34- Angela

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     So che dovrei concentrarmi sul lavoro, ma proprio non ci riesco. Il mio pensiero continua a impuntarsi su Clarissa e le sue nausee.

Oddio! Ti prego non dirmi che la storia si ripete!

Non con lei.

No. Lei deve andare al college, viaggiare, vedere un sacco di cose. Non deve ritrovarsi con un figlio ad appena 18 anni. Non anche lei! E incinta di chi poi? Di un altro cantante in procinto di debuttare.

Se è uno scherzo, sappiate che non è divertente.

Caxxo.

Caxxo caxxo caxxo caxxo caxxo caxxo caxxo!

Cento altre volte CAXXO!

Digrigno i denti fissando lo schermo del computer in accettazione, mentre strafogo la terza ciambella della giornata. E sono al lavoro solamente da due ore.

«Tutto bene Angela?»

Sollevo un occhio per vedere il sorriso smagliante di Daniel che mi fissa dall'alto del suo metro e forse quasi 90 mentre controlla la cartella di un paziente.

«Più o meno. Lari sta male e sono in ansia perché ho dovuto lasciarla a casa da sola» e forse è pure incinta e sta per diventare madre a soli 18 anni.

E io nonna a 36!

Oddio! Finirò in una sorta di guinnes dei primati?

Mi mangio un'altra ciambella.

«Sta male da giorni?» inarca un biondo sopracciglio.

«Perché questa domanda?» mi lecco un dito sporco di marmellata al lampone.

«No, è che non ti ho mai visto ingurgitare tanto cibo come nelle ultime settimane e pensavo fosse dovuto alla preoccupazione...» si scrolla le spalle riponendo la penna nel taschino del suo camice bianco.

«Davvero? Sarà stress. Tra i doppi e tripli turni, Jensen e grattacapi personali mi sarò gettata sul cibo! Il che è proprio un comportamento da me. Ma comunque Lari sta male da oggi...» non ci avevo fatto caso di stare mangiando tanto.

Mi tasto i fianchi e la pancia. Forse ho preso un chilo o due. Strano! E dire che con tutte le ore che sono stata in piedi a lavorare avrei dovuto perderli anziché assimilarli!

Getto un occhio alla scatola mezza vuota di ciambelle. Mmm... se sono sempre stati questi i miei spuntini allora è fattibile l'aumento improvviso di peso.

Che rottura!

Chiudo la scatola e la spingo via. Devo smetterla di sfogare lo stress sul cibo.

«Tanti problemi con il padre di Clarissa?» si appoggia con le braccia al bancone in plexiglas della reception.

«No. A dire il vero per la prima volta da quando è ricomparso le cose vanno come devono andare» riprendo a digitare sulla tastiera.

«A... a sì?» si schiarisce la voce. «E... e come dovrebbero andare? Cioè... siete... siete tornati insieme?»

Sospiro dal naso. «No. Ci abbiamo provato, ma le cose tra noi non funzionano» confesso con voce improvvisamente apatica.

«Mi spiace» sospira allungando una mano per sfiorarmi una guancia con il dorso di un dito. «Se hai bisogno di qualcuno con il quale parlare, io sono qui, lo sai vero?» incatena i suoi occhi verde chiaro scintillanti come diamanti nei miei e io gli sorrido di riflesso.

«Grazie, lo so Daniel...» ma non so se lo farò per il momento.

Prima di Capodanno non ci avrei pensato sopra due volte, ma ora è differente. Credo che mi ci vorrà del tempo prima di poter anche solo entrare nell'ottica di uscire con qualcun altro.

You Rock My World (Storia Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora