Angela e Clarissa sono madre e figlia. Nonostante le difficoltà nel ritrovarsi da sole in un paese straniero, la loro vita procede tranquilla e felice. Loro due hanno un rapporto speciale che forse solo quando hai una figlia a 18 puoi costruire. Son...
Anzi, merdissima. Merda alla sesta, no sedicesima potenza. Super merda!
Jensen... sei un imbecille!
Finalmente la mamma ti stava aprendo una porta e tu che fai? Svanisci nel nulla per un'intera giornata dopo che le avevi promesso di stare con noi.
Idiota!
Ho provato a chiamarlo almeno venti volte durante il viaggio di ritorno verso casa, ma il suo telefono continuava a darmi irraggiungibile. Persino Aleck non sapeva che fine avessero fatto lui e la band, poiché lui non era di servizio questa mattina.
Così gli ho scritto una cosa come cinquanta messaggi. Tutti più o meno uguali.
-Dove sei finito?-
-Cosa stai combinando?-
-Lei ora ha la faccia di una che minaccia di ucciderti se solo osi ripresentarti ai suoi occhi! E dire che sembrava così felice di passare la giornata insieme!-
-Ti prego rispondi appena li leggerai tutti!-
E via dicendo.
Nel mentre ho provato a instaurare un dialogo con mia madre, ma era come voler parlare con una tigre inferocita, così mi sono limitata a messaggiare con Travis in ansia per me e con Tai e Ben.
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Passo l'ultimo giorno di vacanza al bar vicino casa a chiacchierare con i miei migliori amici, a bere tè su tè corredato da biscotti, ciambelle e pettegolezzi, con me che non faccio che controllare il telefono nella speranza che mio padre decida di rifarsi vivo.
Nada.
In compenso Travis mi tempesta di messaggi, vocali con lui che mi parla o canta... troppo adorabile!
Torno a casa che sono quasi le nove di sera dopo aver fatto un minimo di spesa poiché in casa la maggior parte delle cose sono scadute. Mia madre deve essere in camera sua. È meglio non disturbarla, così mi faccio un tramezzino molto veloce accompagnato da un bicchiere di succo alla mela e mi rinchiudo a mia volta in camera a ripassare per le lezioni di domani, quando sento il cellulare squillare. Controllo... è un numero che non ho. Controllo l'ora... quasi le nove e mezza di sera. Chi può mai essere? Sarei tentata di non rispondere, ma all'improvviso mi viene il sospetto, o meglio la speranza, che possa trattarsi di Jensen, così profondo respiro e faccio scivolare il pollice sopra la cornetta verde.
«Pronto...?» uso un tono titubante.
Un profondo respiro, e poi... «Clari...» lo riconosco immediatamente. Dopo anni e anni passati a idolatrare la sua voce roca, lo riconoscerei in mezzo a mille.
«Alla buon'ora!» sbraito abbassando il volume dello stereo. Ho inserito il cd che mi ha regalato Travis. Lo ascolto praticamente ogni sera prima di dormire da Natale.
