÌ DISTRUTTIVI

811 34 0
                                    

WILL
Mi sveglio con il suono frastornante della sveglia,  allungo una mano verso il comodino e la spengo, apro gli occhi con una lentezza da bradipo e mi siedo sul letto ma mi sento scomodo controllo la stanza e vedo bottiglie di ogni genere di liquore per terra, la testa inizia a girare e mi appoggio allo schienale del letto,  come se non bastasse il mal di testa inizia a squillarmi il cellulare, lo prendo e rispondo al mio capo : Will ho una notizia strepitosa tu io America due settimane compresa mia moglie : dice pimpante : cosa? : chiedo non capendo : andremo in America per un shooting fotografico due settimane : dice felice : per che marchio? : chiedo cercando di concentrarmi sulle sue parole : Versace il tuo sogno : sospira eccitato : ci sto : dico : perfetto si parte domani: mi informa chiudendo la chiamata getto il telefono sul letto e inizio a massaggiarmi le tempie ancora doloranti,  mi alzo lentamente e vado in bagno cercando di non cadere apro la porta della mia stanza e senza appoggio cado con le ginocchia sul pavimento,  mi rialzo con una morsa allo stomaco, appoggiandomi al muro arrivo a destinazione apro la porta e con uno scatto che mi fa aumentare il dolore mi accascio sul water e vomito l'anima,  piango per la situazione,  non l'ho mai fatto cazzo,  piango come un bambino finché non sento una mano che mi accrezza la schiena e mi abbraccia da dietro : andrà tutto bene ora fai una colazione leggera e ti do qualcosa per far passare il dolore : mi sussurra all'orecchio , mi siedo sul pavimento dopo che lei si allontana e appoggio la testa al muro, chiudo gli occhi e pian piano le lacrime che si erano fermate hanno ripreso ad uscire accompagnate a dei singhiozzi mi sento un cretino gli ho creduti davvero oddio chi cazzo me lo ha fatto fare, perché quel giorno gli ho parlato,  sto una merda per lui ma vaffanculo a tutti mi rialzo ma i conati tornano come se volessero sfidarmi non mi lascio abbattere e vado in cucina barcollando, la mia testa è troppo leggera , credo che sverrò a momenti mi siedo sul divano e mi trovo d'avanti una ciotola con della macedonia e un bicchiere di latte caldo con due pillole credo che siano per il vomito e il mal di testa.
Vado in ufficio da Roman e lo vedo parlare al cellulare in inglese, mi nota subito e mi fa segno di sedermi , aspetto che finisce la telefonata e prendo la sua foto di famiglia lui e sua moglie sono abbracciati e la piccola Rosy è seduta sul tappeto e ride : allora William sei pronto per l'America?  : mi chiede ridendo : si certo : dico senza eccitazione, voglio solo allontanarmi da qui il prima possibile, sorride emozionato e inizia a smanettare al computer : posso andare? : chiedo stanco : sisi vai ti spedisco i biglietti a casa faremo uno o due scali tranquillo dureranno massimo due giorni : annuisco ed esco dall'ufficio e mi avvio alla fermata per prendere il pullman che mi porterà a scuola.
Entro alla seconda ora

SETTE GIORNI PER AMARTIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora