CAPITOLO 40

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"Niall, tesoro" disse Maura poggiando la mano sulla schiena di suo figlio.
Quel ragazzo che ormai da due settimane aveva perso la voglia di ridere, scherzare, di vivere, che non usciva da quella maledetta camera d'ospedale, se non per qualche ora, e in cui era capace di rimanerci per giorni interi.
Allyson non aveva dato nessun segno di miglioramento, era ancora stesa, immobile e bianca in viso e Niall stava perdendo la speranza giorno per giorno.

"Mh?" Rispose il ragazzo senza spostare lo sguardo dalla sua mano stretta a quella della sua ragazza.
"Perché non vai un po' a riposare? Anche Luke ha bisogno di te, sono quattro giorni che non esci da qua, amore" disse la donna acarrezzandolo.
"Luke è piccolo, non capisce" sapeva anche lui che aveva detto una cazzata, sapeva che Luke aveva bisogno di stare con suo padre ma in quel momento Niall non sapeva più cosa fosse giusto e cosa fosse sbagliato.

"Niall non dire così, io lo so che stai soffrendo amore mio, ma hai anche un figlio a cui pensare, Allyson si sveglierà presto, starà bene vedrai" disse la donna più grande.

Niall sospirò passandosi le mani in faccia, sarebbe stata davvero bene? 
Sarebbe tornata da lui e da Luke? 
Loro avevano bisogno di lei.
Ma sua madre aveva ragione, nonostante tutto il dolore doveva reagire per suo figlio, raccogliere quelle poche forze che gli erano rimaste e andare da lui.
Si alzò senza dire una parola e baciò le labbra fredde della sua ragazza.

"Dove vai?" chiese Maura.
"Da mio figlio" rispose lui con voce stanca.
Maura non disse nulla, gli accarezzò una guancia e gli fece un sorriso timido.

Niall era tornato in hotel da due ore e dopo aver recuperato Luke, che si trovava con la nonna materna, si era chiuso nella sua camera, non voleva né vedere né sentire nessuno, voleva solo stare con suo figlio.

Nella stanza buia regnava il silenzio interrotto solo dai versi di Luke, l'unico suono che Niall poteva tollerare.
Suo figlio era steso sul suo petto e la sua mano grande poggiata sulla sua piccola schiena.
Era stanco, da morire, ma non riusciva a prendere sonno, non voleva.
Ogni volta che provava a dormire aveva degli incubi.
Si portò una mano sugli occhi e li massaggiò delicatamente.

Un piccolo verso di Luke lo riportò alla realtà.
"Ehi.." sussurrò baciandogli la testa.
Il piccolo alzo di poco il viso e guardò suo padre.
Niall poteva giurare di vedere lo stesso dolore che stava provando lui negli occhi del suo bambino.
Come se sentisse il suo stato d'animo.
"Piccolo mio" disse accarezzandogli la schiena, il suo respiro regolare riusciva a farlo calmare un po'.
"Mi dispiace tanto averti lasciato da solo amore mio, ma ora sono qui, per un po' saremo solo io e te, ma la mamma ti vuole tanto bene anche se non è qui con noi" disse con le lacrime agli occhi.
Qundo aveva iniziato a piangere? 
Non lo sapeva neanche lui, evidentemente già da un po' visto che aveva le guance completamente bagante.

Forse avrebbe dovuto essere forte davanti a suo figlio ma non gliene importava più nulla, aveva bisogno di sfogarsi e così Niall pianse.

Pianse per minuti o forse per ore, ma non riusciva a far altro se non a stringere quel corpicino tra le sue braccia.

Si sentiva così inutile, avrebbe voluto essere lui in quel letto d'ospedale pur di salvare la vita della sua ragazza.

Se solo non avesse avuto Luke, il suo ultimo appiglio, non sapeva cosa avrebbe potuto fare.

Scansò velocemente quel pensiero e fece un respiro profondo.

Era forte, lui era forte.
Se lo ripetè più volte, ma lo era davvero?

Tre settimane ed ancora nulla.

Niall stava lentamente iniziando a perdere le speranze, non ci credeva più.
Se non si era risvegliata in tutto quel tempo perchè avrebbe dovuto farlo ora?
E anche se lo avesse fatto, in che condizioni?
Il solo pensiero di doverla vedere soffrire per il resto della sua vita gli faceva venire voglia di urlare e spaccare tutto quello che si trovava davanti.

Bip... bip... bip...

Niall aprì gli occhi di colpo e si tirò a sedere guardandosi attorno riconoscendo la stanza, ormai familiare, della sua ragazza.
Si era addormentato ancora una volta in quello scomodo divanetto ai piedi del suo letto.

Ma alemeno quella volta non aveva avuto incubi, pensò.

Bip... bip... bip...

Alle sue orecchie giunse ancora quel suono fastidioso, Niall lo odiava con tutto se stesso.
Il biondo se le tappò e decise di uscire un po' da li dentro o sarebbe impazzito.

Chiuse piano la porta dietro di se e ci si appoggiò chiudendo gli occhi.
Fece un respiro profondo e raggiunse il bagno.
Prese un po' d'acqua e si bagnò il viso stanco e nel mentre i suoi occhi si soffermarono a guardare la figura riflessa nello specchio.
Niall poggiò entrambe le mani sul lavandino e si guardò.
Quello che vedeva davanti a se non era più lui.
Era pallido, la barba incolta ricopriva il suo viso dimagrito, le occhiaie scure  ormai erano perennemente attorno ai suoi occhi, stanchi e gonfi.
Cosa stava diventando?
Sospirò pesantemente, quello gli riusciva molto bene ultimamente e uscì dal quel bagno bianco come la maggior parte delle sue notti in quel periodo.

"Niall" 
Il ragazzo si sentì chiamare da una voce fin troppo familare e alzò il viso per trovarsi davanti il fratello della sua ragazza.

"Harry" rispose Niall facendo un cenno con la testa.
"Sono venuto a darti il cambio, vai  un po' in hotel" disse il più piccolo mettendogli una mano sulla spalla.
Niall semplicemene scosse la testa.
"Come sta Luke?" chiese invece.
"Bene, stava con tua madre ora" disse Harry mentre guardava Niall sedersi in una delle tante sedie scomode del corridoio, alle quali ormai entrambi i ragazzi erano abituati.

Harry si mise a sedere accanto a lui.
"Nessuna novità?" chiese guardandolo.
"No, tutto schifosamente uguale" rispose Niall guardando la porta davanti a se.
"Ma non ci pensi mai al fatto che lei non torni più? Perchè io non riesco a pensare ad altro" chiese poi Niall girandosi verso l'altro.
"Si, ci penso, ma poi mi dico che non può farmi una cosa del genere, che lei è forte, che non può lasciarci soli, non abbandonerebbe mai suo figlio, è l'unica cosa che mi trattiene dal cadere" sussrrò Harry "Mia sorella tornerà con noi, si sveglierà presto e ci prenderà tutti in giro quando ci vedrà in queste condizioni di merda in cui ci troviamo"
"Io non ci credo più" fu l'unica risposta di Niall, con nessuna emozione nella voce tranne che il dolore.

Quattro settimane.
Niall aveva perso completamente le speranze.
Ormai non credeva più a nulla.
Più il tempo passava più la disperazione e il buio prendevano il sopravvento.

Il tour era stato annullato del tutto e a Niall non poteva importare di meno, era cambiato, non sentiva più nessun tipo di emozioni.

Tutti erano preoccupati per lui, aveva perso non si quanti kg, non parlava quasi più con nessuno, se non stava in ospedale se ne stava chiuso in quelle stanza d'albergo troppo grande solo per lui e Luke.

Si incolpava di tutto, era solo colpa sua se la sua ragazza in quel momento non era in quel letto freddo con lui.
Lui che non era riuscita a proteggerla come aveva giurato.
Lui che aveva dovuto vederla passare il suo compleanno senza sensi, un giorno che avrebbero dovuto passare insieme festeggiando ed invece era stato ancora più doloroso degli altri.

Che senso aveva tutto quello? 
Se lo chiedeva giorno e notte.

Luke diventava sempre più grande, giorno dopo giorno e lei non poteva vedere nessuno dei suoi progressi, questo lo uccideva ancora di più.

L'orologio segnava le 3 di notte dell'ennesima notte in bianco.
Luke dormiva come un angelo al suo fianco, alemeno lui.
La testa di Niall sempre piena di pensieri, il telefono al suo fianco e la tv accesa ma senza volume.

Tutto stava scorrendo come le altre sere, la solita strazziante monotonia quando all'improvviso il cellulare del biondo prese a squillare.
Niall fece quasi un balzo per afferrarlo e guardò lo schermo.
Boccheggiò quando vide il numero dell'ospedale lampeggiare sopra.
I peggiori pensieri passarono nella mente di Niall.
Tremante decise di rispndere.

"Pronto?" chiese quasi in un sussurro.
"Signor Horan?" rispose la voce dall'altra parte.
"Si, sono io"
"Dovrebbe venire in ospedale" 








L'errore più bello della mia vita |N.H.|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora