7-Come prima.🏡

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Sono le sei quando decido di alzarmi dal letto e smetterla di poltrire perché tra due ore ho un appuntamento.

Matthew è un ragazzo carino, dolce, premuroso, ma è come un cugino per me, così questo appuntamento mi sembra un po' strano.

Dopo una lunghissima doccia, chiamo mia madre per farmi sistemare i capelli. Le racconto che uscirò con Matthew e lei esulta, dice che Matthew è un bravo ragazzo e non poteva desiderare di meglio per la sua bambina.

Mentre parla la mia testa va altrove, la mamma di Luciano, Isabella, era molto amica con mia mamma, mia madre sa cosa è successo? Da quanto tempo lo sa?

Non é il momento giusto per farle questa domanda perché il mio telefono squilla e sullo schermo compare il nome di Matthew.

Rispondo e mi dice che sta per arrivare. Così mi affretto a mettere le scarpe.

Il telefono squilla di nuovo, sicuramente sarà di nuovo Matthew. Invece sullo schermo compare "numero sconosciuto".

Rispondo.

"Marta?"

"Un serial killer?"

Chiedo sarcastica.

"Si. Sono il tuo serial killer."

"Magnifico."

"Ti sto osservando, stai benissimo con quel vestitino nero."

Mi guardo intorno e guardo fuori.
L'unica persona che può vedere come sono vestita in questo momento è Luciano dalla sua finestra.

"Luciano?"

"Forse."

Quando capisco che si tratta di Luciano un sorriso si stampa sul mio volto.

"Vieni con me voglio portarti in un posto?"

"Certo!"

"Ti aspetto in macchina."

Così dicendo riattacca.

Oh merda.
L'appuntamento.
Matthew.

Ormai ho detto si a Luciano, è la prima volta che parla con me da quando sono tornata senza urlare e da sobrio, non posso assolutamente dirgli di no.

Chiamo Matthew.

"Matthew, sono già pronta ma ho avuto un imprevisto."

"Ah."

"È una cosa importante, non ti avrei mai dato buca all'ultimo minuto se non fosse stata tale."

"Non ti preoccupare, c'è sempre domani, dopodomani, abbiamo tutta una vita davanti."

Nonostante cerca di sembrare divertente so che in realtà c'è rimasto molto male.

"È successo qualcosa di grave?"

Mi chiede poi preoccupato.

"No no tranquillo. Solo mia mamma sta davvero male, non posso lasciarla da sola."

"Va bene se hai bisogno di me non esitare a chiamare."

"Grazie gentilissimo."

Sostituisco i tacchi alle mie adorate converse. Saluto a mia mamma dicendole che lei in caso sta male, non capisce ma non ho il tempo di spiegarle.

Scendo velocemente giù.
E lui è li, seduto sulla Camaro grigia mentre smanetta la radio.

Salgo sul sedile passeggero.

"Non dirmi che avevi messo quel vestito per stare a casa, dove stavi andando?"

Se gli dico che avevo un appuntamento penserà che lo voglio perché ho rinunciato ad appuntamento per lui.
Mento.

"In realtà stavo andando a mangiare una pizza con Sammy. Ma lei mi aveva scaricata perché aveva un appuntamento."

Mi guarda negli occhi e poi scoppia a ridere.

"Minchiate."

Lo guardo con un'espressione interrogativa.

"Avevi un appuntamento vero?"

Annuisco.

Luciano aumenta il volume della radio e sfreccia sulle strade quasi vuote della città che tanto mi era mancata.

"Eccoci."

Dice fermando la macchina davanti una piccola casa gialla che io conosco molto bene.

"Nonna Veronica?"

Lui annuisce.

"Ma senza nonna Veronica."

"Mi dispiace..."

"Oh no lei non è morta... ha abitato con me finché non ho compiuto 18 anni, poi ha trovato un uomo ed è andata via."

"Ah scusa... allora mi fa piacere con lei."

Ridacchio in imbarazzo.

Quando vedo il prato inglese ancora in ottime condizioni i miei occhi s'illuminano.

Adoravo questo prato, sua mamma ogni giovedì pomeriggio ci portava qua dalla nonna Veronica e noi passavamo ore su questo prato a giocare e rincorrerci.

Mi siedo a sul prato e lui fa lo stesso.

Chiudo gli occhi e cerco di ricordare i bellissimi momenti che ho passato in questo posto. So che il suo sguardo è su di me lo sento e so anche che alcune farfalle stanno svolazzando nel mio stomaco.

Quando apro gli occhi trovo Luciano disteso e io faccio lo stesso appoggiandomi a lui, lui mi abbraccia e in quel momento le farfalle nel mio stomaco diventano un intero zoo.

Gli anni passano ma noi non passiamo mai.

Tra odio e amore -Luciano SpinelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora