4-Perché non sei più tu...🕷

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Sono esausta dopo aver fatto uno shopping sfrenato e aver svaligiato tutto il Mc Donald's Sammy mi  accompagna a casa.

"Ci vediamo domani davanti scuola?"

Mi chiede, dal momento che domani è il primo giorno.

Annuisco e scendo dall'auto salutandola con un bacio sulla guancia.

Apro il portone e invio un messaggio a mia mamma per dirle che sono rientrata a casa ed entro in ascensore.

Proprio quando la porta sta per chiudersi un corpo entra dall'ultimo spiraglio aperto.

Luciano, finalmente.

"Ciao, Luciano da quanto tempo."

Dico allegra.

Il ragazzo che non aveva prestato minimamente attenzione a me alza gli occhi dal suo iPhone e mi squadra dalla testa ai piedi come h fatto il giorno prima.

Poi il suo sguardo si posa sul mio, è freddo, vuoto, pieno di odio.

"Ci conosciamo?"

Ed è lì che il mio cuore si frantuma.

"Si, sono Marta siamo cresciuti insieme. Non puoi non ricordarti di me!"

Proprio in quel momento l'ascensore si ferma sul nostro piano, lui esce fa le spalline e si dirige verso casa senza considerarmi minimamente.

Una volta entrata a casa scoppio in lacrime. Come può non ricordarsi di me? Come? Siamo cresciuti insieme. Eravamo come fratelli.

Mi poggio sulla porta d'ingresso tra un singhiozzo ed un altro cado fra le braccie di Morfeo.

La sveglia suona. Sono tutta indolenzita. Forse perché non mi trovo sul mio comodissimo letto, ma sono accasciata a terra appoggiata alla porta d'ingresso.

Con la schiena dolorante mi alzo e vado a prepararmi oggi è il mio primo giorno di scuola.
Cerco di non pensare a quello che è successo il giorno prima, scoppierei di nuovo in lacrime.

Indosso una camicia celeste, abbinata ai miei jeans Levis chiari che tanto adoro e alle puma anch'esse celesti.

Infilo nello zaino qualche quaderno e il borsellino, sono esattamente le sette e mezza quando esco di casa per andare al bar.

Cerco di sorridere e cammino spensierata mentre le note di Ed Sheeran deliziano il mio udito.

Arrivo al bar ed ordino una bella tazza di caffè che sorseggio mentre aspetto Sam.

Nel frattempo chiacchiero con Matthew mi racconta che una volta finita la scuola, dal momento che ha due anni in più di me, i suoi gli hanno dato in affidamento il bar.

"Qualche volta ti va di uscire a mangiare una pizza magari?"

Matthew mi sorprende chiedendomi un appuntamento, è un ragazzo molto carino e mi farebbe davvero molto piacere uscire con lui. Ma proprio quando sto per dirglielo la mia amica, nonché sua sorella, fa il suo ingresso nel bar.

"Marta è tardissimo!"

Urla nel panico.
Guardo l'orologio e quando vedo che sono già le otto e dieci lascio i soldi sul bancone e scappo via.

Per fortuna siamo riuscite ad arrivare puntali, prendiamo posto vicine e aspettiamo l'arrivo della prof. di storia mentre mi racconta i suoi aneddoti sui suoi anni di scuola.

Mi ero quasi scordata di lui, ma a quanto pare alla dea bendata non sta dalla mia parte, Luciano entra in tutta la sua bellezza.

Non mi rivolge neanche lo sguardo e come se niente fosse occupa il posto proprio davanti al mio.

"Non mi puoi ignorare per sempre."

Gli sussurro avvicinandomi a lui.

Si gira e quando sta per aprire bocca una donna di mezza età fa il suo ingresso, tempismo perfetto.

Si presenta come la prof. di storia, poi mi presenta ai miei nuovi compagni. Alcuni volti sono più o meno familiari altri non li ho mai visti o magari la pubertà li ha cambiati così tanto da stravolgerli.

La prof. inizia ad illustrarci il programma per il nuovo anno mentre la mia attenzione è rivolta altrove.

"Marta."

Mi richiama la mia compagna di banco.

"Ah, Sammy!"

Sobbalzo.

"Ti ha già raccontato cosa è successo?"

Non capisco di cosa sta parlando quindi scuoto la testa e le chiedo di chi sta parlando.

"Luciano, i suoi genitori, sua sorella?"

Sono confusa.

"Luciano mi ignora fa finta che non mi conosce."

"È cambiato. La stessa notte quando tu sei partita la sua vita è stata stravolta."

Sono ancora più confusa.

"Tu eri partita lui era devastato, io ero in città ricordo che andai da lui e mi disse che gli mancavi perché era innamorato di te, naturalmente come può esserlo un bambino di 10 anni. Quella stessa notte trovo sua madre in una pozza di sangue con una pistola in mano e il padre poco distante a terra ormai deceduto, con una bottiglia spaccata in mano, forse scaraventata proprio sulla moglie.
A trovarli Chloe, sua sorella, si dice che urlo così tanto da perdere tutta la voce. Chloe non parla più é ricoverata in una clinica, non mangia più e non si muove. É come se fosse in coma con l'unica differenza che respira autonomamente."

Tra odio e amore -Luciano SpinelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora