capitolo 1

365 20 2
                                    

Ciao a tutti, sono Nadia, sono una semplice ragazza di 15 anni. Vivo a Milano, ma per fortuna mi sto per trasferire, si dico per fortuna perché qua odio tutti e tutti odiano me. Sono una ragazza acida , stronza, menefreghista ma allo stesso tempo dolce.
La mia unica amica è mia sorella francesca, anche se litighiamo spesso le voglio bene.
Finalmente oggi partiró per la Norvegia, si si avete capito bene, per la Norvegia. Finalmente lascerò questo paese di merda e andrò dove potrò farmi una nuova vita, spero che la sia pieno di fighi, al contrario di qua che fanno tutti schifo.
< ore 16:30 >
Finalemente sto partendo, me ne vado da Milano.
< ore 3:20 >
Finalmente sono arrivata, sono a trofors, si è strano come nome ma è un paese molto bello. Io non so parlare in norvegese ma spero di incontrare qualche italiano così da poterci fare amicizia. Ne dubito, riesco a farmi odiare in meno di un secondo. Oggi non andrò a scuola perché sono molto stanca, andrò in giro con mia sorella ad esplorare questo piccolo paese.
<ore 12:30>
Io e mia sorella Francesca decidemmo di andare a guardare il vicinato, c'erano tante case molto belle, ma c'è ne era una enorme, bianca con un giardino bellissimo, <wow chissà chi ci abita> , pensai. Andammo un po più avanti e vidi da lontano un campo da calcio, < muoviti cogliona, Voglio vedere se c'è qualche figo tra quei ragazzi laggiù > dissi a mia sorella.
Andammo vicino al campo, mi misi la un po a guardare i ragazzi giocare, e feci così per tutti i pomeriggi. Saltavo scuola per andare a vederli giocare, non studiavo, in pratica non facevo un cazzo perché volevo vedere quei fighi giocare.
Tra quei ragazzi ne notai uno, alto,biondo scuro, occhi castani, molto figo direi.
Oggi decisi di stare un po più del solito,
< chissà magari quel figo mi nota se sto qua a guardarlo> pensai . Ad un certo punto mi chiamò Francesca < che cazzo vuoi > dissi < dove sei ? > disse Francesca
< sono vicino al campo> le risposi.
Dopo 10 minuti arrivò Francesca < ha detto la mamma di venire a casa che sta sera dobbiamo andare a trovare dei colleghi di papà> disse < si si arrivo non rompere > risposi. Dopo 20 minuti tornai a casa, mi misi a tavola a mangiare e dopo mi vestii elegante per andare a casa dei colleghi di papà.
< hanno figli?> chiesi a mio padre < si hanno 3 figli, due maschi e una femmina> disse mio padre.
Oddio, stiamo andando verso quella casa bianca, non vedo l'ora DI conoscere i proprietari. Arrivammo a casa Gunnarsen , così c'era scritto sul campanello vicino alla porta di casa. < Ciao Luca, benvenuti tu e la tua famiglia, prego entrate > disse il signor Gunnarsen.<wow italiani, Finalmente qualcuno con cui posso parlare> pensai. Entrai < vai pure di la in salotto, parla con i miei figli, fate amicizia e fa come se fosse casa tua > disse il signor Gunnarsen < ah puoi chiamarmi kjell > aggiunse.
Andai in salotto < ehm c-c-ciao i-io sono n-Nadia > dissi un po imbarazzata.
< Ciao , io sono marcus piacere> < Ciao io sono emma> <Ciao io sono martinus> dissero. < ti vediamo sempre vicino al campo> dissero marcus e martinus. < s-si sono sempre la p-perché mi annoio a casa da sola> dissi.
< ti piace il calcio?> Chiese martinus
< non tanto> dissi
<che sport ti piacciono?> disse martinus
< boh non saprei, non seguo nessuno sport però mi piace vedere i ragazzi giocare a calcio> dissi.
<ti piacciono i video giochi?> mi chiese.
A quel punto feci un si con la testa
<ti va di giocare? > disse martinus
<certo > risposi
Passai la serata a giocare con martinus, ridevamo, a volte mi abbracciava, davvero molto simpatico.
< ma dove sono andati marcus e Emma?> chiesi
< boh sono usciti in giardino penso> disse martinus.
A quel punto arrivò mio padre < bene Nadia, ti sei divertita? Dai andiamo> disse < vi siete scambiati i numeri?> disse kjell ridendo
< no, ma dai Nadia dammi il tuo telefono che te lo do hahaha > disse martinus
Gli diedi il telefono e aggiunse il numero <cucciolo> così si salvò in rubrica, senza neanche chiedere se io volessi o meno.
< perché ti sei salvato così?> dissi
< boh così > disse martinus
< ok va bene> dissi ridendo.
Appena arrivai a casa decisi di scrivere a martinus.
< hei> dissi
< heiiiii>
< come stai?> gli chiesi
< beh bene dai> rispose
Andammo avanti così per qualche giorno, ancora non avevamo molta confidenza quindi evitavo di dirgli certe cose.
Il giorno dopo andai a scuola, per la prima volta dopo due settimane decisi di andarci, ma Non perché io volessi, ma perché volevo vedere martinus.
Appena entrai in classe si girarono tutti verso di me , tranne uno che rimase con la testa abbassata a scrivere sul foglio ciò che diceva la professoressa.
L'unico banco libero era vicino a lui <speriamo che sia simpatico> pensai.
Appena mi sedetti alzo la testa e disse < piacere io soooooooo... Nadia sei tuuuu> disse martinus. Oddio , non ci potevo credere, eravamo in classe insieme , forse è il destino che ha voluto questo, o magari è solo un caso.

TOGETHERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora