12-Change.💆🏻‍♀️

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Avevo passato la domenica a poltrire sul letto mangiando schifezze e guardando gossip girl.
E quando la sveglia suonò non ero per niente pronta. Lunedì mattino, dopo un weekend di merda e come... non è come niente non penso che esista cosa peggiore . Come se non bastasse fuori lampi, tuoni e grandine avevano deciso di scontrarsi.
Misi un piede fuori dal pianerottolo con il mio adorato ombrello giallo in mano, pronta per camminare 10 lunghi minuti sotto l'acqua.
La piova veniva giù a dirotto e non ne voleva sapere di fermarsi.
Un clacson familiare, mi giro la camaro grigia si ferma nell'angolo della strada.
Ovviamente so che l'intenzione di chi stava dentro era di farmi salire, ma a me non importava che mi stessi bagnando.
Così continuai a camminare.

"Non fare la scema e sali sta piovendo."

Mi dice con gentilezza.
Accetto solo perché sono un po' indietro con il programma e non posso permettermi il lusso di arrivare in ritardo o di farmi venire una broncopolmonite.
In macchina si respira un'aria di tensione.
Io mi appoggio al finestrino e chiudo gli occhi.

"Marta."

Sussurra, pensando che siamo arrivati apro gli occhi e lo sportello. Ma in realtà siamo fermi al semaforo.

"Ieri.."

Prova a dire.

"Non mi devi alcuna giustificazione. La vita è tua."

Dico convincente, quando in realtà dentro la mia testa si fanno spazio decine di domande.
Si droga e beve per sua mamma? Cosa è successo di preciso a sua madre? Ieri era cocaina o della semplice erba?

Ma non posso fargli alcuna di queste domande. Mi sono promessa di cambiare, mi farò di più gli affari miei. Mi sono accorta che negli anni sono rimasta sempre la stessa, credo di essere cambiata ma poi in realtà dipendo sempre dalle altre persone e quando dipendi dalle altre persone purtroppo se non ti supportano o crollano tu cadi.

Arriviamo davanti il cancello della scuola, la pioggia a smesso di venire giù a secchiate.
Così lo ringrazio ed entro a scuola per raggiungere la mia classe.

"Voglio farmi perdonare."

Qualcuno mi afferra il braccio e dolcemente mi sbatte ad un armadietto.
Due occhioni verdi mi guardano.
Mi sciolgo sotto il suo sguardo.
I suoi occhi sono magnetici mi chiedo come facciano dell'iridi ad essere di un colore così particolare, così verde è così uniforme. Fanno paura.
Un sorriso si forma involontariamente sul mio viso.

"Hai solo un'ultima chance."

Mette le sue braccia ai lati della mia testa. Si avvicina al mio orecchio.

"Non te ne pentirai."

Mi sorride e se ne va. Lasciandomi li inerme.
La campanella suona e io mi affretto ad entrare in classe.
La prof. spiega ma io non capisco una sola parola, così anche nelle ore successive. Nella mia testa due occhioni verdi, si proiettano all'infinito.
La campanella suona, le lezioni finiscono, ma i miei pensieri restano costanti.

Sammy oggi non è venuta a scuola e solo all'ultima ora mi chiedo il perché.

Le chiamo frettolosamente, mentre attraverso il cortile della scuola.

"Martaaaa."

Risponde ridendo. Capisco subito che è in compagnia.

"Ti disturbo?"

"Ma certo che no."

"Come mai non sei venuta a scuola?"

"Ti avrei chiamata tra poco..."

Le sento farfugliare qualcosa.

"Stasera alle 23:00 ci vediamo a casa mia sto organizzando la festa dell'anno. Viene a prenderti mio fratello alle 22:30."

Tra odio e amore -Luciano SpinelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora